Stipendi in Italia con poco merito: ecco chi sale e chi scende nel 2019
In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio di Willis Tower Watson, previsti incrementi fisiologici, in linea con gli ultimi anni e con le tendenze europee. L’incremento è generato in gran parte da rinnovi contrattuali e scatti di anzianità, poco spazio al riconoscimento dei meriti individuali
Il 2019 non sarà un anno memorabile sul fronte stipendi in Italia: cresceranno, ma senza slancio, in linea con il passato. Ovviamente, oltre la media del pollo, ci sono settori in cui la crescita sarà più accentuata. Indicativi dello stato dell’economia o di possibili traiettorie di una futura carriera lavorativa.
Nel 2019 i salari dei lavoratori dipendenti italiani cresceranno del 2,5%, un incremento pari a quello degli ultimi tre anni che conferma una fase di rallentamento nel mercato del lavoro. Tenendo in considerazione l’incidenza del tasso di inflazione, nel 2018 la crescita retributiva reale è stata dell’1,6%, rispetto all’1% del 2017, ma le previsioni per il 2019 sono di una leggera flessione (1,5%). Sono i dati principali emersi dall’Osservatorio sulle politiche retributive di Willis Towers Watson – società leader nella consulenza, nel brokeraggio e nell’offerta di soluzioni alle imprese e alle istituzioni – condotto su un campione di oltre 500 aziende italiane di medie o grandi dimensioni. Cautela riscontrata anche a livello europeo, dove l’incremento medio è stato pari a quello italiano, con il primato della Norvegia (+3%).
Edoardo Cesarini
Il clima generale è di estrema cautela. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento fisiologico delle retribuzioni dovuto principalmente a scatti di anzianità e aumenti contrattuali, mentre viene lasciato poco spazio al riconoscimento economico del merito.
I settori
Prendendo in considerazione i diversi settori, per il 2019 si prevede una crescita superiore alla media per il retail (2,9%) e l’Oil&Gas (2,7%). Le performance peggiori si avranno nell’assicurativo (2%) e nel manifatturiero (2,4%) in flessione rispetto al 2018, anche per effetto della concorrenza della manodopera straniera.
Rodolfo Monni
Le politiche retributive si adeguano alla naturale evoluzione del mercato. Alcune professionalità più ricercate, come quelle legate al digitale, hanno visto una crescita superiore alla media, raggiungendo incrementi anche del 15-20%, soprattutto in conseguenza del passaggio da un’azienda all’altra.
I talenti
La scarsità di talenti digitale rimane uno dei principali problemi per le risorse umane di tutto il mondo. Secondo l’Osservatorio Willis Towers Watson oltre il 90% delle aziende di tutto il mondo riscontra delle difficoltà nell’attrarre talenti e, successivamente, nel trattenerli. Tra le principali motivazioni apportate dalle aziende italiane per spiegare il fenomeno: la scarsità di competenze adeguate (67%) e la mancata riconoscibilità come brand digitale (37%).