Nasce l’Osservatorio sull’AI generativa: opportunità e sfide per l’Italia

L’Osservatorio “Generative Artificial Intelligence Learning and Innovation Hub” promosso da Unimarconi è un progetto unico nel suo genere focalizzato sulla conoscenza, l’applicazione e lo sviluppo responsabile dell’Intelligenza Artificiale generativa in Italia, con un occhio di riguardo a formazione e mondo del lavoro. Il suo direttore, Prof. Luca Manuelli, ce ne illustra mission, obiettivi e iniziative, approfondendo un tema quanto mai attuale

Prof. Manuelli spiega l'Osservatorio sull'Intelligenza Artificiale

Con un’esperienza manageriale lunga 40 anni e una passione incondizionata per l’innovazione da sempre, Luca Manuelli è professore di Intelligenza Artificiale Generativa presso Unimarconi e da febbraio 2024 – data della sua fondazione – è presidente del Generative Artificial Intelligence – Learning and Innovation Hub nato in seno all’ateneo digitale. 

“Ho vissuto la maggior parte della mia carriera a contatto con il mondo della digitalizzazione – spiega Manuelli, che annovera tra le sue esperienze posizione apicali iniziate in Indesit Company e proseguite, tra l’altro, con Leonardo, Ansaldo Energia, ATER Roma – “e tanto con l’informatica applicata al mondo HR”, continua il professore che già a inizio degli anni Duemila era tra i fondatori di una start up dedicata ai servizi online per il mondo delle Risorse Umane, oltre a essere stato presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, ad aver fatto parte del CdA del Competence Center START 4.0 e di diverse aziende partecipate da Confindustria prima di dedicarsi alla docenza in ambito Digital Transformation presso il Master di Industry 4.0 dell’Università di Genova, la Business School della LUISS e la SDA Bocconi e in ambito Qualità e Supply Chain Management presso l’Università di Genova e il Master di Procurement dell’Università di Tor Vergata.

A lui abbiamo chiesto un approfondimento sui temi più caldi che riguardano lo sviluppo delle nuove tecnologie e di illustrarci attività e obiettivi del neonato Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale generativa di Unimarconi.

Da dove nasce l’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale generativa e con quali obiettivi?

L’Osservatorio è stato pensato come un progetto ampio che beneficia del contributo di esperti provenienti da diversi settori – ricerca e  tecnologia, istruzione, industria, istituzioni, terzo settore – che collaborano per favorire la diffusione consapevole e lo sviluppo sostenibile di questa tecnologia innovativa e dirompente nel nostro Paese, con una particolare attenzione alla formazione delle competenze.

Tutto questo, approfondendo i diversi aspetti scientifici, economici, etici, regolamentari e formativi che caratterizzano l’evoluzione e l’utilizzo dell’AI, con un occhio di riguardo al mondo dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Per esempio, da una prima analisi dell’Osservatorio sono emersi diversi trend da monitorare e approfondire, come la costante crescita dell’adozione dell’AI da parte delle aziende, indicata anche da McKinsey, che stima un contributo dell’Intelligenza Artificiale all’economia globale tra 2,6 e 4,4 trilioni di dollari ogni anno. Altro dato interessante è che circa il 60% delle aziende ha sperimentato l’AI generativa e il 40% ha aumentato gli investimenti. 

In quale fase dell’evoluzione di questa tecnologia siamo attualmente? 

Siamo alla vigilia di un grande cambiamento, che come accade spesso anche in altri ambiti, è più avanzato nel mondo anglosassone e in particolare negli Stati Uniti, ma che in maniera più lenta sebbene progressiva investe anche l’Italia e l’Europa. La vera svolta consiste nel fatto che, sebbene l’Intelligenza Artificiale sia nata molti decenni fa, solo oggi, con l’avvento di strumenti come ChatGPT, è passata dall’essere un campo riservato a pochi scienziati a un elemento che influisce concretamente sulla vita e sul lavoro di tutti.

Questo è un passo significativo, poiché consente un rapporto diretto tra l’utente e la macchina. Le capacità generative della macchina permettono di creare testi, opere e immagini, elaborare dati con un’efficacia straordinaria e ottenere risposte a domande precise. Basti considerare che dall’uscita per gli utenti consumer nel novembre 2022, ChatGPT ha superato 1 milione di utenti in soli cinque giorni e attualmente ne conta oltre 180 milioni.

È fondamentale, tuttavia, considerare i suoi limiti e riconoscere che l’input umano è sempre necessario. Il prossimo passo potrebbe essere lo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale Generale, capace di analizzare, ragionare e proporre decisioni. Tuttavia, questo obiettivo rimane ancora molto lontano.

Alla luce di tutto questo, quali sono secondo lei le principali sfide legate alla necessaria centralità del ruolo del capitale umano?

Le stime del World Economic Forum indicano lo sviluppo di 98 milioni di nuovi posti di lavoro legati all’AI, ma al contempo mettono in luce il rischio per un numero significativo di posizioni esistenti. È chiaro che questo impatto deve essere gestito in modo oculato: è essenziale mantenere l’uomo al centro di questa trasformazione, anche perché la tecnologia, se non controllata, potrebbe portare a conseguenze negative, incluso il rischio di allucinazioni ed errori. È qui che entra in gioco il ruolo cruciale della funzione Risorse Umane.

Le HR devono agire come catalizzatori per il dialogo e l’integrazione di questa nuova tecnologia all’interno delle organizzazioni. È essenziale identificare le competenze necessarie per lavorare con l’AI e aggiornare i processi di selezione e formazione per attrarre individui con tali competenze, oltre a riqualificare il personale esistente.

La questione non riguarda tanto se l’AI eliminerà o meno posti di lavoro, ma piuttosto chi saprà sfruttarla al meglio rispetto a coloro che non saranno in grado di farlo. Le HR hanno il compito di guidare questo cambiamento culturale e organizzativo, guidando anche il mindset delle persone. Solo così le aziende potranno capitalizzare appieno il potenziale dell’AI per migliorare l’efficienza, l’innovazione e la competitività nel mercato del lavoro del futuro. L’obiettivo dell’Osservatorio è anche quello di mitigare i rischi legati alla polarizzazione, evidenziando la necessità di regolamentare questo processo. 

Da questo punto di vista, su cosa sta lavorando attualmente l’Osservatorio? 

In funzione dell’intervento del governo italiano sul tema dell’AI, e più nello specifico in attesa di conoscere i contenuti del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale che sta completando il suo iter, l’Osservatorio produrrà a breve un documento strategico intitolato Formare il Futuro con indicazioni, contributi e raccomandazioni sullo sviluppo delle competenze di Intelligenza Artificiale in Italia. Il nostro intento è che possano confluire nell’agenda dell’AI che il Governo italiano gestirà durante il G7 pianificato in Italia a giugno 2024.

Oltre a questo, stiamo lavorando a una ricerca che permetterà di mettere meglio a fuoco il potenziale impatto dell’Intelligenza Artificiale Generativa in Italia in ottica di bisogni e opzioni formativi e alla definizione di un corso post-universitario dedicato nello specifico all’AI generativa.

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