L’Italia non è un paese per giovani occupati
Secondo i dati dell’Istat registrati a luglio 2023, le persone occupate tra i 15 e i 34 anni sono appena 5,3 milioni, con un calo di quasi 2,4 milioni rispetto al luglio 2004, quando si è iniziato ad analizzare queste tendenze.
L’Italia registra il calo dei giovani occupati, mentre la forza lavoro continua a invecchiare Secondo i dati Istat rilevati a luglio 2023, il numero degli occupati over 50 è di 9,4 milioni contro i 4,8 milioni che si registravano nello stesso mese del 2004.
Una tendenza inversa rispetto a quella dei giovani, la cui occupazione ferma a 5,3 milioni accentua tra l’altro il tema spinoso del calo demografico nel nostro Paese, dove nel 2023 le persone in età 18-34 anni, sempre secondo l’Istat, sono circa 10,2 milioni, ossia – 23,2% rispetto al 2002.
La forza lavoro che invecchia
Il calo di quasi 2,4 milioni di giovani occupati rispetto al 2004 – in controtendenza come abbiamo visto rispetto ai più anziani – è ancora più significativa se si pensa che 735 mila lavoratori hanno almeno 65 anni.
Tutto questo in uno scenario in cui l’occupazione complessiva è aumentata di 1,1 milioni di unità in 19 anni, con il numero degli occupati tra i 15 e i 64 anni passato dal 57,7% al 61,3%.
Questo anche per effetto di un coinvolgimento maggiore delle donne, ma soprattutto come abbiamo visto, delle fasce più anziane, obbligate a continuare il lavoro anche dalla stretta sull’accesso alle pensioni.
L’effetto diretto e più evidente per le aziende rispetto al quadro generale di invecchiamento della forza lavoro è la difficoltà nel gestire quello che dovrebbe essere un “fisiologico” ricambio generazionale.
Andando più nel dettaglio, infatti, si vede come dal luglio 2004 al luglio 2023 gli occupati tra i 15 e i 24 anni sono diminuiti dal 28% al 20,6%, mentre nella fascia 25-34 sono passati dal 70,5% al 67,7%. Il tasso di occupazione delle persone tra i 35 e i 49 anni è invece aumentato, passando da 75,6% di luglio 2004 al 76,2% del luglio 2023, anche se è diminuito di quasi 1,1 milioni in numero di lavoratori, contro la crescita dei lavoratori tra i 50-64 anni, che con un tasso di occupazione che è passato dal 42,3% al 63,3% sono aumentati di 300 mila unità solo nell’ultimo anno.