Ci sono meno iscritti alle università e alcuni sono costretti ad andare a lavorare all’estero (e non pensano di tornare), ma la condizione retributiva e occupazionale dei laureati è in miglioramento. Pubblicato il nuovo rapporto di Almalaurea che, per la prima volta, rileva anche il numero di laureati che lavorano con formule “smart”.
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Le figure introvabili: ingegneri informatici, insegnanti di lingue e saldatori
Il rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal conferma il disallineamento tra l’offerta di competenze e la domanda delle imprese. Oltre il 25% delle offerte di lavoro riguarda personale di difficile reperimento. Le competenze del futuro: uso del digitale e di modelli matematici, attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità.
Reddito di cittadinanza e quota 100? Spesa improduttiva
Intervista a Stefano Bottaro, responsabile HRO di Avio Spa, sui provvedimenti simbolo del governo: “Dispersione di risorse che non risolve i problemi, occorre incentivare assunzioni e investimenti per avere crescita e occupazione”. Le criticità del decreto dignità: offerte di lavoro inesistenti e i navigator cococo. Legge di prossimità e contratti aziendali per derogare alle causali sui contratti a termine.
Assunzione giovani: ecco i 6 bonus per le imprese
Incentivi e sgravi per chi mette al lavoro neo laureati con il massimo dei voti o stabilizza giovani dopo la fase di alternanza scuola-lavoro. Tutti gli strumenti previsti dalla normativa per contribuire all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Incentivi ad hoc per chi assume nel Mezzogiorno.
Lavoro, esperienze all’estero, capacità di adattamento: il valore della laurea
Qual è la condizione occupazionale dei laureati italiani? Quanto “vale” la laurea? Il valore della mobilità e il tema della fuga dei cervelli. Con Ivano Dionigi, presidente di Almalaurea e già Rettore dell’Università di Bologna (2009-2015), abbiamo fatto una panoramica ampia sul tema “laurea e lavoro”.
2° Rapporto Censis-Eudaimon: il welfare aziendale è la leva per migliorare lavoro e produttività
Presentato il 2° Rapporto Censis-Eudaimon: rispetto a vent’anni fa si lavora di più e si guadagna di meno, con prospettive non rosee per i giovani. L’80% dei lavoratori è soddisfatto dai servizi di welfare aziendale, migliorano il clima lavorativo e la produttività. I servizi che piacciono di più: tutela della salute, supporto alla famiglia e al potere d’acquisto.
I neolaureati italiani guadagnano meno dei “colleghi” europei
I dati di una ricerca internazionale di Willis Towers Watson, ma chi ha il “pezzo di carta” trova lavoro rapidamente e con un salario decisamente più alto rispetto a chi ha solo il diploma. Con il dottorato va ancora meglio: 8 su dieci hanno un lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo.
Disoccupazione giovanile: crescono quelli che non cercano lavoro
Nell’ultimo trimestre sono aumentati gli under 34 inattivi. Complessivamente il mercato del lavoro registra una diminuzione del numero di occupati nel terzo trimestre 2018, rispetto ai tre mesi precedenti. Sono 27.000 i lavoratori impiegati con i contratti che hanno sostituito i voucher.
La migrazione inversa dei manager HR: al Sud a caccia di talenti
Sono diverse le storie di imprese del Nord che non trovano personale nei loro territori e che stringono relazioni dirette con scuole e università del Mezzogiorno, per creare una relazione diretta con i talenti, ma l’offerta deve essere qualificata: non basta solo il posto fisso.
Svimez: ripresa con forza la migrazione interna di giovani qualificati.
Quando il lavoro c’è, ma non si trovano i lavoratori
Il paradosso italiano: alle imprese servono 469 mila tecnici, ma l’offerta formativa non è in grado di soddisfare la domanda. Mancano meccanici, montatori, riparatori, costruttori di utensili, ingegneri. L’esempio virtuoso degli Its: l’82,5% dei diplomati trova un’occupazione nel giro di un anno dal diploma.