Quali sono le tendenze HR per il 2025? La parola ai protagonisti
Cosa si aspettano gli HRD dai prossimi mesi? Quali sono le sfide più importanti nel mondo del lavoro e quali i cambiamenti cruciali? Ecco cosa pensano i responsabili delle risorse umane
Con cambiamenti tecnologici, sociali ed economici, è inevitabile chiedersi anche quali trasformazioni vivrà il mondo delle risorse umane. In effetti, tra evoluzione tecnologica, nuovi equilibri lavorativi e la crescente competizione per la ricerca dei talenti, gli HR Director si troveranno a dover affrontare sfide cruciali per garantire la crescita e la sostenibilità delle loro organizzazioni. In occasione di Oru-Officina Risorse Umane 2024 abbiamo raccolto le opinioni di alcuni di loro per capire meglio quali saranno le priorità e le strategie più rilevanti nei prossimi mesi.
Mondo tech e l’importanza dell’upskilling
Il reclutamento nel settore tecnologico continuerà a essere una delle sfide più complesse per la maggior parte delle aziende: diventa quindi essenziale una strategia che punti su due direttrici principali, cioè l’attrazione di nuovi (e giovani) talenti e l’upskilling interno.
Secondo Valeria Benassi, Global HR Director di Eidosmedia SpA, nel 2025 sarà essenziale “investire in partnership formative per sviluppare internamente le competenze necessarie e colmare il gap tecnologico”. La formazione continua, quindi, deve diventare un percorso strutturato, che abbraccia anche gli strumenti più innovativi per portare a reskilling e upskilling efficaci.
Marco De Rosa, Country HR Director di Alstom Italia, sottolinea, oltre alla “necessità di attrarre e trattenere talenti valorizzando le partnership con enti di formazione anche al di fuori degli ambiti nazionali, la gestione delle diversità ( genere, età , orientamento sessuale) che possono diventare un fattore competitivo se adeguatamente valorizzate”.
Attrarre e mantenere i talenti
Attrarre e trattenere le persone giuste è dunque un imperativo strategico, come sottolinea anche Ernesto D’Amato, Founder & CEO di Radar Consulting Italia Srl: “Nel 2025 il mondo delle imprese sarà chiamato a migliorare le strategie di employer branding in chiave attraction e retention dei talenti, fondamentali per rispondere alla crescente competizione globale.
Dal punto di vista operativo, l’adozione delle AI generative sarà cruciale per ottimizzare i processi aziendali, migliorando l’efficienza e l’esperienza delle persone, integrando innovazione tecnologica e benessere lavorativo, per creare ambienti più sostenibili e attrattivi”.
La fidelizzazione dei dipendenti passa anche attraverso la creazione di ambienti più sostenibili e inclusivi, come spiega Stefano Castrignanò, Direttore Osservatorio Italian Welfare: “Nel prossimo futuro il mondo del lavoro sarà caratterizzato dalla crescita del fattore “S” degli ESG. Da qui l’importanza di garantire il “benessere globale” dei lavoratori, cruciale per attrarre e trattenere talenti. Global Welfare e Sostenibilità Sociale saranno perciò essenziali per rispondere ai fabbisogni della popolazione aziendale, contribuendo allo sviluppo dell’intero sistema Paese”.
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L’intelligenza artificiale nei processi HR
Sicuramente l’adozione e l’utilizzo dell’AI anche nei processi di gestione delle risorse umane è stato uno dei motori del cambiamento già nel corso del 2024, e lo sarà ancora di più nel 2025. Le tecnologie basate su intelligenza artificiale, infatti, stanno rivoluzionando il recruiting, l’analisi dei dati e la formazione, ma è verosimile aspettarsi che nel corso dell’anno il loro ruolo diventerà ancora più importante.
