Il salario minimo della discordia tra politica e imprese

Il provvedimento sta per approdare in aula, ma non sono chiari gli impatti che avrà sul costo del lavoro. Tra Lega e Movimento 5 Stelle si profila una tregua: ci sarebbe l’intesa su 8 euro lordo di costo orario, che nominalmente resterebbe 9 euro/ora. L’imposizione del salario per legge non piace all’associazionismo d’impresa e sociale, ma la proposta viene rilanciata anche in Europa.

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Non c’è pace sul salario minimo, forse una tregua nella maggioranza. Tra Lega e Movimento 5 Stelle ci sarebbe un accordo per portare il salario minimo lordo a 8 euro l’ora. Nominalmente resterebbe a 9 euro lordi/ora, come proposto dai 5 Stelle, ma in quella cifra rientrerebbe anche la quota di Tfr, inizialmente esclusa. Si farà maggiore chiarezza la prossima settimana, quando il tema sarà affrontato in Parlamento, tra l’ostilità del mondo dell’associazionismo d’impresa per due ragioni: il salario non è una variabile indipendente dell’economia; il salario è un tema di contrattazione e non va imposto per legge.

I dati

Alcuni numeri sull’impatto del salario minimo sull’economia li ha forniti l’Inps (qui il dettaglio): Il 28,9% dei rapporti di lavoro si colloca al di sotto di una soglia di salario minimo orario di 9 euro, per un totale di 4,3 milioni. I dati, relativi al 2017, mostrano che per i soli dipendenti di aziende private non agricole l’incidenza scende al 25,9%. La massa totale dei lavoratori sotto soglia è pari al 2,8% del monte salari nel settore privato. I settori con il maggior numero di rapporti di lavoro al di sotto di 9 euro orari sono noleggio, agenzie di viaggi e servizi alle imprese (con 688mila rapporti di lavoro sotto soglia per 1.736 milioni di euro di retribuzioni lorde), l’attività manifatturiera (con 672mila rapporti di lavoro e 1.508 milioni di euro di retribuzioni) e i servizi di alloggio e ristorazione (con 571mila rapporti di lavoro e 1.059 milioni di euro di retribuzioni). Seguono poi i lavoratori domestici (482mila rapporti di lavoro e 1.912 milioni di euro di retribuzioni) e operai agricoli (414mila rapporti e 312 milioni di retribuzioni). Sono dati che hanno portato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ad affermare che il salario minimo è necessario perchè i contratti nazionali di lavoro non riescono più a tutelare i salari.

I costi

Quanto costerebbe il salario minimo? Le stime si sprecano e non potrebbe essere diversamente visto che non c’è un provvedimento definitivo. Il dibattito sembra replicare quello che c’è stato sul reddito di cittadinanza o quota 100. L’Istat stima per le imprese un aggravio di 4,3 miliardi, Confesercenti arriva a 15, i consulenti del lavoro a 17. Altre stime parlano di un costo di 6,7 miliardi ma con un impatto diretto sulle imprese solo per 1,5 miliardi. Le stime precise si avranno quando ci sarà un testo definitivo, ma tutto il mondo dell’associazionismo economico (a partire da Confindustria e dai sindacati) spinge sul tema della riduzione del cuneo fiscale, non considerando il salario minimo una priorità. In ogni caso, la bozza di discussione prevede un meccanismo di gradualità nell’applicazione del salario minimo, preservando la validità degli attuali contratti nazionali fino alla loro scadenza.

In Europa

In Italia si discute del salario minimo da qualche mese e le polemiche dure dei primi giorni hanno lasciato il posto a posizione più articolate. Restano le ostilità tra posizione differenti, ma non il muro contro muro. Il dibattito sul salario minimo è stato rilanciato anche a livello europeo (esiste in molti Paesi) dai nuovi vertici della Commissione. La candidata alla presidenza delle Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto in una lettera indirizzata ai parlamentari Ue di voler introdurre il salario minimo per tutti i lavoratori europei e un programma di sussidio di disoccupazione complementare.

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