Intesa Sanpaolo, perché per LinkedIn è il miglior posto in cui lavorare
Nella LinkedIn Top Companies è al primo posto: “Benessere, inclusione e organizzazione del lavoro flessibile ciò su cui puntiamo”, le parole dei vertici dell’azienda che proprio in questi giorni ha ampliato la platea di sperimentazione sulla settimana corta
Intesa Sanpaolo è la migliore azienda in Italia in cui crescere professionalmente e dare impulso alla propria carriera. A decretare il traguardo raggiunto, tra 25 aziende considerate tra quelle migliori come luogo di lavoro e prospettive di crescita delle persone, è la Linkedin Top Companies che redige una classifica basata su otto elementi: la capacità di avanzamento, l’aumento delle competenze, la stabilità aziendale, l’opportunità esterna, l’affinità aziendale, la diversità di genere, il background formativo e la quantità di dipendenti nel Paese.
L’impegno verso le proprie persone
A far raggiungere il primo posto all’azienda l’impegno del Gruppo verso le proprie persone, concretizzato attraverso una strategia integrata, applicata dall’inizio del 2023, che mette insieme modalità innovative di organizzazione del lavoro – come la settimana corta – con altri strumenti, come lo smart working e la flessibilità di orario di ingresso. Ciò fa sì che Intesa Sanpaolo sia riconosciuta dai principali indici internazionali come uno dei luoghi di lavoro al mondo più inclusivi e attenti alle diversità.
“Intesa Sanpaolo è sempre stata all’avanguardia anche in materia di organizzazione del lavoro per anticipare i cambiamenti, mantenendo un’attenzione costante al benessere e l’inclusione delle persone, che sono la risorsa più importante e distintiva della banca, per affrontare le sfide della crescita e della competitività”, fanno sapere dall’azienda. Questo perché “la trasformazione del modo di lavorare ha l’obiettivo di anticipare i cambiamenti per costruire la banca del futuro, attenta alle persone che vi lavorano, tenendo conto delle loro esigenze personali, per proseguire il percorso di digitalizzazione e innovazione tecnologica, con un forte impegno ESG”.
Nello specifico il modello di lavoro prevede 120 giorni di smart working all’anno – che, a richiesta, salgono a 140 per le persone che operano in turno, ad esempio presso la Filiale Digitale, e per la Direzione Sistemi Informativi – flessibilità di orario all’ingresso tra le 7 e le 10 e la possibilità di usufruire della settimana corta, nove ore di lavoro al giorno per quattro giorni alla settimana.
Inoltre, aggiungono dall’azienda, “tutti i colleghi delle strutture di governance possono richiedere l’abilitazione a lavorare in settimana corta, compatibilmente con le esigenze aziendali di presidio delle attività; in questi giorni è stata poi ampliata la sperimentazione nelle filiali di grandi dimensioni della rete Banca dei Territori (inizialmente 40 filiali e da luglio 2024 circa 270 filiali di grandi dimensioni), precedentemente avviata in forma di sperimentazione”. Ma, anche relativamente alle 250 filiali di piccole dimensioni, dal primo novembre 2023 il personale può richiedere volontariamente la settimana corta, utilizzando come giorno di riposo il giorno di chiusura della filiale, ricompreso tra martedì, mercoledì e giovedì. Inoltre, novità recentissima anche questa, dalla fine del 2024, anche il personale di circa 50 filiali di medie dimensioni (interessate dall’accorpamento di filiali di piccole dimensioni) può fare richiesta volontaria di settimana corta.
Un’organizzazione del lavoro innovativa non può, inoltre, prescindere dal sistema di welfare che, in Intesa Sanpaolo, è considerato uno dei più ampi e articolati: “Prevede progetti di inclusione e per la conciliazione, programmi formativi e di sviluppo professionale all’avanguardia, con percorsi di carriera competitivi e attrattivi sul mercato del lavoro anche in ambito IT, benefit, piani di incentivazione per imprenditorialità individuale e per la sua capacità di attrazione dei talenti”, spiegano ancora dall’azienda.
Il piano d’assunzione
Importante poi ricordare che Intesa Sanpaolo ha in essere uno dei più importanti piani d’assunzione: si prevede l’ingresso di 4.600 persone entro il 2025, di cui 2mila nelle professioni informatiche, IT e digitali.
Tra le posizioni aperte che richiedono queste competenze, ci sono soprattutto esperti in cyber security, solution architect, UX designer, user experience designer, data scientist, software engeneer, functional analyst, con un’attenzione all’equilibrio di genere, per progettare sistemi, software, servizi e prodotti sempre più innovativi e sostenibili. A queste si aggiungono gli esperti ESG e i professionisti in ambito normativo e regolamentare, per poter adeguare tutti i processi aziendali. Inoltre è previsto un ampio piano di riqualificazione per 8mila persone.