L’importanza della People Value Proposition per attrarre e coinvolgere le persone: la visione di Radar
Una People Value Proposition aziendale chiara e distintiva costituisce un vantaggio competitivo sostenibile creando connessioni profonde e durature con le persone. Il punto di vista di Ernesto D’Amato, CEO di Radar Consulting

In un mondo in cui il lavoro viene spesso percepito come stressante e poco gratificante, un’identità aziendale chiara può favorire connessioni profonde e durature con i propri collaboratori.
Le aziende che lavorano sui propri valori e sulla propria identità sono in grado di creare una proposta distintiva, capace di fidelizzare i propri collaboratori e attrarre i migliori talenti, ottenendo così un vantaggio competitivo sostenibile. Ne abbiamo parlato con Ernesto D’Amato, CEO di Radar Consulting, che ci ha fornito la sua visione sull’efficacia e l’importanza della People Value Proposition.
Oggi sempre più persone, soprattutto tra le nuove generazioni, cercano nel lavoro un significato oltre lo stipendio. Quanto è importante per un’azienda avere una People Value Proposition chiara e distintiva per attrarre i talenti giusti? E quali elementi non possono mancare?
In un mondo del lavoro sempre più complesso e globalizzato, le aziende sono continuamente alla ricerca di strategie per attrarre e trattenere i migliori talenti.
Trovandosi in un contesto sempre più competitivo, senza una strategia di posizionamento chiara e distintiva, diventa difficile, per un’organizzazione, farsi riconoscere dal pubblico dei lavoratori.
Se la differenziazione è la leva strategica per emergere, le aziende dovrebbero sviluppare una People Value Proposition (PVP) che rappresenti l’identità e il valore che offre ai propri dipendenti e collaboratori, definendo il motivo per cui una persona dovrebbe scegliere di lavorare proprio lì anziché altrove.
In passato le aziende hanno investito molto per costruire una Unique Selling Proposition per posizionare i prodotti rendendoli distinguibili nel mercato dei consumatori; la stessa importanza dovrebbero riservarla ai “consumatori interni”: le persone che lavorano all’interno dell’organizzazione.
Le organizzazioni che riescono a differenziarsi in modo chiaro e autentico, infatti, non solo attirano i migliori talenti, ma creano un ambiente di lavoro più coinvolgente e gratificante, dove le persone si sentono parte di una realtà con un’identità solida e autentica.
Le persone devono credere nei valori aziendali per trasmetterli ai clienti, perché l’esperienza interna si riflette sul brand esterno. Se i dipendenti sono motivati e credono nella mission aziendale, saranno i primi promotori del brand. Un’azienda che si presenta come innovativa, deve esserlo anche nel modo in cui valorizza i propri dipendenti.
Una buona PVP non può essere semplicemente uno slogan o una strategia di marketing interno. Dovrebbe essere la risposta concreta ed efficace alla domanda: “Perché dovrei lavorare proprio per questa azienda?”. Quella serie di promesse che un’organizzazione fa ai suoi dipendenti non solo per attrarli, ma per costruire con loro una relazione fondata su fiducia, ispirazione e reciprocità. Se ben costruita e differenziata, permette all’azienda di parlare direttamente al proprio target di persone, con un linguaggio che esprime valori autentici e unici.
Una PVP efficace, che risponde a domande fondamentali come “Cosa rende la nostra azienda unica come luogo di lavoro?”, “Quali esperienze e opportunità offriamo che altri non offrono?” e “Come i nostri valori e la nostra cultura si traducono in benefici concreti per i dipendenti e collaboratori?”, riduce il rischio di turnover precoce e il fenomeno del quiet quitting, evitando che i dipendenti si disilludano e perdano motivazione.
Molte aziende faticano a definire e comunicare in modo efficace la loro proposta di valore. Quali sono gli errori più comuni e quali strategie invece funzionano meglio per creare un legame autentico con i professionisti?
Spesso le aziende cadono nella trappola della standardizzazione dei messaggi di employer branding ripetendo concetti come inclusione, crescita professionale e benessere senza però dimostrarne l’applicazione concreta. In un momento storico in cui le persone hanno accesso a numerose informazioni sulle culture aziendali (tramite piattaforme come Glassdoor, LinkedIn, Indeed), il rischio di essere percepiti come vuoti e poco autentici è altissimo.
Attenzione quindi a rincorrere slogan e promesse di valore molto simili tra loro. La mancanza di autenticità e differenziazione non solo impoverisce le organizzazioni, ma rischia di allontanare i candidati più ambiziosi che cercano un’esperienza di lavoro che offra davvero senso, ispirazione e crescita.
Chiaramente, differenziarsi richiede più impegno e soprattutto coraggio di raccontare una storia unica, di essere fedeli alla propria identità e di dimostrare coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. Solo così l’employer branding può tornare a essere uno strumento efficace per attrarre, trattenere e motivare talenti in modo significativo e duraturo.
