Recruiting: la domanda in giallo
Ogni anno arriva puntuale la raccolta fatta da Glassdoor sulle dieci domande più strampalate che gli intervistatori hanno posto durante i colloqui di lavoro e, puntuali come sempre, arrivano tante riposte bizzarre che fanno sorridere la rete e le persone che cercano un lavoro
In un mare di stramberie, spicca però la richiesta della compagnia aerea Spirit Airlines, che ha posto ai suoi candidati una domanda bizzarra: descrivere il colore giallo ad una persona cieca.
Le persone si sono quindi arrovellate sulla riposta migliore da dare, inventando frasi del tipo: ‘il giallo è il calore del sole mentre la brezza fresca ti accarezza il volto’, o ancora, ‘il giallo è il colore dell’eccitazione, ma senza la rabbia o l’angoscia’.
Possono queste essere considerate delle ‘buone‘ risposte? Ma soprattutto, sono queste le riposte che il selezionatore della Spirit Airlines si aspettava di sentire? Il quesito è stato posto a Laurie Villa, capo delle Risorse Umane della compagnia aerea. La manager ha spiegato che non esistono risposte buone o cattive, in quanto alla Spirit non interessa affatto sapere che il giallo venga “percepito” come il tepore in una giornata in inverno o come l’essenza dei raggi del sole. Evidentemente, la valutazione dei selezionatori non si focalizza sul significato delle parole ma sul “pathos”, sulla sensibilità, sulla capacità di trasmettere emozioni rassicuranti e positive… Del resto, si tratta di candidati a ruoli delicati, tipici di una compagnia aerea.
La Compagnia cerca insomma un tratto preciso nei candidati: cerca confidence, fiducia in sé stessi e quindi capacità di generare fiducia negli altri e di rassicurare i clienti durante le ore di volo. Il contenuto della risposta dei candidati è meno importante della convinzione, dell’ empatia, della sicurezza che le loro parole trasmettono.
E, del resto, non cerchiamo esattamente tutto questo sul volto di un’assistente di volo, quando parte l’annuncio “allacciare le cinture, turbolenza in arrivo”?
