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Legge di Bilancio 2025: le novità su welfare aziendale e fringe benefit

La Legge di Bilancio 2025 conferma e amplia le misure di welfare aziendale, con nuove agevolazioni per i dipendenti. Tra le principali novità, incentivi per la mobilità lavorativa e il sostegno alle famiglie. Le modifiche favoriscono una pianificazione a lungo termine dei benefici per i lavoratori.

Monica Melani

Soglie di fringe benefit fino a mille e duemila euro per lavoratori con figli a carico, rimborsi per utenze, affitto e mutuo con nuove misure fino a 5.000 euro per affitti e manutenzioni per neoassunti che si trasferiscono oltre 100 km. E ancora tassazione basata sul costo chilometrico e tipo di alimentazione per le auto aziendali. Sono alcune delle novità sul welfare aziendale introdotte dalla legge di Bilancio 2025

Soglia 2025 dei fringe benefit 

La legge di Bilancio conferma per il triennio 2025-2027 la soglia generale di 1.000 euro e di 2 mila euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico, in deroga alla disposizione (art. 51, comma 3, TUIR) che stabilisce il limite di 258,23 euro. Dunque, per gli anni 2025, 2026 e 2027, il datore di lavoro può cedere beni ed erogare servizi (sia prodotti, commercializzati o erogati dall’azienda stessa, sia acquistati da fornitori) ai propri dipendenti senza che questi concorrono a formare il reddito del lavoratore beneficiario, se il valore di tali beni e servizi non è superiore ai limiti indicati. 

Bisognerà tuttavia fare attenzione, perché se il loro valore supera i limiti stabiliti, tutto l’importo verrà assoggettato a imposizione contributiva e fiscale.

Limite di 2 mila euro per dipendenti con figli a carico 

Così come già visto per l’anno 2024, per il lavoratore che desideri accedere alla soglia di esenzione di 2 mila euro annuali, è necessario che il lavoratore dipendente abbia figli fiscalmente a carico, ossia con un reddito non superiore a 2.840,51 euro (reddito al lordo degli oneri deducibili) oppure non superiore a 4 mila euro, per figli di età fino a 24 anni. La presenza di figli a carico deve essere verificata al 31 dicembre 2025. 

Per l’accesso al beneficio, il lavoratore deve dichiarare di averne diritto e deve indicare il codice fiscale dei figli a carico, secondo le stesse modalità dello scorso anno.

Si deve inoltre presumere che continui ad applicarsi la regola per cui l’agevolazione dell’esenzione fino a 2 mila euro annui per beni e servizi erogati al lavoratore dal proprio datore di lavoro sia riconosciuta in misura intera a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi (circolare AdE n. 23 del 1° agosto 2023).

Questo significa, per esempio, che un nucleo familiare con due genitori lavoratori dipendenti (o con reddito assimilato) con almeno un figlio può godere fino a 4 mila euro di agevolazione fiscale su erogazioni di beni e servizi da parte del datore di lavoro.

Utenze domestiche, affitto e interessi sul mutuo

Analogamente agli anni precedenti, sono comprese nel limite di esclusione dal reddito anche somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro al lavoratore per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas, nonché per spese per l’affitto o per gli interessi sul mutuo relativo della abitazione principale ( La Legge di Bilancio per il 2025 ha più correttamente utilizzato la nozione di “abitazione principale”).

Ancora la circolare n. 5 del 7 marzo 2024 ha specificato che la locuzione spese per l’affitto debba intendersi come canone risultante dal contratto di locazione regolarmente registrato e pagato nell’anno. Inoltre, con riferimento alle bollette per le utenze di acqua, luce e gas, è necessario che le spese anticipate o rimborsate dal datore di lavoro siano effettivamente sostenute dal dipendente, dal coniuge o dal familiare.

Una novità di rilievo della Legge di Bilancio 2025 (art. 1, commi 386-389) relativamente alle misure fiscali che riguardano il welfare aziendale, consiste nella esclusione dal reddito fino a 5 mila euro annui per somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati.

Destinatari di tale misura non sono, però, tutti i lavoratori, ma soltanto coloro che soddisfano specifici requisiti. I destinatari devono essere lavoratori assunti a tempo indeterminato a decorrere dal 1° gennaio 2025 ed entro il 31 dicembre 2025; devono avere avuto nell’anno precedente la data di assunzione un reddito non superiore a 35.000 euro; devono avere trasferito la residenza nel comune di lavoro collocato a più di cento chilometri di distanza dal comune di precedente residenza, che deve essere autocertificata con riferimento ai sei mesi precedenti la data di assunzione.

