Un metodo per sviluppare le competenze digitali
Nella terza puntata della rubrica dedicata alla digital transformation, Federico Amicucci condivide un metodo per lo sviluppo e la diffusione delle competenze digitali trasversalmente all’organizzazione.
A cura di Skilla
Trascrizione della puntata
Come sappiamo, lo scenario di trasformazione che stiamo vivendo riguarda tutte le persone in maniera capillare e diffusa. Ciascuno di noi deve sviluppare in maniera congiunta competenze umanistiche, manageriali e tecniche per permettere all’organizzazione di essere più sostenibile e competitiva sul mercato.
La portata della trasformazione è tale, e i livelli di partenza delle persone sono così diversi che, per chi si occupa di cambiamento, sviluppo e formazione è una vera sfida. Abbiamo quindi bisogno di un metodo.
Vengono proposti 5 step che ti aiuteranno a riflettere su come impostare percorsi di accompagnamento al cambiamento e ti aiuteranno a identificare le tue priorità:
il metodo in 5 passi parte dalla consapevolezza. Nel primo step potrai chiederti se i tuoi team hanno chiaro l’impatto della trasformazione digitale; nel secondo step ti dovrai domandare se le persone possiedono le competenze digitali di base trasversali e necessarie a tutti, come ad esempio la collaborazione e la comunicazione a distanza o la cyber security; il focus del terzo step è invece il mindset, ad esempio occorre chiedersi se i team hanno sviluppato un’attitudine positiva verso il cambiamento e l’apprendimento continuo. Il quarto step, invece, riguarda le competenze digitali più hard, spesso al centro dei percorsi di reskilling, più tecniche, più specifiche di ruolo e specifiche anche per famiglie professionali e settori. Potrai chiederti, ad esempio, se le persone sanno utilizzare i dati per creare valore. Solo alla fine, come ultimo step, potrai abbracciare i nuovi paradigmi dell’era digitale.
Il percorso può essere affrontato con diversi strumenti sia di consapevolezza sia di sviluppo. Inoltre, ricordati sempre che al centro di questo processo non ci sono le tecnologie ma le persone, con le loro paure, le loro emozioni, le loro competenze e il loro modo di agire spesso consolidato negli anni.