Fondo nuove competenze, la Cig ‘attiva’ che forma i dipendenti
È la nuova misura attivata dalla Ministra Catalfo che ha stanziato 730 milioni in un fondo al quale cui le imprese possono attingere, a fronte di un accordo collettivo.
Rimodulare e ridurre l’orario di lavoro per nuove esigenze organizzative e produttive e per formazione e riqualificazione. Sarà possibile grazie al Fondo nuove competenze, la misura voluta dalla Ministra del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo; le imprese potranno sottoscrivere entro il 31 dicembre 2020 un accordo collettivo per attivarlo, ma è attesa una proroga di questa scadenza visto l’interesse che la misura ha suscitato nei soggetti che ne possono beneficiare. Si tratta di un massimo di 250 ore di formazione a lavoratore che potranno essere erogate anche dall’azienda stessa. Il Fondo è stato costituito all’interno del decreto Rilancio ed è stato finanziato con 730 milioni di euro fino al 2021. Di fatto, come la stessa Ministra ha spiegato a Il Sole 24 Ore, la misura si presenta come uno «strumento alternativo alla cassa integrazione e di natura “attiva”, con forti benefici sia per le aziende che per i lavoratori».
Chi può usufruirne e come
Destinatari, dunque, sono tutti i soggetti imprenditoriali che abbiano avviato accordi collettivi per la rimodulazione dell’orario di lavoro, decidendo, appunto, che una parte di esso sia destinata alla crescita professionale e allo sviluppo delle competenze, necessari anche in caso di mobilità e ricollocazione nell’ottica di un incremento dell’occupabilità dei lavoratori.
A differenza di ciò che accade normalmente in cassa integrazione, il lavoratore non subirà una diminuzione della retribuzione e godrà dell’opportunità di formarsi gratuitamente.
Una volta formalizzato l’accordo, le imprese potranno fare richiesta di contributo ad Anpal – l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, presso cui è attivato il Fondo – e la sovvenzione, erogata di fatto da Inps, sarà a trimestrale. Le attività formative oggetto del programma possono essere erogate da tutti i soggetti riconosciuti e accreditati, inclusi università e scuole superiori.