Investire in dipendenti «tecnologici» è un vantaggio per le aziende
Una ricerca commissionata da Intel e Lenovo mostra i vantaggi in termini di produttività quando ai lavoratori vengono dati in dotazione dispositivi digitali che li rendono soddisfatti. Ma spesso i manager non si rendono conto di quanto pc e altri device pesino sui risultati .
La tecnologia e le dotazioni informatiche sul posto di lavoro hanno assunto un’importanza crescente per i dipendenti delle società di tutto il mondo. Un fattore sempre più impattante per valutare anche le «esperienze» all’interno delle imprese da parte dei lavoratori, che giudicano determinante la «soddisfazione digitale». Un vantaggio anche per i datori di lavoro, considerando il ritorno in termini di produttività che si ottiene garantendo i giusti investimenti nello sviluppo tecnologico: ma su questo aspetto si evidenzia anche una distanza tra le valutazioni dei quadri dirigenziali e quelle dei loro dipendenti.
Tutti questi temi sono stati approfonditi da una ricerca della Forrester Consulting commissionata dai colossi informatici Intel e Lenovo: due sondaggi online che hanno visto coinvolti 1.104 manager del settore IT e 1.845 lavoratori a tempo indeterminato. Volendo sintetizzare anche le conclusioni del dossier è possibile dire che è necessario migliorare le economie aziendali e gli investimenti nell’aggiornamento tecnologico: non solo per aumentare la felicità e soddisfazione di chi lavora per un ente, società o azienda, ma soprattutto perché questo aspetto migliora i risultati finali.
Un altro rapporto della Forrester dimostra che un aumento del 5% del coinvolgimento dei dipendenti all’interno delle aziende produce in media un incremento del 3% della produttività. Nelle 13 pagine del report vengono individuati almeno tre risultati principali.
- Anche i manager si sono resi conto (il 60% degli intervistati) che la soddisfazione dei lavoratori in ambito tecnologico è direttamente proporzionale con il loro livello di empatia aziendale, che li rende più partecipi ed entusiasti.
- Tuttavia c’è un certo dislivello tra la flessibilità e la potenzialità che i dirigenti credono di esprimere nell’ambito tecnologico lavorativo e il reale apprezzamento per i device aziendali che testimoniano i «sottoposti».
- Oltre i tre quarti dei dipendenti spiegano che pc e altri dispositivi rappresentano un fattore critico nel proprio lavoro. Inoltre ritengono gli strumenti digitali fondamentali anche per la soddisfazione dei clienti (69%), per la crescita dei ricavi (62%) e per la fidelizzazione dei clienti stessi (55%).
La ricerca analizza e approfondisce poi tre macro-temi che servono anche per fornire dei consigli utili.
- Il primo ambito trattato riguarda le iniziative per potenziare le esperienze dei dipendenti, che possono andare dagli investimenti sugli spazi lavorativi alle dotazioni tecnologiche. Soprattutto questa voce ha assunto una centralità nelle scelte strategiche delle aziende a causa dell’epidemia di Covid-19, che ha costretto a ripensare le dinamiche lavorative ottimizzando l’approccio e l’accesso al lavoro da qualsiasi luogo. Ci sono poi gli effetti positivi degli investimenti in esperienze dei dipendenti: per ogni dollaro (o euro) stanziato viene calcolato un ritorno di cinque volte superiore in produttività e di conseguenza in soddisfazione dei clienti. Inoltre i quadri dirigenziali confermano che nel prossimo biennio il budget dedicato all’engagement dei lavoratori passerà dal 15% al 25%. Infine la felicità digitale rappresenta uno degli indicatori chiave delle performance sempre più utilizzato
- Nonostante la consapevolezza di questa situazione sembri così chiara, alla prova dei fatti si manifestano molte criticità nell’incrociare le necessità espresse dai dipendenti e la capacità dei loro capi di coglierle. Molti manager continuano a focalizzarsi soprattutto sulla longevità e lungimiranza degli investimenti tecnologici piuttosto che sul reale apprezzamento che producono sui dipendenti. Questa situazione crea confusione e frustrazione, testimoniate da alcune statistiche. Solo il 33% degli intervistati è estremamente soddisfatto del pc o altro dispositivo che gli è stato fornito dall’azienda. Questo livello basso di soddisfazione è da attribuire al fatto che solo il 30% ha dichiarato che l’hardware o device funzioni bene e solo il 21% ha riferito di avere l’ultimo e il migliore pc sul mercato. Un dato emblematico delle divergenze è rappresentato da un altro dato: se l’84% dei capi area afferma che l’aggiornamento delle forniture informatiche sia sempre a disposizione dei dipendenti, solo il 50% di quest’ultimi è d’accordo con questa affermazione. Inoltre il 50% dei dipendenti ritiene che i dispositivi pc in suo possesso siano obsoleti o insufficienti, mentre il 44% segnala che si rompono spesso e il 46% nota che il software è spesso malfunzionante e interrompe il lavoro. Un’altra ricerca di Forrester ha dimostrato che la frustrazione dei dipendenti per la tecnologia sconvolge la loro giornata e porta a un aumento del burnout.
- Infine viene osservato come gli investimenti nel migliorare le dotazioni tecnologiche per i dipendenti rappresentino ormai un ritorno nei risultati dell’azienda. Questo perché le esperienze legate alla tecnologia sono il fattore decisivo per stabilire un buon livello di engagement. La grandezza di uno schermo, la durata della batteria e l’aggiornamento di un software sono tutti aspetti apparentemente lontani ma in realtà decisivi.