Al Salone della Formazione 2024 spazio alle competenze: l’intervista a Mauro Meda (ASFOR)

Mettere al centro le soft skill e l’importanza dell’integrazione con il digitale. Partirà da qui l’incontro con Meda il 25 settembre, uno degli interventi da seguire durante la due giorni dedicata al mondo della formazione aziendale

intervista a Mauro Meda (ASFOR)

Il Salone della Formazione è l’evento chiave per i professionisti della formazione aziendale che riunisce esperti del settore HR e HSE per discutere tematiche cruciali come skill shortage, upskilling, reskilling e molto altro ancora. L’evento si terrà a Milano il 25 e 26 settembre 2024 al Le Village by CA in Corso di Porta Romana. 

In questa due giorni di momenti istituzionali, tavole rotonde, laboratori e testimonianze, Mauro Meda, segretario generale ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale) terrà l’incontro “Verso un nuovo senso del lavoro” il 25 settembre alle 11. 

Meda anticiperà alcuni contenuti dell’omonima ricerca svolta da ASFOR e pubblicata da EduCatt, intervistato da Guenda e Gioia Novena, presentatrici, autrici e co-founder di Nextopp, società di consulenza B2B in ambito comunicazione e risorse umane.

Il fulcro dell’intervento saranno le competenze, soprattutto quelle trasversali (soft skills), che sono sempre più richieste e necessarie per le aziende. Proprio per questo abbiamo chiesto a Mauro Meda di anticiparci alcuni contenuti del suo intervento al Salone della Formazione

Meda, secondo lei, rispetto al “nuovo senso del lavoro”, quali rischi si corrono se non si compiono scelte corrette riguardo alla gestione e allo sviluppo delle competenze?

Rischiamo certamente di perdere forza lavoro. Il tema delle competenze è sempre più centrale, complici le forti spinte dell’innovazione tecnologica e i cambiamenti organizzativi dell’era post-Covid, che hanno generato un diverso approccio verso il mondo del lavoro, specie nelle nuove generazioni. 

I giovani mostrano infatti l’esigenza di essere coprotagonisti nei processi: per questo hanno bisogno di sviluppare competenze che consentono di essere al centro dei processi di innovazione. Chiaramente, all’innovazione digitale si accompagna quella organizzativa: bisogna ragionare sull’equilibrio tra la necessità della presenza fisica all’interno delle imprese e una maggiore flessibilità nella gestione tempo-lavoro. 

Millennial e GenZ cercano con molta più convinzione l’equilibrio tra lavoro e vita privata: se non riescono a trovarlo, si sentono poco ingaggiabili e poco coinvolti. D’altra parte questa flessibilità genera nei manager una maggiore capacità di gestire le cose: non è raro che è proprio chi affronta un colloquio a dire “Mi faccia pensare”. I giovani sanno di essere qualcosa di prezioso: e sempre più chiedono, giustamente, quali saranno gli sviluppi di carriera o la retribuzione. 

Chiaramente, le competenze restano fondamentali, specie con le nuove tecnologie: se non ho competenze adatte, non possono nemmeno comprendere l’intelligenza artificiale e resterò quindi un soggetto passivo.

Può spiegarci cos’è e di cosa si occupa l’Osservatorio del Managerial Learning di ASFOR?

L’osservatorio ci serve per monitorare i trend evolutivi della formazione del management nelle imprese, mettendo per esempio in evidenza direttrici di innovazione, best practice e altre esperienze meritevoli di attenzione.

L’osservatorio esiste da una decina d’anni e ci permette di analizzare il rapporto tra organizzazioni e persone. Nel corso degli anni abbiamo affrontato e anticipato numerosi temi che poi sono diventati oggetto di confronto globale. Oggi, per ricreare fiducia nel futuro, dobbiamo tornare a concentrarci sulle persone. Queste, a loro volta, devono saper anticipare i loro bisogni futuri: devono cioè guardare al futuro con le giuste lenti. 

Di nuovo, le competenze tornano a essere fondamentali. Anche per questo c’è una forte connessione tra le business school e le corporate academy, che sono generatrici di percorsi importanti ed evoluti. Oltre a sviluppare competenze professionali queste accademie sviluppano anche competenze di natura manageriale e di human skills in senso più ampio (adattamento, problem solving, interculturalità, capacità di ascolto).

Le ricerche svolte dall’osservatorio non sono di natura accademica: la nostra è ricerca applicata. Partiamo da dati quantitativi, poi creiamo i vari focus group, facciamo interviste a imprenditori, manager, giovani, e infine facciamo una sintesi di questa attività, da cui poi trarre riflessioni.

Ci può anticipare brevemente su cosa verterà il workshop “Progetto europeo Digital Self Assessment” organizzato da Asfor ed Ecole (Enti Confindustria Lombardi per l’Education, ndr), che si terrà durante il Salone?

Asfor partecipa al progetto C-DISK, Certify DIgital Soft SKills, un innovativo percorso di ricerca europeo finanziato nell’ambito del programma Erasmus+. Il progetto contribuisce all’individuazione delle soft digital skills più rilevanti per il mondo delle imprese, attraverso lo sviluppo di un toolkit formativo e la definizione di metriche per la valutazione e la certificazione di tali competenze.

Abbiamo quindi creato un modello di self assessment che consente alle persone di effettuare l’autovalutazione delle proprie competenze legate al digitale e di comprendere come il digitale impatti su altre macroaeree di competenza. Ovviamente, offriamo poi appositi percorsi di formazione. Nel corso dell’incontro al Salone della Formazione presenteremo proprio questo strumento di self assessment. 

È possibile iscriversi al Salone della Formazione a questo form. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito ufficiale del Salone.

error

Condividi Hr Link