Oblio oncologico, a dicembre anche il Senato ha approvato il provvedimento: ecco cosa cambia

È stato approvato lo scorso dicembre anche da parte del Senato il disegno di legge sull’oblio oncologico, una legge che permetterà alle persone guarite dal cancro da più di dieci anni di vedersi tutelati molti diritti, prima preclusi.

oblio oncologico

ll provvedimento, che aveva già avuto l’ok dalla Camera, è passato con 139 voti favorevoli. Si tratta di disposizioni in materia di diritto all’oblio delle persone che sono state affette da patologie oncologiche per prevenire le discriminazioni e tutelarne i diritti. 

Adottare un bambino, chiedere un mutuo in banca, partecipare ad un concorso: tutte queste cose non rappresenteranno più una corsa ad ostacoli per le persone guarite da tumore. L’oblio oncologico diventa finalmente legge anche in Italia e sancisce il diritto all’oblio per coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche con l’obiettivo di prevenire le discriminazioni e tutelare i diritti. 

Il via libera definitivo e all’unanimità al disegno di legge è arrivato dall’Aula del Senato, dopo l’ok già ricevuto dalla Camera, con 139 voti favorevoli. Un lungo applauso con i senatori in piedi ha seguito il voto dell’assemblea. Plaudono oncologi e associazioni ed il ministro della Salute Orazio Schillaci parla di una «una legge di civiltà».  

«Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo», ha dichiarato all’Ansa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Con l’approvazione definitiva della legge, «che il Governo ha fortemente sostenuto – afferma Schillaci – vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro».  

Sono un milione gli italiani interessati dall’oblio oncologico perché considerati guariti, a fronte di 3,6 milioni che vivono con una diagnosi di cancro: «I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – afferma parlando con l’Ansa Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) -.  

Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo dieci anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai ventuno anni, questo limite è ridotto a cinque anni.  

La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni, ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione».  

È pertanto, sottolinea Perrone, «una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema».  

È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica.  

Soddisfatto anche Francesco Cognetti, presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), che auspica ora una «reale e concreta applicazione della legge». E plaude il mondo del volontariato. «Finalmente – afferma il presidente della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Francesco De Lorenzo – viene cancellato per legge lo stigma cancro = morte o malattia inguaribile, purtroppo ancora ben radicato nel comune sentire».  

Parlano di “vittoria storica” anche la Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica (Fiagop) e l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (Aieop): «Si spazza via lo stigma della malattia imposto dalla burocrazia». 

L’Italia raggiunge il traguardo dopo Francia, Portogallo, Spagna e anche altri Paesi quali Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Nel febbraio 2022 la Commissione Europea, nell’ambito del Piano Oncologico Europeo, ha auspicato che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul Diritto all’Oblio Oncologico entro il 2025. 

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