Effetto Covid sulla retribuzione dei lavoratori italiani
I dati del 28° Rapporto sulle Retribuzioni di ODM Consulting: nei primi sei mesi del 2020 si è interrotta una dinamica di crescita in atto da cinque anni, per tutti i tipi di inquadramento. Il boom della cassa integrazione ha pesato sulle buste paga degli italiani. Il commento di Miriam Quarti, Senior Consultant e Responsabile dell’area Reward & Engagement di ODM.
Boom delle ore di Cassa Integrazione autorizzate e congelamento delle retribuzioni per i lavoratori di tutti gli inquadramenti dopo un trend positivo di cinque anni. È l’effetto pandemia il principale elemento che emerge dal 28° Rapporto sulle Retribuzioni di ODM Consulting, società di consulenza HR di Gi Group. I dati si riferiscono alla tendenza del 2019 e del primo semestre 2020 sull’andamento delle retribuzioni in Italia.
“La pandemia ha avuto un forte impatto sul mercato del lavoro e sul mondo imprenditoriale, causando una riduzione del tasso di occupazione (57,5% nel 2020 contro il 59% nel 2019, il più alto livello misurato negli ultimi 5 anni) e anche una brusca riduzione del trend di crescita delle retribuzioni, che – dopo un generale aumento per tutte le categorie professionali nel 2019 – nel primo semestre dell’anno in corso restano sostanzialmente stabili, o con variazioni minime”, spiega Miriam Quarti, Senior Consultant e Responsabile dell’area Reward & Engagement di ODM Consulting.
Nel periodo marzo-maggio 2020 la produzione industriale è calata del 29,9% rispetto al trimestre precedente e, benché a maggio l’indice di produzione sia cresciuto rispetto ad aprile (+42%), è comunque ancora inferiore rispetto a gennaio 2020 (-20%). Le imprese interessate dalle misure introdotte dal lockdown che hanno sospeso le attività fino a maggio sono il 45% del totale. Il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato massivo: il numero di mensilità di Cig erogate a fine giugno 2020 sfiora i sette milioni e mezzo e ha riguardato oltre 3 milioni di lavoratori.
L’impatto sulle retribuzioni
Il record di ore di cassa ha avuto evidenti ricadute sulle retribuzioni. Partendo dai dati forniti dall’INPS, ODM ha rilevato che la riduzione sulla retribuzione netta mensile media è pari al 33%. Se si considera però il totale della popolazione lavorativa, quindi anche coloro che hanno continuato a percepire l’intera retribuzione, la riduzione media risulta 90 euro al mese, pari al 5,7% di retribuzione netta mensile in meno. L’effetto della Cig cambia se si considerano le diverse categorie di inquadramento. Per i Quadri la riduzione è dell’11,1%, corrispondente a circa 350 euro in meno, mentre nel caso degli Impiegati la riduzione è pari al 6,3%, corrispondente a poco più di 100 euro. Infine per gli Operai la riduzione è del 5,6%, pari a circa 80 euro in meno.
Differenze Nord-Sud
Le retribuzioni sono molto diverse nelle varie regioni d’Italia. Nonostante il maggiore impatto della pandemia, Lombardia, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige si confermano essere le tre regioni dove la retribuzione totale è più alta per quadri, impiegati e operai. Tra le regioni del centro spicca il Lazio, sul podio delle retribuzioni dei dirigenti assieme a Lombardia e Trentino-Alto Adige.
Scenario futuro
La nuova strategia per gestire le politiche di ricompensa è quella di lavorare in ottica di sostenibilità, ottimizzando le leve di total reward e riconoscendo, attraverso l’ascolto delle persone, quelle percepite come di maggior valore in ottica di diversity & inclusion. La formula per una reward strategy di successo sarà: equilibrio tra costi benefici e sostenibilità nel tempo.
“Il concetto di ricompensa evolve da un focus sul Compensation a come aumentare l’engagement dei dipendenti attraverso l’utilizzo di più leve. Si tratta di un approccio distintivo e differenziante che diventerà sempre più fondamentale per garantire buoni livelli di performance e incidere sui processi di attraction e retention – conclude Quarti – A conferma di questo orientamento da parte delle aziende, nel perseguire i propri obiettivi in ottica di sostenibilità, stiamo registrando la tendenza delle società quotate in borsa a introdurre all’interno dei sistemi incentivanti delle figure apicali e con responsabilità strategica i kpi Esg – Environmental, social, governance, acronimo che si utilizza in ambito economico/finanziario per indicare tutte le attività legate all’investimento responsabile”.