Saper raccontare una storia fa bene al business dell’impresa
Sarà uno dei temi al centro di People at work, evento promosso da Hr Link per la community hr. Abbiamo approfondito l’argomento con Riccardo Biancorosso di Prodigious, società di Publicis Groupe: Rendere interessante una storia è fondamentale per il lavoro di ognuno, aiutiamo le imprese a farlo con una formazione continuativa.
Lo storytelling non è solo una cosa da comunicatori. Raccontare storie è questione da imprese, ed è anche vitale. Avere persone capaci di comunicare e di dare valore alle storie è di importanza strategica per l’azienda al passo con i tempi. L’importanza del “racconto” sarà uno dei temi al centro di People at work, evento promosso da Hr Link per la community hr. A Riccardo Biancorosso, Head of tv Department di Prodigious, società di produzione multimediale parte di Publicis Groupe, terzo gruppo di comunicazione al mondo, abbiamo chiesto di raccontarci come si incrociano narrazione, formazione e business d’impresa. L’evento People at work sarà ospitato nella sede milanese di Publicis Groupe.
Cominciamo da Prodigious. Cosa fate?
In sintesi estrema: ci occupiamo della produzione. Ogni agenzia del gruppo che ha necessità di produrre qualcosa per il web, la tv, la stampa, per la realizzazione di un film o per l’organizzazione di un festival o di un evento, si rivolge a noi. Ma non facciamo solo questo. Prodigious organizza, produce e forma: siamo la parte razionale e organizzativa di tutto il processo creativo. Facciamo diventare concrete le idee dei creativi, badando ai tempi e ai costi. Racconto così il nostro lavoro: tutte le cose che facciamo finiscono in “zione”: produzione, progettazione, comunicazione, organizzazione, formazione….noi siamo la “azione”. Il nostro lavoro finisce quando il regista sul set dice: “Azione”. A volte lavoriamo mesi a preparare un progetto e il nostro lavoro finisce un secondo prima in cui l’idea creativa si avvia alla realizzazione. Tra questi due momenti c’è l’azione.
Avrete un rapporto dialettico con i creativi…
Ma no…Abbiamo un vantaggio: siamo parte di un gruppo, ci conosciamo, sappiamo cosa vogliono i creativi, cosa vogliono i clienti, quali sono gli obiettivi. Noi facciamo di tutto per raggiungerli e spesso ci riusciamo. L’aspetto organizzativo è questo, poi concretamente creiamo le condizioni per produrre migliaia di cose, supportando i creativi del gruppo ma lavorando sempre con attenzione ai budget e alle esigenze finanziarie dei clienti.
La formazione?
All’interno del nostro reparto è stata sempre fondamentale la funzione Ricerca & Sviluppo. Siamo noi che abbiamo contatto con tutti i fornitori, dai fotografi ai musicisti fino ai location manager. Siamo quelli che hanno il polso della situazione e conoscono le tendenze e grazie a questa voglia di cercare il nuovo riusciamo ad essere anche da stimolo per i creativi e per i clienti. Oggi viviamo in un mondo in cui tutto va veloce e spesso si corre talmente tanto da non preoccuparsi di avere le basi: non sono rari i casi di mancanza di conoscenza dei processi produttivi, in ambito di comunicazione. Anche i creativi, delle imprese o delle agenzie, hanno bisogno di essere formati sui processi. Ed è quello che facciamo, da due anni a questa parte, con imprese come Fiat o con i creativi del nostro gruppo. Ora, grazie all’apporto di Andrea Jublin, abbiamo fatto un salto ulteriore sul fronte formazione con corsi sulla comunicazione personale, sullo storytelling o sul public speaking. Rendere interessante una storia è una regola per tutti, per il lavoro quotidiano di ognuno di noi. Non solo per i creativi o i comunicatori. È quello che insegniamo nei nostri corsi.
Torniamo alle aziende. A quali figure vi rivolgete?
Finora, in questi quasi 2 anni, i nostri referenti naturali sono stati quelli del settore marketing. Tranne un caso di formazione di comunicazione per i medici del Bambin Gesù e un lavoro fatto con degli studenti per il client Diasorin entrambi curati da Andrea Jublin. I nostri riferimenti sono le persone del marketing, che conosciamo e con le quali lavoriamo da anni. Il passaggio ulteriore è quello di far comprendere che non basta un corso ma serve un training continuo per trasformare le conoscenze in azioni, per andare oltre il momento di entusiasmo del primo apprendimento. Abbiamo creato un vero e proprio pacchetto di training formativo di una settimana per le imprese, costituito da moduli che facilitano la partecipazione e la conoscenza. Lo abbiamo fatto nelle imprese ma pensiamo anche che possa valere la pena creare una struttura formativa aperta a tutti, in una sede esterna all’azienda.
Ed è per questo che ora vi rivolgete ai direttori del personale?
People at work sarà un momento importante di test, capire che interesse c’è sul tema.
Come convincere un hr o un’azienda?
Il bisogno c’è, lo vediamo dappertutto, lo avranno anche loro. Avvalersi di fornitori esterni per la formazione del personale è ordinaria amministrazione per le imprese. Ai direttori del personale non racconteremo quanto siamo bravi, faremo vedere quello che siamo in grado di fare insieme ad Hr Link: animando, emozionando e facendo partecipare le persone.
Che consapevolezza c’è nell’impresa? Sono pronte ad accogliere proposte come la vostra?
Sinceramente si fa ancora molta fatica. C’è ancora una abitudine alla formazione fatta in maniera tradizionale; il marketing e la comunicazione non hanno il peso che meritano all’interno delle organizzazioni e spesso non si comprende che le loro attività aiutano l’impresa a essere più competitiva e le persone a lavorare meglio.