Fondo nuove competenze: riaperti i termini in occasione dell’Anno europeo dedicato alla formazione

Le aziende che desiderano finanziare la formazione dei propri dipendenti hanno un’opportunità in più: è stato prorogato a fine marzo l’accesso al bando Fondo Nuove Competenze 2023. Le nuove variazioni sono contenute nel decreto del Commissario straordinario di Anpal dello scorso 24 febbraio e prevedono altri 180 milioni di euro in dotazione e adesioni fino al 27 marzo 2023.

Fondo Nuove Competenze

Esteso per tutto il 2023 il Fondo Nuove Competenze (FNC) in concomitanza con l’approvazione parlamentare della legge di conversione del Milleproroghe, che consente la rimodulazione dell’orario di lavoro per seguire percorsi formativi.

In questo modo, i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere, anche per il 2023, intese di rimodulazione di una parte dell’orario di lavoro per permettere ai lavoratori la frequenza a percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione ad eventuali esigenze organizzative e produttive dell’impresa.

Proroga per il Fondo Nuove Competenze

Dal canto suo Anpal ha di conseguenza emanato il decreto di rifinanziamento del Fondo, per un ammontare pari a 180 milioni di euro: ciò permette di aprire una prima finestra nell’ambito dell’avviso pubblico ancora aperto, così che le domande potranno essere presentate entro il 27 marzo.

L’Anno europeo delle competenze

Il monito affinché si investa in formazione arriva anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che, in occasione del lancio dell’Anno europeo delle competenze, ha insistito sull’importanza di questo aspetto, sempre più cruciale: «Dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Dobbiamo farlo lavorando fianco a fianco con le imprese – ha detto – Nessuno meglio di loro conosce i profili professionali di cui hanno bisogno. Dobbiamo conciliare meglio queste esigenze con gli obiettivi e le aspirazioni di chi cerca un lavoro. Ma vogliamo anche attrarre verso il nostro continente le competenze necessarie per aiutare le imprese e rafforzare la crescita dell’Europa».

L’Anno europeo delle competenze, infatti, pone quest’ultime al centro dell’attenzione, con l’obiettivo di costruire posti di lavoro di qualità e aiutare le imprese, in particolare quelle piccole e medie, a far fronte alle carenze di qualifiche: le necessità potranno essere messe in rete così che le qualifiche ricercate possano essere note anche al di là dei confini dei Paesi ed inserite in una dimensione comunitaria.

L’opinione dell’esperto

Riflette su questo punto Federico Amicucci, Business & strategy director di Skilla, secondo il quale «la notizia della proroga del Fondo arriva, non a caso, con l’anno europeo delle competenze annunciato da Ursula Von Der Leyen a settembre 2022, a rimarcare la necessità di promuovere la consapevolezza sull’importanza della formazione e dello sviluppo delle competenze, non solo tra i lavoratori europei, ma anche tra le imprese e le autorità pubbliche – spiega Amicucci – L’anno europeo potrebbe favorire la collaborazione tra le parti interessate, ad esempio attraverso la condivisione di buone pratiche e l’organizzazione di eventi e attività di formazione».

Per il manager di Skilla, inoltre, «la riapertura dei termini di presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro incontra due grandi necessità: quella di ampliare le tempistiche legate all’ammissibilità delle spese e ai tempi di realizzazione dei progetti e quella di continuare a promuovere lo sviluppo delle competenze dei lavoratori.

Amicucci è convinto che la proroga del Fondo Nuove Competenze, in combinazione con l’anno europeo delle competenze, rappresenti un’importante opportunità per migliorare le competenze dei lavoratori europei e sostenere la transizione verso un’economia verde e digitale. 

E aggiunge: «È ovviamente necessario continuare a lavorare per affrontare le sfide ancora presenti e garantire che le competenze acquisite siano in linea con le esigenze del mercato del lavoro».

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