Referendum abrogativi in materia di lavoro: commento dell’avvocato Gabriele Fava al pronunciamento della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale si è espressa oggi sui tre referendum abrogativi in materia di lavoro proposti dalla CGIL dichiarando inammissibile il quesito referendario sulla reintroduzione del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento disciplinare illegittimo ed ammettendo la consultazione referendaria sulla reintroduzione della piena responsabilità solidale negli appalti e sulla cancellazione dei voucher
Viene, pertanto, respinta la proposta avanzata dalla CGIL di riportare in auge una legislazione sul lavoro rigida e senza flessibilità. Accolta, invece, la proposta del Sindacato sia di abrogazione di quella parte dell’art. 29, 2° comma del D. Lgs. 276/2003 che consente di derogare al principio della responsabilità solidale tra committente e appaltatore in nome del ripristino di una responsabilità solidale inderogabile e piena da parte del committente sia di abrogazione dell’obbligo per il lavoratore di chiamare in causa anche l’appaltatore e i subappaltatori e della facoltà per il committente di eccepire il beneficio di preventiva escussione. Accolto, altresì, il quesito referendario relativo al lavoro accessorio che chiede l’abrogazione dell’istituto e delle norme che oggi lo disciplinano (artt. da 48 a 51 del d.lgs. 81/2015).
Avvocato Gabriele Fava