L’esclusione dalla formazione del reddito delle somme citate vale per i primi due anni dalla data di assunzione. Inoltre, si tratta di una agevolazione esclusivamente fiscale, che non rileva ai fini contributivi. Questo significa che la somma è assoggettata all’aliquota di contribuzione sociale prevista per il lavoratore. Inoltre, le somme oggetto dell’esenzione fiscale sono incluse nel computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e ai fini dell’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali.

Altre novità della Legge di Bilancio 2025

La scelta del legislatore di prorogare le misure indicate (1.000 e 2.000 euro per chi ha figli a carico) per i tre anni 2025-2027 consente ai datori di lavoro di pianificare interventi di welfare aziendale con una prospettiva più ampia, evitando di limitarsi alla programmazione annuale e beneficiando di una maggiore certezza sulle condizioni delle agevolazioni fiscali, già definite in anticipo rispetto all’approvazione della legge di bilancio per gli anni successivi.

Per quanto riguarda la nuova agevolazione fiscale relativa alle somme erogate o rimborsate per il pagamento di un affitto ai nuovi assunti che si trasferiscono a oltre 100 chilometri dalla loro precedente residenza, probabilmente, il legislatore ha voluto mettere a disposizione del datore di lavoro, uno strumento per incentivare la mobilità geografica dei lavoratori in vista della loro assunzione. Questa misura potrebbe andare incontro agli imprenditori che lottano ogni giorno contro la carenza di manodopera. A complicare ulteriormente la situazione contribuisce la difficoltà di reperire alloggi, in particolare a prezzi accessibili, rendendo l’agevolazione ancora più significativa per favorire i trasferimenti e agevolare la copertura delle posizioni lavorative.

Tipologie di fringe benefit

Tra i beni soggetti all’agevolazione fiscale rientrano anche i buoni spesa, i buoni carburante e le carte acquisto di diversa tipologia, sia in formato cartaceo, sia elettronico, con cui i lavoratori possono acquistare beni o servizi, anche online. I fringe benefit possono assumere molteplici forme, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi.

Ecco alcuni esempi:

  • auto aziendale: un classico fringe benefit, che consente al lavoratore di utilizzare un veicolo aziendale sia per motivi professionali che personali
  • buoni pasto: una forma di benefit molto diffusa, esente da imposte fino a un certo limite mensile
  • assicurazione sanitaria: le aziende possono offrire polizze sanitarie per i dipendenti, che coprono spese mediche o infermieristiche
  • abbonamenti a palestre o centri benessere: un fringe benefit utile per il benessere fisico e psicologico dei lavoratori
  • formazione professionale: il finanziamento di corsi di formazione o master per migliorare le competenze professionali del dipendente

Cosa dice la Legge di Bilancio 2025 sulle auto aziendali

Con la Legge di Bilancio 2025, cambia il trattamento fiscale e previdenziale delle auto aziendali, uno dei principali fringe benefit riconosciuti ai dipendenti.

Nel dettaglio, a partire dal 1° gennaio 2025, il trattamento fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo (veicoli messi a disposizione dal datore di lavoro ai propri dipendenti per scopi sia professionali che privati) verrà calcolato in base al costo chilometrico, calcolato dall’ACI per una percorrenza convenzionale di 15 mila  km annui.

La percentuale di tassazione varia in questo caso in base al tipo di alimentazione del veicolo, ed è pari al:

  • 10% del costo chilometrico per le auto elettriche
  • 20% del costo chilometrico per le auto ibride plug-in
  • 50% del costo chilometrico per le Auto a benzina, diesel o GPL

A tale importo verrà applicato un 50% per determinare il valore del fringe benefit ai fini fiscali, al netto di eventuali somme trattenute al dipendente.

Questo nuovo regime si applica a partire dal periodo d’imposta 2025 e rappresenta una modifica significativa rispetto alla normativa precedente, che prevedeva percentuali diverse basate sulle emissioni di CO2 dei veicoli. L’intento è quello di incentivare l’adozione di veicoli a basse emissioni, come le auto elettriche e ibride, che beneficeranno di un trattamento fiscale più favorevole, contribuendo così alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale.

Il portale Centurion Welfare

Il portale Centurion Welfare è stato pensato per permettere alle aziende di offrire alle proprie persone una piattaforma welfare che, oltre ad avere tariffe molto convenienti, facilita la fruizione grazie a un’interfaccia intuitiva sia per il datori di lavoro che per i dipendenti, semplificando la gestione dei benefit. 

Il portale propone inoltre un’ampia offerta di prodotti e servizi, consentendo alle aziende di personalizzare i pacchetti welfare in base alle diverse esigenze. 

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