Rinnovo contratto dirigenti funzioni locali
Al termine di una trattativa complessa, Aran e sindacati hanno firmato il CCNL dei dirigenti delle funzioni locali 2019/2021. Vediamo i punti principali.
L’11 dicembre 2023 è stato sottoscritto il contratto collettivo nazionale dei dirigenti delle funzioni locali per il triennio 2019/2021 che riguarda i circa 13.640 dirigenti di Regioni ed enti locali, segretari comunali e provinciali e dirigenti del ruolo amministrativo, tecnico e professionale della sanità.
Cosa prevede il CCNL dirigenti funzioni locali
La novità più evidente consiste nell’aumento medio del salario di 256 euro distribuiti su 13 mensilità, rappresentando un incremento del 3,78%. A questo si può aggiungere un ulteriore 0,22% del totale delle retribuzioni per potenziare la componente legata ai risultati. Gli arretrati medi ammontano a circa 11.200 euro.
I segretari degli enti locali troveranno inoltre in busta paga una voce aggiuntiva del 15% per la retribuzione di posizione in capoluoghi, province e città metropolitane.
“In un momento storico di grande trasformazione e sfida per le pubbliche amministrazioni, sono molto soddisfatto per la firma del nuovo Contratto collettivo nazionale (Ccnl) per i dirigenti degli enti locali, i dirigenti tecnico-amministrativi della sanità, e i segretari comunali. Tutte le sigle sindacali hanno sottoscritto l’intesa» ha dichiarato in una nota il presidente Aran, Antonio Naddeo.
“Innovazione è stata la parola chiave in questo processo ed è per me un grande orgoglio aver introdotto, insieme ai sindacati, istituti innovativi, come il mentoring e le nuove normative per lo smart working, ma anche la completa revisione del patrocinio legale. Questa riscrittura uniforma l’istituto per tutte le tre tipologie di destinatari del contratto, adeguandolo alle esigenze attuali degli enti. Il patrocinio legale, dovuto da parte delle amministrazioni nella tutela dei propri diritti e interessi, è applicabile nei casi di apertura di procedimenti civili e penali nei confronti del dirigente, purché non sussista un conflitto di interessi. È importante sottolineare che il patrocinio legale rimane escluso per i procedimenti innanzi alla Corte dei Conti» ha sottolineato Naddeo.
“L’intesa completa di fatto il versante dirigenziale dei contratti 2019-2021, un passaggio importante per liberare il campo dei negoziati. Abbiamo recuperato in un solo anno il grave ritardo per cui al mio insediamento c’erano ancora 2,4 milioni di dipendenti senza contratto. Sono certo che con lo stesso spirito d’urgenza Aran e sindacati, che ringrazio per il confronto trasparente e costruttivo, sapranno avviare al più presto le trattative per la nuova tornata nell’interesse di tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici” ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.