Il master HR di GEMA Business School, l’unico con doppia “certificazione”
È il solo in Italia accreditato da SHRM e uno degli unici due con il “bollino” di Asfor: il 98% degli allievi che lo frequentano trova lavoro entro sei mesi dalla fine del percorso formativo. Intervista a Daniele Bianchi, presidente di GEMA Business School: “è il nostro fiore all’occhiello, ai ragazzi dico di prestare molta attenzione nella scelta della formazione post laurea, poiché si frequenta un solo master post laurea nella vita e non si può rischiare di sbagliare”.
“Il 98% degli allievi del Master trova lavoro entro sei mesi dalla fine del percorso formativo: è questo il dato che più di altri “racconta” il Master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane di GEMA Business School, spiega Daniele Bianchi, presidente di una delle più longeve Business School italiane.
Daniele Bianchi, qual è il segreto? Cosa fa la differenza?
È un programma di cui andiamo orgogliosi, uno dei migliori master post laurea esistenti in Italia. Non voglio sembrare autoreferenziale, per questo faccio parlare i dati: siamo l’unica business school nel nostro Paese che realizza due edizioni l’anno di un master sulla stessa tematica, una che parte in primavera e l’altra in autunno. Per ogni edizione abbiamo 150 candidati, di cui solo il 20% viene ammesso. Ad oggi, siamo arrivati alla 46° edizione ed è uno dei master più consigliati dalle funzioni HR delle aziende, quando indirizzano giovani in cerca di lavoro che hanno necessità di specializzazione…
Perchè, secondo lei?
Intanto perché il master ha una sua storia consolidata, poi perchè GEMA Business School ha una forte specificità sul mondo HR. Uno dei punti di forza di questo master è l’accreditamento Asfor. In Italia ci sono circa 600 master post laurea, solo 42 sono accreditati Asfor, tra i quali solo due in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane. Non solo: il master è riconosciuto anche a livello internazionale, grazie all’accreditamento SHRM, (Society for Human Resource Management), la più grande organizzazione al mondo in fatto di certificazione delle competenze HR. In tutto il mondo ci sono solo 160 master che hanno il bollino SHRM, uno solo in Italia. Il nostro.
In che cosa consiste l’accreditamento? Che garanzia dà a chi frequenta il master?
Prendiamo il caso di Asfor, realtà italiana che riunisce le più importanti business school, che da trent’anni opera per migliorare e certificare la formazione post laurea. Dalla loro esperienza è scaturito un protocollo che stabilisce quali sono gli standard di una formazione post laurea di qualità. Tra tutti, ce ne sono alcuni particolarmente significativi.
Quali?
La durata di almeno mille ore, altrimenti non è un master, e una metodologia didattica pratica ed esperienziale, il cui obiettivo è insegnare “un mestiere”, il saper fare, oltre al sapere. In più ci deve essere, obbligatoriamente, uno stage di almeno tre mesi in azienda e la garanzia di almeno l’80% di inserimento nel mondo del lavoro, entro sei mesi dalla conclusione del master. Noi siamo al 98%. Ricordo, en passant, che ci sono solo due master HR accreditati Asfor in Italia, probabilmente perchè l’asticella della qualità è molto elevata. Per ottenere quel “bollino” servono almeno tre anni di lavoro duro, cioè bisogna dimostrare che nei tre anni precedenti l’accreditamento si sono raggiunti gli obiettivi richiesti.
Qual è la vostra ricetta per arrivare a queste percentuali di inserimento lavorativo?
Mi faccia prima dire, con una punta di orgoglio, che nell’area HR di tantissime grandi aziende ci sono nostri allievi. Abbiamo relazioni con molte imprese, programmi di studio all’altezza delle sfide e docenti di primo piano, ma tutto questo non basta per raggiungere i livelli di cui parlavo: è importante anche “a chi” trasferiamo queste competenze. L’iter di selezione dei candidati è fondamentale ed è basato prevalentemente sugli aspetti attitudinali. Le direi con un esempio: possiamo insegnare a un tacchino a lavorare su un albero ma per questo scopo è preferibile assumere uno scoiattolo. Se diamo competenze a chi ha le giuste attitudini, avremo dei professioni di grande qualità. Noi cerchiamo di “scovare gli scoiattoli” dell’HR, quelli che quando si candidano per una posizione nelle Risorse Umane brillano, sono contesi. Questo succede perché GEMA cura con grande attenzione la fase di placement: abbiamo un team di psicologi e coach che segue i ragazzi durante tutto il percorso formativo.
L’altro accreditamento di questo master è SHRM…
Si tratta della più grande organizzazione al mondo di professionisti delle risorse umane. Ha stabilito quali devono essere le competenze chiave di un HR manager. Ci siamo allineati a quegli standard e trasferiamo competenze a persone che hanno la giusta attitudine per quel ruolo. Nemmeno questo percorso di accreditamento è stato semplice: nel mondo ci sono circa 200 master accreditati SHRM, in Italia solo il nostro.
Cosa direbbe a un neo laureato che si trova a dover decidere quale master fare?
Non ho interesse ad essere di parte, non siamo a caccia di iscritti… gli direi di non fermarsi all’apparenza, alla comunicazione accattivante, ai post sui social network, ai paroloni, ma di guardare alla sostanza, alla possibilità di trovare un impiego dopo la conclusione del percorso formativo, alla qualità della formazione, alle certificazioni, alla storia di chi propone il master… Sul mercato si vede di tutto e di più, agli studenti suggerirei grande attenzione e approfondimento prima di scegliere.
Chi è il candidato ideale al vostro master?
Ovviamente neolaureati, dalla specialistica ma anche dalla triennale; ragazzi provenienti da indirizzi umanistici o tenico-giuridici-economici, perchè all’interno della funzione HR si avrà a che fare con tutti questi aspetti ed è per questo che il nostro master affronta a 360 gradi tutti questi ambiti, quelli soft e quelli più hard. La conoscenza dell’inglese è un fattore sempre più importante, ma l’elemento che riteniamo prevalente è quello attitudinale, servono persone portate per quel lavoro.