Paolo Rebaudengo: nuove regole in fabbrica
Paolo Rebaudengo, responsabile delle relazioni industriali della Fiat, ha deciso di parlare della sua esperienza nel saggio “Nuove regole in fabbrica” edito da il Mulino.
Corre l’anno 2010 e allo stabilimento Fiat di Pomigliano prende il via la rivoluzione del mondo del lavoro. Marchionne viene criticato fortemente, la Fiom si oppone e Confindustria sembra non capire cosa abbia in mente il manager. La rivoluzione del lavoro di fabbrica ha spinto i sindacati a cambiare la loro posizione assumendo maggiori responsabilità non solo rispetto ai lavoratori ma anche all’azienda.
Paolo Rebaudengo è stato uno spettatore privilegiato delle vicende che hanno portato la Fiat a rendersi autonoma, dotandosi di un contratto autonomo basato su fiducia e cooperazione tra azienda e lavoratori. Nel suo saggio ricostruisce la storia di queste nuove regole con una scrittura asciutta e priva di ideologismo. Non troverete considerazioni personali, tanto meno giudizi sui principali protagonisti che hanno occupato le colonne dei quotidiani nazionali. La sintesi della rivoluzione in toni economici, politici e sociali, è racchiusa nella prefazione affidata a Giuseppe Berta, Professore associato di Storia Contemporanea alla Bocconi di Milano.
Leggendo il libro di Paolo Rebaudengo anche il più giovane e inesperto apprende che economisti e politici hanno sottovalutato l’importanza di dotare il mercato del lavoro di nuove leggi. Ci sono voluti 5 lunghi anni di aspre lotte dialettiche tra posizioni innovative e conservatrici e con il governo Renzi c’è stata quella svolta tanto attesa.
Secondo Rebaudengo, grazie a Marchionne l’operaio non è più solo “forza fisica” ma è una figura indispensabile per il destino dell’azienda. Oltre alle braccia, l’operaio usa la testa e diventa parte integrante del processo produttivo. Inoltre si migliora seguendo dei corsi di formazione, molto diversi dai “corsi di rieducazione” sostenuti dalla Fiom nel 2008. La lunga battaglia ha avuto degli aspetti giudiziari rilevanti. Paolo Rebaudengo critica la Fiat per non aver replicato alle accuse mosse dai sindacati, e non risparmia Confindustria e la Fiom.
Il saggio è un interessante spaccato di storia italiana oltre il chiacchiericcio e il gossipche getta le basi per ricostruire il futuro del nostro paese.