Leadership al femminile e valore delle diversità in Coopservice
Un primo bilancio di un percorso iniziato nel 2020 per sostenere la crescita delle donne in azienda, dare prospettive e strumenti alle donne e valorizzare l’approccio gentile per motivare i team di lavoro. Ne parliamo con Monica Gatti, responsabile Learning & Development.
Coopservice è una realtà leader in Italia nella fornitura di servizi integrati di facility. La capogruppo conta 16.804 dipendenti, per il 52% di genere femminile. Da alcuni anni le risorse umane di Coopservice hanno sviluppato progetti per i giovani talenti e per la valorizzazione delle diversità culturali e di genere. Una parte dei percorsi di leadership al femminile ed empowerment è stata realizzata assieme a Valore D. Ce ne parla Monica Gatti, responsabile Learning & Development della cooperativa con sede a Reggio Emilia.
Leadership al femminile ed empowerment. In cosa consistono e come si sono sviluppati i vostri percorsi di crescita ‘al femminile’?
«Si tratta di un progetto iniziato nel 2020, con il coinvolgimento di un gruppo di donne “senior” con ruoli intermedi e responsabilità di gestione di team. Per il primo step abbiamo scelto un gruppo di dieci colleghe appartenenti a tutte le aree dell’azienda: l’obiettivo è stato quello di sostenere le donne nella crescita all’interno dell’azienda, di dare loro gli strumenti per farsi ascoltare di più, per far riconoscere il valore della diversità per l’impresa. Abbiamo anche lavorato sulla persona, su come ognuna può imparare a conoscersi e a porsi in modo diverso a seconda degli interlocutori o dei contesti. Insomma empowerment e fiducia in noi stesse, per non essere le prime ad avere pregiudizi. Questa prima esperienza è durata 8 mesi, durante i quali abbiamo avuto la possibilità di sperimentarci e mettere in pratica quello che abbiamo imparato, con piena soddisfazione di tutte. Questi strumenti ci hanno consentito di gestire in modo diverso rispetto al passato le situazioni che viviamo sul lavoro».
Nel 2021 il secondo step del percorso….
«Per questa nuova esperienza formativa, organizzata in tre moduli, ci siamo fatti supportare da Valore D, cui la nostra azienda è iscritta. Abbiamo lavorato sul networking, per dare valore ai nostri progetti sia all’interno che all’esterno; sulla negoziazione, vista da un punto di vista femminile…».
In che senso?
«È capitato a tutte di sederci a un tavolo in cui sono tutti uomini, in cui la negoziazione può sembrare più difficile per una donna. Abbiamo scoperto che non è così! Infine abbiamo trattato il tema della leadership organizzativa: la leadership gentile o emozionale, diversa dallo stile tipicamente “maschile”. È la formula più adatta a rispondere alle aspettative dei tanti millennials che stanno entrando nel mondo del lavoro. Nel 2021 abbiamo coinvolto nel progetto anche giovani colleghe che stanno partecipando a un nostro percorso per la valorizzazione dei talenti. È utile supportarle all’inizio della carriera, dare loro strumenti per potersi pienamente realizzare sul lavoro».
Siamo al 2022, terzo anno di attività dei vostri progetti di empowerment femminile. Quali novità?
«La novità più significativa di quest’anno è la differenziazione dei percorsi tra le senior e le young. Le “ragazze” si confronteranno con i temi della self-leadership, dell’autoconsapevolezza e con gli strumenti reali per poter agire concretamente la leadership al femminile».
Le senior?
«Lavoreremo principalmente sui team: mettere in pratica la leadership gentile, che abbiamo disegnato nella fase precedente del percorso, per motivare i gruppi di lavoro e darci obiettivi sfidanti».
Che tipo di supporto avete avuto in azienda?
«Siamo state molto supportate e sostenute. L’input a lavorare sulla diversità è venuto direttamente dal presidente, molto sensibile a questi temi; è stato lui a promuovere la nostra associazione in Valore D. In Coopservice abbiamo lavorato molto sull’inclusione delle tante persone straniere che lavorano con noi e anche sui temi di genere».
Qual è il passo in più che si deve fare?
«La nostra ambizione è quella di creare consapevolezza e sensibilizzazione nel mondo maschile. È la prima cosa da fare per superare i pregiudizi inconsapevoli che impediscono che si accenda quella lampadina in grado di capire che le cose possono essere fatte in maniera diversa, che ci sono altri punti di vista, che la diversità è un valore…».
Coopservice è una grande realtà, con attività in tutta Italia e all’estero. Questi approcci arrivano anche nella dimensione operativa?
«Siamo agli inizi di questo percorso, ci arriveremo. Nei cantieri abbiamo lavorato molto sulla diversità relativamente all’inclusione degli stranieri, tema molto presente. Quella è stata la priorità, nei prossimi step ci concentreremo sui temi di genere. In alcune linee di business, penso al cleaning, abbiamo molti buoni esempi di leadership al femminile. In altre, come la security o il moving, dovremmo cercare di dare maggiore spazio alle donne».
Ultima domanda: perché a un’azienda conviene investire sulla diversità? Quali sono i ritorni?
«Il coinvolgimento delle donne arricchisce l’impresa perché la mette in grado di fare le cose in maniera diversa e di raggiungere nuovi obiettivi. Ne guadagna lo stile dell’azienda, i suoi valori sono molto più sentiti, condivisi e coerenti con lo spirito dei tempi. Nel nostro gruppo di giovani talenti ci sono tante donne, sono loro il futuro di Coopservice. Quel futuro va costruito oggi ed è quello che vogliamo fare, valorizzando tutte le competenze presenti in azienda».