Equal salary, Ferrari si aggiudica il riconoscimento per la parità di genere sulle retribuzioni
L’azienda di Maranello è la prima italiana certificata per l’impegno contro il divario retributivo di genere.
Stipendio uguale a parità di mansioni per Ferrari spa. Parrebbe un’ovvietà, ma non è così. Ed è per questo che esiste la certificazione Equal salary – ideata dalla’omonima fondazione svizzera – attribuita a quelle aziende che si impegnano per la costruzione di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze. È quanto accaduto a Maranello.
Dopo uno studio durato otto mesi e realizzato dalla società PwC – sulla base di una metodologia riconosciuta dalla Commissione europea – Ferrari si è aggiudicata la certificazione, per prima tra le aziende italianae. L’indagine che ha portato a questo traguardo ha analizzato nel dettaglio i livelli retributivi, confermando che il Cavallino Rampante si posiziona tra le aziende europee che hanno eliminato il divario retributivo di genere.
Lo studio ha riguardato anche le politiche di gestione e lo sviluppo delle risorse umane: ai dipendenti stessi è stato chiesto di rispondere ad alcune domande in forma anonima per comprendere quale fosse la loro percezione dell’impegno nel superamento degli ostacoli di genere.
“Siamo fieri di ricevere questa certificazione, che rappresenta una pietra miliare nel percorso verso il miglioramento continuo del nostro posizionamento e delle nostre azioni per un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze – le parole di Louis Camilleri, amministratore delegati di Ferrari spa – La parità retributiva e di opportunità non riguarda solo un principio di equità. È un pilastro fondamentale per attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti e stimolare così l’innovazione e la nostra crescita nel lungo periodo”.
Guardando ai numeri e alle presenze femminili in azienda si nota che dal 2016 al 2019 le dipendenti sono aumentate – passando dall’11,5% al 14% dei 4.285 lavoratori complessivi (al 31 dicembre 2019) – e hanno assunto sempre maggiori responsabilità.
«Oggi le donne sono oltre 600, solo nell’ultimo anno ne sono state assunte 70», ha spiegato il responsabile delle risorse umane, Michele Antoniazzi al Sole 24 Ore. “La certificazione Equal Salary – ha aggiunto – è un’ulteriore tappa di una crescita della presenza femminile all’interno della Società. Azioni concrete per permettere la conciliazione e fare in modo che tutti possano perseguire la propria crescita professionale. Senza differenze di genere”.