Giornata internazionale delle persone con disabilità 2021: nuove risorse dal PNRR, ma serve un cambio di paradigma
Il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Nonostante le previsioni di legge, in Italia solo il 32,2% delle persone disabili è occupato. La riduzione del divario di cittadinanza è tra le priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma l’impegno delle aziende per includere e coinvolgere ogni talento è fondamentale per far crescere le persone, le imprese e le economie di tutto il mondo.
Oggi, 3 dicembre, celebriamo in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità, nata nel 1992 per volontà dell’ONU con l’obiettivo di combattere ogni forma di discriminazione e promuovere l’inclusione in ogni ambito. Un principio che ritroviamo anche nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione sottoscritto nel 2015 dai governi dei Paesi membri dell’ONU, fondato sul principio che nessuno debba essere lasciato indietro lungo il cammino verso la sostenibilità. Un cammino ancora tortuoso per chi ha una disabilità, per ammissione delle stesse Nazioni Unite, che in un rapporto successivo alla promulgazione del programma hanno sollecitato i Paesi membri e i cittadini del mondo a considerare i maggiori svantaggi affrontati dalle persone con disabilità in relazione a gran parte degli SDGs (Sustainable development goals).
Nell’ambito del lavoro oggi si gioca una delle partite più importanti: affrontare una fase segnata dalla trasformazione digitale e dalle difficoltà socio-economiche innescate dalla pandemia – che hanno avuto il maggiore impatto sulle persone più fragili – senza lasciare veramente indietro nessuno.
Già dal 1999, in Italia, la legge 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” ha introdotto il concetto di collocamento mirato, l’insieme di strumenti tecnici e interventi a supporto di una reale integrazione delle persone con disabilità. Nonostante questa normativa, che ha sostituito il precedente collocamento obbligatorio, è ancora necessario superare lo svantaggio che le persone con disabilità vivono tuttora nel mercato del lavoro. Nel 2019 – anno cui risalgono i dati più recenti – delle 3 milioni e 150 mila persone con disabilità (pari al 5,2% della popolazione)[1] risultava occupato solo il 32,2% rispetto al 59,8% degli occupati.
Negli ultimi anni si è tuttavia assistito a una crescita dell’occupazione delle persone con disabilità, come fotografato anche dalla IX Relazione al Parlamento sull’attuazione della Legge 68/99[2], presentata a febbraio 2021. Secondo il documento, relativo al triennio 2016-2018, le assunzioni degli iscritti nell’elenco di collocamento mirato erano meno di 21mila nel 2013, nella fase più acuta della crisi economica, e sono quasi triplicate nel 2018, superando le 62mila unità. Un trend positivo che nel periodo iniziale della pandemia è stato temporaneamente interrotto: gli obblighi di assunzione di disabili sono infatti stati sospesi per i datori di lavoro che fruivano degli interventi di integrazione salariale per emergenza Covid-19 (cassa integrazione in deroga e ordinaria comprese).
Oggi guardiamo alle risorse del PNRR affinché vengano varate riforme e strategie a lungo termine, capaci di guidare l’Italia oltre l’emergenza, con interventi strutturali nell’ambito delle politiche attive per il lavoro. Il PNRR riporta infatti tra le proprie priorità trasversali la “Riduzione del divario di cittadinanza”, con esplicito riferimento alla necessità di rafforzare i servizi sociali territoriali per il sostegno alle persone con disabilità, e riprende il tema tra gli obiettivi della Missione 5, Inclusione e coesione. La vera criticità sarà nell’utilizzo concreto di queste risorse.
Anche dalle aziende arrivano segnali sempre più forti del rilievo dato al tema dell’inclusione delle disabilità, amplificato e reso ancora più urgente da una serie di fattori concomitanti.
È aumentata in generale l’attenzione da parte delle imprese alle tematiche ESG (Environment, social and governance), per la consapevolezza dell’impatto che la pandemia ha avuto nell’accentuare le diseguaglianze, rendendo ancora più urgente la promozione dell’inclusività. A questo si aggiungono la maggiore conoscenza dei problemi del pianeta e della società e la maggiore attenzione dell’individuo nel modificare il proprio modo di vivere, consumare, produrre.
Le aziende che investono in sostenibilità, inoltre, ne guadagnano in produttività e sono più resilienti: per questi motivi il numero di organizzazioni che si impegnano sui temi ESG è in continuo aumento, così come cresce sempre più la volontà di estendere la responsabilità d’impresa all’intera value chain, dai fornitori sino agli utenti finali.
Le aziende, considerato il rinnovato impegno in ESG, possono e devono fare di più. Ampliare il pool di talenti da attrarre e inserire nell’organizzazione è un valore fondamentale, e questo riguarda ogni differenza e individualità. L’attenzione è verso le peculiarità dell’individuo, ciò che lo rende realmente unico, con le sue diverse capacità e abilità, tra cui rientrano anche le disabilità, così come altre unicità.
Se un’organizzazione ha al centro una visione del talento come questa, l’obbligo di legge diventa un’opportunità, e le selezioni e gli inserimenti di persone appartenenti alle categorie protette possono essere associate a interventi sulla cultura dell’inclusione. Sono sempre di più le aziende che scelgono di formare team che accolgono persone appartenenti alle categorie protette e più in generale le aziende che hanno una strategia per la sostenibilità con obiettivi concreti, che si traduce in formazione, eventi dedicati alle proprie persone e monitoraggio costante.
[1]Audizione dell’Istat presso il Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (24 marzo 2021) e Istat “Conoscere il mondo della disabilità” (3 dicembre 2019).
[2] Relazione sullo stato di attuazione della legge recante norme per il diritto al lavoro dei disabili, https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/disabilita-e-non-autosufficienza/focus-on/norme-sul-collocamento-al-lavoro-delle-persone-disabili/Documents/Relazione-diritto-lavoro-disabili-2016-2018.pdf.