Scompaiono i candidati: è “great reshuffle” o “great rethinking” nel mercato del lavoro europeo
In molti Paesi si registra una carenza di manodopera e un picco di dimensioni volontarie. Da una recente indagine dell’European data journalism network, in Spagna, Francia e Italia non si può parlare solo di “great resignation”, ma di un vero e proprio turnover generazionale, a fronte della ricerca di nuove dinamiche salariali, produttività e di un migliore work life balance.
“Scompaiono” candidati nel mercato di lavoro in Europa. Difficile trovare profili da assumere e anche contrastare il fenomeno dei grandi licenziamenti volontari. Accade in Italia, come in Spagna e Francia. Sempre di più dopo la pandemia, segno che le persone non vogliono più lavorare con le modalità con cui lo facevano prima. Lo rivela un’indagine guidata dalla redazione di “Alternatives Economiques”, pubblicata il 25 marzo con l’obiettivo di raccontare come il Covid-19 ha cambiato il modo in cui ci si pensa al lavoro.
Come riferisce Il Sole 24 Ore, il tasso di posti di lavoro vacanti è ai massimi storici nell’Eurozona: «Secondo i dati Eurostat il 3,1% dei posti di lavoro retribuiti non è stato occupato nel terzo trimestre del 2022, rispetto al 2,6% del terzo trimestre del 2021 e al 2,2% dello stesso periodo del 2019, prima della crisi sanitaria, segno che le tensioni si stanno moltiplicando sul mercato del lavoro: il dibattito sulla carenza di manodopera ha sostituito il dibattito sulla disoccupazione di massa», come dichiara il ricercatore belga Wouter Zwysen dell’Istituto sindacale europeo (Etui) al Sole.
Tutto ciò accade mentre aumentano anche le dimissioni volontarie; in Francia si sono registrati 2,16 milioni di casi, pari al 2,7% nel primo trimestre del 2022: un dato che non si scosta molto da quello statunitense dove il picco nel dicembre 2021 è stato pari al 3%.
Difficile avere il polso della situazione in modo chiaro.
«Il tasso di dimissioni è un indicatore ciclico», si legge in una nota del ministero del Lavoro francese sul fenomeno, riportata da Il Sole 24 Ore. Di solito è basso durante le crisi e cresce mentre si è in ripresa. Sempre in Francia, circa otto lavoratori su dieci di quelli che si erano dimessi, sono tornati a lavorare altrove, segno che, quindi, si può parlare più precisamente di un “grande turnover”.
Questo fatto potrebbe essere segno di un mercato del lavoro in movimento, ma occorrerà vigilare per capire se anche gli stipendi aumenteranno.