Un giovane su 3 pronto a espatriare per migliorare il lavoro

Qual è la percezione delle opportunità lavorative offerte dall’Italia degli under 30? Non buone, a giudicare da una recente ricerca che riporta come il 35% è pronto a lasciare il Paese per condizioni lavorative e retributive migliori

Il 35% dei giovani under 30 sono disposti a lasciare l’Italia per avere migliori condizioni di lavoro e retribuzione. Il dato è emerso dalla ricerca condotta da Ipsos per Fondazione Raffaele Barletta, presentata il 10 luglio 2024 in Campidoglio. In pratica, 1 giovane su 3 è pronto a espatriare per trovare quelle condizioni che anche un’altra analisi di Ipsos, Il futuro del lavoro: viaggio attraverso la percezione del lavoro nell’Italia di oggi – che Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, ha presentato in occasione del Festival del Lavoro Sostenibile –  ha messo in evidenza come prioritarie per i giovani italiani: avere un lavoro stabile, una retribuzione adeguata e prospettive di carriera.

E se non vanno all’estero, i giovani mettono almeno in conto di trasferirsi: l’85% sta valutando di spostarsi lontano da casa: il 18% in Italia e il 32% nella propria regione o in una limitrofa e solo il 15% non pensa di spostarsi.

Il sondaggio condotto su 1.200 giovani dai 18 ai 30 anni mette anche in evidenza come questi ritengano che, a differenza loro, i boomer (coloro che hanno da 60 a 78 anni), ossia i loro genitori se non nonni, siano la generazione che ha avuto prospettive più rosse e migliori opportunità lavorative. 

E se questo non impedisce agli under 30 di vivere una vita soddisfacente – il 74% si dichiara felice – il 71% la valuta comunque lontano dalle aspettative ideali, tanto che nella gerarchia dei fattori che determinano la realizzazione personale il lavoro è fondamentale solo per il 21%, preceduto da denaro (22%), vita affettiva (27%), famiglia (32%) e salute (34%). 

 

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