La cattiva gestione logora la produttività
Motivazione, produttività, benessere: come si sentono i dipendenti europei rispetto a questi fattori? Lo rileva l’indagine “The Workforce View in Europe 2018”, realizzata da ADP
La cattiva gestione è il maggiore ostacolo alla produttività sul posto di lavoro: è quanto emerge, tra l’altro, dall’indagine “WorkForce View in Europe 2018”, condotta da ADP su oltre 10.000 lavoratori del Vecchio Continente di cui 1.300 in Italia. La ricerca fornisce un barometro di come si sentono i dipendenti europei, focalizzandosi in particolare su motivazione, produttività, benessere mentale e fiducia sulle proprie competenze.
Per quanto riguarda la motivazione a svolgere il proprio lavoro e a svolgerlo bene, la retribuzione è considerata il fattore più importante per quasi la metà degli intervistati (47%). Ma il denaro non è l’unico elemento motivante: per il 22% dei lavoratori è fondamentale l’equilibrio tra lavoro e vita privata e per il 21% i rapporti con i colleghi.
Sul fronte della produttività, meno della metà degli intervistati afferma di essere produttivo “per la maggior parte del tempo”. I maggiori problemi di produttività si riscontrano nel Regno Unito, dove il 13% dei lavoratori dichiara di essere “raramente” o “mai” al massimo della sua produttività, insieme alla Germania (11%). Le tre maggiori barriere alla produttività sono: la cattiva gestione (considerata il problema più diffuso), sistemi e processi non efficaci e per ultimo una tecnologia lenta e inefficiente. Inoltre, malgrado la percezione diffusa sugli effetti dannosi dei social media e della tecnologia ad uso personale sul rendimento, solo il 6% dei lavoratori europei ha citato siti web quali Facebook come una barriera alla produttività, mentre appena il 5% ha dichiarato che il telefono personale è una distrazione. “La produttività è vitale per il successo organizzativo ed economico, motivo per cui ottimizzarla e massimizzarla è una priorità assoluta per i datori di lavoro”, ha commentato Virginia Magliulo, General Manager di ADP Italia. “È notoriamente difficile misurarla e migliorarne i livelli, ma questi risultati forniscono una buona indicazione dei fattori più importanti. La gestione inefficace è un ostacolo importante alla produttività dei dipendenti, per non parlare della motivazione e dell’impegno, ragion per cui l’investimento nella formazione manageriale è fondamentale. Processi, sistemi e tecnologie devono anche essere aggiornati regolarmente, per garantire un aiuto e sostegno costante al fine di lavorare al meglio e nel modo più produttivo possibile”.
E in Italia?
Lo studio rivela che un terzo dei lavoratori italiani fatica regolarmente a essere produttivo nel proprio lavoro. La causa viene imputata principalmente ai manager (22%), ai supporti tecnologici lenti e insufficienti (20%) e a sistemi e processi inefficienti (18%). Entrando nel particolare la ricerca offre una fotografia della forza lavoro italiana in ciascuna industry, con il settore manifatturiero che rappresenta un campione esemplificativo: il 50% dei lavoratori dichiara infatti di essere produttivo al 100% la maggior parte del suo tempo, mentre il 23% circa risponde di esserlo solo qualche volta, incolpando la cattiva gestione dei gap di produttività. Per quel che riguarda il benessere mentale, ben il 40% dei lavoratori del Belpaese è così stressato che sta pensando di cambiare lavoro, un dato che vede l’Italia al top in Europa. Inoltre il 16% degli intervistati pensa che la propria azienda non si interessi minimamente al loro benessere psicofisico. “I problemi legati allo stress e alla salute mentale sono una delle principali cause delle assenze dei dipendenti e del ricambio del personale, il che significa che sostenere i dipendenti non è solo la cosa giusta da fare, ma è anche un investimento utile”, ha commentato Virginia Magliulo.