Partendo da un’analisi dei valori e delle caratteristiche distintive, ogni azienda dovrebbe impegnarsi a definire una proposta che non solo attiri nuovi talenti, ma che riesca a mantenere un ambiente di lavoro positivo e significativo per chi già ne fa parte. Questo richiede un ripensamento profondo della cultura aziendale e delle strategie di employer branding.
Le aziende dovrebbero piuttosto adottare strategie di comunicazione basate sul purpose, per consentire alle persone di percepire un senso di utilità e contributo nei propri compiti. Ad esempio, è stato dimostrato che le persone attribuiscono un valore maggiore a ciò che hanno contribuito a creare.
In un mondo in cui la mobilità professionale e il Job Hopping sono sempre più diffusi, come può un’azienda costruire un’identità capace di trattenere i talenti nel lungo periodo?
Più che di “trattenere talenti” – come in genere si usa dire – io preferisco parlare di “fidelizzare persone”: credo che sia un concetto molto più positivo e profondo. Oggi più che mai, le persone cercano di trovare significato nel loro lavoro, un senso che le faccia sentire parte di qualcosa di più grande e che le renda partecipi di un impatto positivo.
Per prima cosa, capire la differenza tra engagement e commitment è fondamentale per le organizzazioni che vogliono motivare e fidelizzare le persone. In genere le aziende tendono ad attrarre persone utilizzando strategie di engagement, che è una forma di coinvolgimento prevalentemente valoriale. Questo approccio funziona bene nel breve periodo, soprattutto in presenza di matching valoriale tra la persona e l’organizzazione, ma non basta a garantire un rapporto di lavoro duraturo, per il quale serve un grado di ingaggio ancora più profondo.
Il commitment è appunto quel concetto-chiave che va oltre il semplice entusiasmo o allineamento valoriale, perché nasce dal purpose e da progetti che offrono al collaboratore un ruolo di protagonista, permettendogli di vedere un impatto reale e tangibile del proprio lavoro. Questa dimensione è ciò che realmente genera produttività e risultati nelle persone.
Le aziende devono quindi bilanciare strategie che promuovano entrambi i concetti, creando ambienti che favoriscano esperienze lavorative positive e costruiscano relazioni di lungo termine con i dipendenti.
Trattenere i talenti nel lungo periodo non è più solo una questione di stipendi competitivi o benefit materiali. Come abbiamo detto, il commitment aziendale non nasce da obblighi contrattuali, ma dal legame emotivo e valoriale tra l’azienda e le sue persone. È per questo che la People Value Proposition, per funzionare nel medio e lungo termine, dovrebbe essere costruita attorno al purpose aziendale: la ragione profonda per cui un’azienda esiste, al di là del profitto, e risponde alla domanda: “Perché facciamo ciò che facciamo?”. In questo modo, le persone non lavorano solo per uno stipendio, ma perché condividono una missione.
Radar si posiziona come ponte tra talenti e aziende. Qual è il vostro approccio concreto nell’aiutare le aziende? Quali strumenti offrite ai professionisti per aiutarli a trovare il lavoro giusto per loro?
Noi di Radar crediamo che il lavoro sia una componente fondamentale della vita di ogni individuo, capace di definire l’identità personale e professionale. Per questo motivo, il nostro impegno quotidiano è volto a creare un ecosistema unico in cui talento e opportunità si incontrano, generando valore sia per le aziende sia per le persone.
Le aziende oggi affrontano sfide sempre più complesse in un mercato del lavoro in continua evoluzione. La capacità di attrarre, selezionare e formare i migliori talenti è un fattore determinante per la crescita e la competitività. Ecco perché Radar offre un pacchetto completo di servizi su misura: dal recruiting specializzato alla talent attraction; dalla formazione corporate, sia a catalogo che tailor-made, al placement di giovani talenti provenienti dai Master della Radar Academy, il nostro vivaio.
Siamo consapevoli che la sfida del cambiamento si vince con le persone: anche nell’epoca dell’intelligenza artificiale. Vogliamo che le nostre aziende clienti e partner siano sempre più virtuose e competitive. In 15 anni di storia abbiamo contribuito al successo di diverse organizzazioni e a cambiare la vita di molte persone, migliorando la loro posizione professionale; nel caso dei giovani, abbiamo contribuito a crearla, prima attraverso i nostri master e, poi, grazie al prezioso lavoro del nostro team di career coach & talent acquisition, gestendo direttamente il loro ingresso nelle migliori aziende partner. La nostra missione è facilitare l’incontro tra persone di talento e organizzazioni virtuose, creando sinergie che valorizzino il potenziale umano e favoriscano la crescita reciproca.