Intelligenza artificiale, l’Inps avvia il sistema “Affinity score” per perfezionare la ricerca di lavoro
Il sistema informativo si chiama “Affinity score” e utilizza le tecniche del machine learning per permettere di indirizzare gli utenti verso posti che siano più allineati alle competenze individuali.
A dare notizia di questa novità all’Inps, alla fine di novembre, il dg dell’Istituto Vincenzo Caridi che lo ha riferito a Il Messaggero.
«Il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) è una piattaforma che consente di associare alle richieste di occupazione le offerte di lavoro disponibili o di accedere alle offerte formative necessarie per adeguare le proprie competenze a quelle richieste dal mercato, seguendo corsi indennizzati», le parole del numero uno dell’Istituto.
Caridi aveva annunciato che il sistema farà sì che i cittadini potranno analizzare le offerte in base all’affinità con il proprio curriculum vitae. L’obiettivo è di colmare il mismatch nel mercato del lavoro.
Consulente virtuale intelligente
«Il vero salto di qualità nell’esperienza d’uso della piattaforma sarà però ottenuto con l’introduzione, da fine febbraio, del Consulente virtuale intelligente – ha spiegato ancora Caridi – Sfruttando l’Intelligenza artificiale generativa, il cittadino potrà interagire con la piattaforma in modo colloquiale. In questo modo lo strumento avrà un notevole impatto in termini di efficienza e di efficacia del sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro e, in generale, sull’ideazione delle politiche attive del lavoro e su iniziative formative».
Inoltre, la piattaforma Siisl potrà anche essere utilizzata dalle aziende con cui, sempre nel corso del primo trimestre, verrà aperto un canale diretto di interlocuzione.
Nei giorni successivi all’annuncio del dg di Inps è stata la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Elvira Calderone a manifestare approvazione per l’operazione, definendo l’esperienza di utilizzo dell’intelligenza artificiale messa in campo dall’Istituto, tra quelle più significative da parte della Pubblica amministrazione. In questo modo, a parere della Ministra, invece di subire l’intelligenza artificiale, si dovrebbe riuscire a gestirla.