Come fa notare Federico Padovani, Senior Marketing Manager di ADP, “l’ottimizzazione dei processi HR, con particolare attenzione al payroll, sarà fondamentale per rendere più efficienti le strutture aziendali e migliorare la produttività. Le aziende dovranno poter contare su sistemi digitali integrati e su dati aggregati per una visione chiara dei costi del personale. Sarà essenziale supportare questo percorso con soluzioni di outsourcing sicure e conformi che offrano strumenti strategici per affrontare le sfide del mercato e mantenere la competitività”
Anche Monica Melani, Consulente del lavoro e amministratore unico di Centurion Payroll Service SRL STP, crede che al centro del dibattito ci sarà “l’intelligenza artificiale applicata al mondo delle risorse umane, e gli strumenti per gestire la crisi economica, quali gli ammortizzatori sociali. Altre tematiche, saranno senz’altro il lavoro agile e la conciliazione vita lavoro. Il welfare ed il suo utilizzo rimarranno una tematica più che centrale”.
L’intelligenza artificiale, comunque, non deve sostituire l’elemento umano, che rimane imprescindibile: Valeria Benassi, Global HR Director di Eidosmedia prevede che “le priorità HR si focalizzeranno su tre aree chiave: talent acquisition nel settore tech, con focus su upskilling interno e partnership formative; implementazione di programmi ESG e D&I come driver di innovazione; integrazione dell’AI nei processi HR per ottimizzare recruitment e sviluppo, mantenendo sempre l’equilibrio tra tecnologia e componente umana”.
Nuovi metodi di apprendimento
L’apprendimento sarà sempre più personalizzato e interattivo, proprio grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e del micro-learning. Andrea Vitelli, Head of Business Development di Edulia – Sapere Treccani, evidenzia come “gli HR dovranno concentrarsi sempre di più sulla formazione continua, sfruttando strumenti di AI per personalizzare l’apprendimento e metodi di micro-learning per sviluppare rapidamente le competenze. Sarà cruciale valorizzare il potenziale di nuovi media (come podcast e social) e tecnologie integrate, rendendo la formazione più accessibile, interattiva e promuovendo ambienti di lavoro equi e inclusivi”.
L’idea di un apprendimento continuo è supportata anche da Fabio La Cava, Chief People Officer di Landi, che sottolinea: “Le tematiche che saranno al centro dell’attenzione del lavoro HR nel 2025 in risposta alle sfide del mondo del lavoro saranno principalmente da un lato un sempre maggior coinvolgimento delle nostre persone sul dove stiamo andando e sul perché e dall’altro l’allineamento delle competenze “.
Gen Z e creator economy
Mauro Cossu, Group HR & Organization Director di ICS Maugeri SpA SB, si chiede invece come le aziende potranno ancora attrarre i giovani verso la cosiddetta “economia reale”, che impone regole, orari e gerarchie, osservando come: “il boom della Creator Economy e l’evoluzione costante e continua dei social media e piattaforme relative, abbia alterato la concezione stessa di lavoro da parte della Gen Z”.
Manager e capi delle risorse umane dovranno quindi trovare il modo di rendere il lavoro più flessibile, stimolante e in linea con i valori delle nuove generazioni, puntando su progetti coinvolgenti e possibilità di crescita concrete.
L’HR come motore del cambiamento organizzativo
Il ruolo delle risorse umane – in realtà già da diversi anni – non si limita alla semplice gestione del personale, ma anzi diventerà sempre più un supporto strategico alla crescita aziendale. Lo spiega bene Raffaella Maderna, People & Communication Director di Lundbeck Italia Spa: «La complessità e le incertezze comportano sfide ed opportunità. Da un lato la necessità di reagire in modo proattivo alle dinamiche del mondo del lavoro, dall’altro mantenere saldo l’equilibrio del ruolo di HR come supporto trasversale al business. Il momento storico, pur nella complessità, risulta stimolante, nel cambiamento che necessariamente dovremo portare avanti nelle nostre organizzazioni: cambio di ruoli, sviluppo di competenze, nuove tecnologie, mentalità e approcci innovativi”.