Soft skills, leadership e people caring nell’era del new normal lavorativo

La pandemia ha sfumato i confini tra vita privata e professionale, mostrando come alcune esperienze personali – dalla genitorialità al caregiving – siano una fonte di competenze trasferibili anche sul lavoro. HR Link, in collaborazione con Lifeed, ha promosso un focus group sui temi del wellbeing e del people caring, nel corso del quale sono stati presentati i risultati di uno studio condotto da Lifeed su 5 mila persone e sono emersi i lineamenti di un modello organizzativo e di leadership orientato alla cura.

white paper lifeed

Vita personale e professionale durante la pandemia e lavoro da remoto: sono molteplici le sensazioni e le emozioni che si sono accavallate e alternate nei lunghi mesi di lockdown, quando, da un giorno all’altro, a marzo 2020, cinque milioni di persone si sono ritrovate a lavorare da casa propria, non avendo idea di quando la “nuova realtà” sarebbe terminata o di cosa le aspettasse, travolte da un notevole bagaglio di paure, ma anche dal desiderio di riuscire a superare la prova insieme. Dopo quei mesi stranianti si è potuto pian piano riprendere una socialità moderata; è arrivata l’estate che ha fatto in parte dimenticare il periodo più buio, ma, ad autunno iniziato, seppur non tragicamente come a marzo del 2020, si è stati costretti di nuovo a una vita parziale: il lavoro era nella maggior parte dei casi rimasto prevalentemente da remoto.

Oggi il lavoro è ibrido, in parte a distanza e in parte in presenza, per molte realtà. Ed è necessario che le organizzazioni trovino un nuovo equilibrio.

Lifeed, l’azienda che ha ideato “Life Based Learning” – un metodo rivoluzionario proposto alle aziende e agli Hr per dar loro idee e strumenti utili a trasformare gli eventi della vita in competenze soft – ha svolto una ricerca su 5 mila persone a partire da 15 mila riflessioni sviluppate lungo i percorsi formativi avviati dal maggio 2020, con il preciso obiettivo di trarre un beneficio dalla situazione difficile vissuta durante la pandemia, nella convinzione che le competenze accumulate nella vita privata possano essere trasferite anche in quella professionale.

Chiara Bacilieri, Head of Data di Lifeed – alla guida di un team di esperti di psicologia, data analytics e data science che si occupa di ricavare insight utili allo sviluppo delle competenze e del potenziale di ogni persona – ha raccolto in una ricerca una serie di dati provenienti da questo bacino, diversi da quelli comportamentali che vengono solitamente analizzati. Durante un focus group che si è tenuto a Milano il 6 ottobre scorso sui temi del wellbeing, della managerialità e delle competenze, Bacilieri ha esposto i risultati della ricerca svolta da Lifeed a una platea ristretta di HR per individuare insieme nuove dinamiche e prospettive nella gestione delle risorse umane. Si sono così sviluppate una serie di riflessioni da parte dei partecipanti, che hanno arricchito il dibattito a partire dalle esperienze vissute nelle proprie aziende per porre le basi di una serie di strumenti utili ad affrontare le sfide del futuro.

Erano presenti: Carlo Albini, Responsabile People and Organization Innovability di Enel; Alberto Ascoli, Chief People Officer di Mazars; Laura Bosser, Corporate HR Organization and Development Manager di Mapei Group; Federica Di Michele, HR services Manager di Coca Cola; Anna Giovanetti, Training, Development and Diversity di Webuild; Nicola Ladisa, HR & Organization Director della Holding De Agostini; Raffaella Maderna, People & Communication Director di Lundbeck; Marco Russomando, Direttore Risorse Umane di Illimity; Federico Scarsi, Head of People di Deliveroo Italy; Pietro Scrimieri, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Acquedotto pugliese; Valentina Tosetti, Head of Global People Development & Employer Branding di Bracco; Roberto Zecchino, Human Resources and Organization Director South Europe di Robert Bosch.

I dati dello studio e il metodo Lifeed

Per Lifeed le esperienze che le persone affrontano nella vita privata – dalla genitorialità al caregiving – inevitabilmente modificano anche il loro approccio al lavoro; questi cambiamenti possono essere, dunque, traslati nella vita professionale sotto forma di un arricchimento di competenze. Tuttavia, le aziende spesso faticano a cogliere bisogni, necessità e fattori di tipo psicologico, probabilmente perché non hanno a disposizione gli strumenti giusti per poterlo fare.

A questa mancanza si offre di rispondere il metodo Lifeed: una piattaforma di formazione basata sull’autonarrazione, che consente alle persone di acquisire consapevolezza circa i cambiamenti vissuti in tutti i propri ruoli – di vita privata e professionale – per prendere coscienza delle competenze che allenano svolgendoli.

Esistono competenze soft che spesso devono solo essere svelate, cercate nei luoghi giusti, dove le si è effettivamente esercitate. La sfida per le aziende, dunque, è quella di aiutare i collaboratori a diventare consapevoli delle competenze che allenano in tutti i ruoli della propria vita, per trasferirli da quella privata a quella lavorativa e viceversa.

Per scaricare il white paper completo e accedere ai dati dello studio: https://lp.lifeed.io/whitepaper-hr-link

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