PA, lavoro e formazione: Roberto Santori intervista il ministro Zangrillo
In occasione della quarta edizione di ORU-Officina Risorse Umane, il Ceo di Challenge Network Spa, Roberto Santori, ha intervistato il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
Intervistare Paolo Zangrillo, durante ORU-Officina Risorse Umane 2024, è stato per me un onore ma anche il piacere di confrontarsi con un Professionista, che conosco e stimo da anni, con alle spalle una solida carriera nella Direzione delle Risorse Umane di aziende del settore privato e una conoscenza profonda di tutte le tematiche HR.
Se si considera la Pubblica Amministrazione come “azienda” con oltre 3 milioni di dipendenti e milioni di clienti tra cittadini e imprese si colgono più facilmente le analogie tra le sfide HR del settore privato e quelle che Paolo Zangrillo, come Ministro per la Pubblica Amministrazione quotidianamente affronta per rendere più efficiente e competitivo il nostro Paese.
Come ricordato dal Ministro Zangrillo, il Trend della Pubblica Amministrazione per i prossimi anni è semplificare per evitare che la complessità dei processi diventi complicazione ed efficientare gli iter burocratici per risparmiare tempo, risorse e denaro pubblico.
Efficienza e sostenibilità sono Trend condivisi da tutto il settore HR. Nessuna azienda, pubblica o privata che sia, può pensare di restare competitiva utilizzando modelli inefficienti che impattano negativamente sull’ambiente.
Le nuove tecnologie saranno il motore del cambiamento. Ed in particolare l’Artificial Intelligence, sarà sempre più utilizzata anche nel settore pubblico e aiuterà, come ha detto il Ministro Zangrillo, le singole amministrazioni a “parlarsi” evitando così doppioni di autorizzazioni, certificazioni … che complicano e rallentano il fare impresa in Italia e il servizio reso ai cittadini.
Formazione è la parola chiave per il prossimo futuro sia per il settore privato sia per quello Pubblico.
Poche settimane fa (14 gennaio 2025) è stato presentato il Rapporto dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). L’Italia con l’11,6 di lavoratori adulti tra i 25 e i 64 anni impegnati in attività formative è al 14° posto in Europa. Un dato incoraggiante, se si pensa che il nostro Paese ha scalato quattro posizioni rispetto al Rapporto precedente. Ma siamo ancora lontani da Danimarca, Finlandia, Svezia, Paesi UE dove è più del 20% dei lavoratori in attività di formazione fuori e dentro l’azienda.
La strada è lunga ma il cambiamento è iniziato.