Officina Risorse Umane: grande successo e tante proposte concrete
Si è svolta a Firenze lo scorso weekend, negli eleganti spazi del Grand Hotel Baglioni, la seconda edizione di Officina Risorse Umane, la manifestazione promossa da HR Link e Stati Generali Mondo del Lavoro per stimolare il confronto tra HR, stakeholder istituzionali e professionisti su alcuni dei temi top per l’agenda delle risorse umane e del Paese in senso più ampio.
Una due giorni intensa, Officina Risorse Umane, che ha visto riunirsi circa 80 responsabili HR di realtà aziendali di dimensioni e settori differenti, insieme a referenti istituzionali – quattro gli esponenti, tra ex e in carica, del Ministero del Lavoro: Claudio Durigon, Nunzia Catalfo, Cesare Damiano e, in collegamento, Tiziano Treu, oltre al generale Gaetano Lunardo, capo del I Reparto Affari Giuridici ed Economici del Personale dell’esercito italiano –, opinion leader ed esperti per confrontarsi su otto tematiche cruciali legate al mondo del lavoro – a ciascuna delle quali era dedicato un tavolo di lavoro altamente qualificato – ed elaborare una serie di proposte che sono state poi presentate all’intera assemblea nella plenaria di chiusura dei lavori e che daranno vita a un documento che verrà inviato al ministro del Lavoro.
Una manifestazione con intenti assolutamente concreti, dunque, come ha spiegato anche Stefano Rossi, Ceo e fondatore di HK Link, durante l’apertura dei lavori: «Abbiamo scelto il nome Officina per dare proprio l’idea di produrre qualcosa di concreto e costruttivo e Oru vuole essere infatti un confronto sereno tra chi ha a che fare tutti i giorni con i problemi del mercato del lavoro e chi questi problemi potrebbe aiutare a risolversi con regole ad hoc».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Pier Carlo Barberis, Ceo e fondatore di Stati Generali del Mondo del Lavoro e co-founder della manifestazione, che ha affermato: «Quando ho pensato l’evento e telefonato all’amico Stefano Rossi, l’obiettivo era quello di radunare tutti i professionisti del mondo Hr, dai direttori del personale agli imprenditori, agli esperti del settore, per creare il momento più importante di confronto con le istituzione sul tema. Credo che ci siamo riusciti in soli due anni e abbiamo ancora grandi potenzialità».
I partner strategici della manifestazione, che quest’anno ha contato il 30% in più di adesioni, sono stati Kpmg Lablaw, Italian welfare e Performant.
Tavola rotonda con le istituzioni
Durante la tavola rotonda introduttiva, i cinque esponenti delle istituzioni – ai quali si è aggiunto il direttore scientifico di Oru, l’avvocato Francesco Rotondi – hanno dibattuto su argomenti politici di attualità, dal reddito di cittadinanza alla necessità di una più fattiva collaborazione tra pubblico e privato, dal ruolo di Regioni e Comuni all’emergenza dei nuovi poveri, dai rinnovi dei contratti alle misure di politica attiva.
«Ci vuole una vision nuova – ha chiosato Rotondi – che porti alla ricostruzione del sistema, senza emendamenti e senza disposizioni di emergenza. A livello teorico le diverse posizioni emerse non sono così diverse tra loro, ma le nuove norme dovrebbero essere aderenti alla realtà e rispondere alle esigenze di tutte le parti del sistema: il tema del lavoro dovrebbe essere trasversale e non governato dalla politica. Gli elementi fondamentali sui quali bisogna intervenire con urgenza sono il mismatch tra le competenze, il nodo della formazione e la distonia tra chi dà le dimissioni e chi invece cerca un lavoro».
Otto proposte per otto tavoli
Ecco nel dettaglio un breve riassunto delle otto proposte che sono emerse dai rispettivi tavoli di lavoro.
Il tavolo Innovazione ipotizza la creazione dei cosiddetti “matching center” nell’ambito delle politiche attive del lavoro, realizzando così un sistema digitale integrato nazionale al servizio di tutti e facilmente accessibile.
