Superstipendi, reputazione e performance: ecco i migliori top manager
Gli indicatori per le classifiche dei migliori dirigenti d’impresa sono diversi. Urbano Cairo svetta per la web reputation, mentre il compianto Sergio Marchionne era il manager più pagato. A livello globale, il best performer è Pablo Isla, alla guida del gigante dell’abbigliamento Inditex (Zara)
Ci sono tanti modi per misurare l’azione di un manager: l’indicatore più immediato è il risultato dell’azienda, ma ormai queste figure agiscono sull’impresa in diversi aspetti. A volte il manager è più noto dell’impresa stessa, per questo uno degli indici di misurazione dei top manager è la loro web reputation. L’Osservatorio permanente Top 100 Manager analizza mensilmente l’andamento della Web Reputation delle figure apicali delle più importanti aziende del panorama nazionale. Nasce nel 2013 in partnership con Affari & Finanza de La Repubblica che ne presenta mensilmente i risultati. Nel 2017 l’analisi viene estesa a più settori per offrire un quadro più approfondito. Da ottobre 2018 Top Manager Reputation diventa un appuntamento mensile su L’Economia del Corriere della Sera.
Attualmente, al primo posto c’è Urbano Cairo, seguito da Francesco Starace di Enel e John Elkann di FCA.
Prima donna è Miuccia Prada, dodicesimo posto ma con una crescita di 27 posizioni.
Nel mondo
Altre classifiche di respiro internazionale hanno privilegiato altri indicatori. Harvard Business Review ha stilato la classifica dei 100 amministratori delegati che nel 2018 hanno ottenuto le migliori performance. Al primo posto, una conferma, c’è Pablo Isla, Ad del gigante Inditex (Zara), seguito da Jenseng Huang di NVIDIA.
Grazie alla classifica della Harvard Business Review, è possibile anche analizzare alcune caratteristiche comuni dei top manager globali:
il 20% guida compagnie al di fuori del proprio paese di nascita,
il 32% ha un Mba e il 34% una laurea in ingegneria,
in media sono diventati Ceo all’età di 44 anni,
ricoprono l’incarico da 16 anni,
solo 3 sono donne tra i top 100 (erano due l’anno scorso),
solo 13 sono le new entry in classifica.
Stipendi
Altro modo di valutare un buon manager è misurare lo stipendio, spesso connesso alle performance aziendali. A guidare la classifica “pay watch” pubblicata dal Sole 24 Ore (manager Italiani, anno 2017) c’era Sergio Marchionne (al top anche nella classifica sulla web reputation finché rimasto in vita): il compianto manager della FCA ha avuto compensi per 46,3 milioni di euro. Al secondo posto c’è Flavio Cattaneo, ex ad di Telecom Italia, con 25,96 milioni, quasi tutti costituiti dalla buonuscita. Terzo Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler con 14,71 milioni, in prevalenza generati dalle plusvalenze per l’esercizio di stock option.
Si legge sul Sole: “Nella graduatoria del 2017 hanno perso posizioni i banchieri. Hanno fatto passi avanti uomini e donne (poche) dell’industria, dei servizi, del lusso. Otto manager hanno guadagnato più di 10 milioni lordi ciascuno, 20 più di cinque, 33 più di quattro, 50 più di tre, 71 più di due. I milionari, che abbiano guadagnato almeno un milione lordo, sono 157”.