Punta invece sull’implementazione di nuovi modelli manageriali per una leadership sostenibile e certificata il tavolo Leadership, mentre la proposta emersa del tavolo Mercato del lavoro pone il focus su una detassazione dell’investimento sul capitale umano in ottica di attraction e di retention, ovvero sulla sperimentazione di una misura che, quanto meno nell’attuale periodo di emergenza inflazionistica, preveda la detassazione di tutti gli aumenti retributivi stabili corrisposti al dipendente in una logica incrementale sull’anno precedente.
Il tavolo Salute e Sicurezza sul Lavoro ha evidenziato la necessità di un adeguamento della normativa prevenzionistica al contesto storico, focalizzando l’attenzione sul benessere del lavoratore e tenendo conto dell’evoluzione organizzativa e tecnologica; gli esperti vedono dunque l’opportunità di attuare un sistema di relazione con gli enti preposti, finalizzato alla consulenza e alla collaborazione con le aziende.
Una progressiva estensione della durata del congedo obbligatorio di paternità sino a cinque mesi, nonché l’istituzione di meccanismi per il rimborso dei costi sostenuti dai datori di lavoro “virtuosi” per le iniziative a sostegno della genitorialità e del care-giving a favore dei dipendenti, con “snellimento” della relativa burocrazia è la proposta nata al tavolo Diversity & Inclusion mentre il tavolo Formazione propone un miglioramento dell’integrazione tra i percorsi scolastici – in particolare, ITS – e universitari e l’inserimento aziendale, creando e regolamentando un’interazione “continua e reciproca” – anche eventualmente a livello territoriale – tra le istituzioni formative e il mondo delle aziende, affinché le attività formative scolastiche e universitarie siano tarate sempre più sulle esigenze del mondo del lavoro che dovrà assorbire tali risorse; viene auspicata inoltre l’istituzione di un meccanismo di premialità per gli istituti che coinvolgono le aziende nella definizione di specifici piani educativo-formativi volti all’inserimento aziendale.
Premialità, ma a livello di decontribuzione e defiscalizzazione, anche nella proposta del tavolo Sostenibilità, con l’adozione di provvedimenti di decontribuzione fiscale e di defiscalizzazione delle somme erogate per lo svolgimento di attività in smart working, nonché di mobilità sostenibile: tali misure, nell’ambito di una sostenibilità win-win, serviranno a favorire, da un lato, il miglioramento del benessere del singolo lavoratore e, dall’altro, l’aumento della produzione, con effetti riflessi sul Pil nazionale e quindi sul benessere collettivo.
Infine, la proposta del tavolo Welfare prevede un tetto per la defiscalizzazione e decontribuzione dei benefit, con l’indicazione di una soglia strutturale e definitiva ricompresa in una somma tra 600 e 800 euro annui, e l’introduzione di meccanismi di credito d’imposta per tutte le somme investite dalle aziende in termini di natalità, caregiving, e misure a impatto sociale.
«Rispetto alla prima edizione di ORU – conclude Francesco Rotondi, a commento delle proposte emerse – la maggiore differenza è stata quella dell’approccio alle tematiche affrontate. Mentre ORU 2021 è stata caratterizzata da uno sguardo sul futuro, con una progettualità di lungo periodo figlia della ripresa economica e delle speranze connesse all’uscita dalla pandemia, l’edizione di quest’anno è stata fortemente caratterizzata da temi molto più contingenti, che hanno visto gli HR confrontarsi su proposte i cui effetti si possano dispiegare nell’immediato. Tale impostazione è stata in larga parte determinata dalle incertezze legate alla guerra in Europa e agli effetti da essa derivanti. ORU 2022 è stata, quindi, la prima occasione in cui il mondo dell’HR nel suo complesso si è confrontato sui temi avendo a mente una crisi di origine bellica consumata in un contesto in cui le scale valoriali sono state profondamente modificate dalla pandemia».