EdTech: come l’Education Technology sta cambiando il modo di imparare?

Heading Intelligenza artificiale, Realtà aumentata e Realtà virtuale promettono di trasformare l’apprendimento e la formazione, anche se non mancano le sfide legate alle competenze digitali e al divario tecnologico. Quale sarà il contributo dell’Ed Tech nella diffusione di un’educazione più accessibile? Quali i trend in Italia e in Europa? Lo capiamo con i dati del Rapporto EdTech 2024

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Edtech, abbreviazione di “Education Technology,” si riferisce alle tecnologie digitali pensate per migliorare e facilitare l’apprendimento. Dalle scuole alle università, fino alla formazione professionale e allo sviluppo continuo delle competenze, l’Edtech rappresenta un insieme di strumenti innovativi che supportano l’educazione e la crescita personale. In pratica, l’Education Technology comprende una vasta gamma di strumenti e piattaforme digitali: dalle app formative e software per l’insegnamento a distanza, fino a strumenti di intelligenza artificiale che personalizzano il percorso di apprendimento. A fornire un’analisi dei dati e dei principali trend  globali, europei e italiani è il Rapporto EdTech 2024 realizzato dall’Osservatorio Enzima12, in collaborazione con 12Venture.

Con Fabrizio Gallante, managing partner di Enzima 12, che ha presentato il Rapporto durante il Salone della Formazione 2024 a Milano, comprendiamo meglio stato dell’arte e prospettive dell’Edtech.

Quali sono i dati più significativi emersi nel rapporto rispetto alla diffusione dell’EdTech a livello mondiale, europeo e italiano?

Il mercato EdTech è un settore in fermento, che non solo si adatta alle nuove esigenze educative, ma guida anche l’innovazione tecnologica. La crescita a livello globale ed europeo, unita agli sviluppi promettenti in Italia, evidenzia un futuro in cui l’educazione sarà sempre più accessibile, personalizzata e inclusiva. Le sfide restano, ma con il giusto mix di investimenti e politiche, l’EdTech potrebbe rivoluzionare il modo in cui impariamo e lavoriamo nei decenni a venire.

l settore dell’Educational Technology (EdTech) sta vivendo una fase di forte espansione a livello globale. Nel 2022, Markets and Markets ha stimato il valore del mercato EdTech a 125,3 miliardi di dollari, con una crescita prevista fino a 232,9 miliardi di dollari entro il 2027. La rapida adozione di tecnologie innovative nel campo dell’istruzione, incentivata dalla pandemia e dalla crescente domanda di formazione digitale, ha spinto ulteriormente il settore. Parallelamente, Grand View Research prevede un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 13,6%, proiettando il valore del mercato a 348,41 miliardi di dollari entro il 2030

Questa crescita non è uniforme a livello globale. Il Nord America detiene attualmente la quota maggiore di mercato con il 36% dei ricavi globali, seguito dall’Europa con il 25%. Tuttavia, i mercati dell’Asia-Pacifico stanno crescendo rapidamente, trainati soprattutto dall’India, che ha raggiunto una dimensione di mercato di 29 miliardi di dollari. L’India è emersa come un hub cruciale per l’EdTech, attirando investimenti significativi nonostante le sfide normative​ 

In Europa, il settore EdTech ha registrato un rallentamento nel 2023, con un calo degli investimenti del 37% rispetto al 2022. Tuttavia, i dati più recenti evidenziano una ripresa: nel secondo semestre del 2023, i finanziamenti di Venture Capital (VC) sono cresciuti del 75% rispetto al semestre precedente, passando da 368 milioni di euro a 644 milioni di euro

L’Italia, insieme a Germania e Francia, si posiziona tra i mercati più promettenti del continente. Secondo l’Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano, il valore del mercato italiano ha raggiunto 2,8 miliardi di euro nel 2023, segnando un incremento del 26% rispetto al 2021. Questo risultato riflette un’attenzione crescente verso soluzioni innovative, come la gamification e l’intelligenza artificiale, utilizzate sia nelle scuole che nelle aziende​

Il mercato EdTech italiano, nonostante la sua relativa piccola scala rispetto ai giganti globali, sta guadagnando terreno. L’adozione di strumenti digitali nelle scuole italiane è aumentata, con iniziative volte a favorire la didattica inclusiva e il lifelong learning. Anche il settore aziendale si è mostrato ricettivo: il 40% del budget formativo delle imprese italiane è ora dedicato al digital learning, un dato che si prevede in ulteriore crescita nei prossimi anni​. Un esempio significativo di questa espansione è Torino, che si sta affermando come un polo innovativo nell’EdTech. La città è entrata per il terzo anno consecutivo nella classifica del Global Startup Ecosystem Report, scalando ben 11 posizioni e posizionandosi nella top 100 globale. Nonostante il potenziale di crescita, il settore deve affrontare sfide significative.

Tra queste, le limitate competenze digitali dei docenti e una cultura aziendale ancora poco incline alla trasformazione digitale rappresentano barriere importanti. Inoltre, le disparità nell’accesso alle tecnologie e alla connettività continuano a frenare una diffusione più capillare, soprattutto nelle aree più remote​. Guardando al futuro, l’adozione di tecnologie emergenti come la realtà aumentata e virtuale e l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale promettono di trasformare ulteriormente il panorama dell’apprendimento. L’Unione Europea, con il suo impegno verso la digitalizzazione, e iniziative come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Italia, gioca un ruolo cruciale nel sostenere questa evoluzione.

Qual è lo stato attuale degli strumenti tecnologici disponibili per supportare questa evoluzione?

Con l’evoluzione tecnologica e l’automazione che stanno ridefinendo il mondo del lavoro, l’Educational Technology emerge come un alleato strategico per la riqualificazione professionale. In un contesto in cui competenze obsolete rischiano di lasciare milioni di lavoratori senza un impiego, la formazione digitale rappresenta un pilastro fondamentale per garantire l’occupabilità e la competitività

Le aziende italiane stanno rapidamente adottando modelli formativi basati sul digital learning. Secondo l’Osservatorio EdTech, il 40% del budget formativo aziendale è ormai destinato a soluzioni di apprendimento online. Piattaforme di e-learning, corsi virtuali e programmi personalizzati sono diventati strumenti imprescindibili per fornire ai dipendenti competenze tecniche e trasversali, spesso richieste in tempi brevi​. Questa tendenza non riguarda solo le grandi imprese: anche le piccole e medie imprese stanno iniziando a sfruttare le opportunità offerte dalla formazione digitale per affrontare fenomeni come lo skill mismatch e il talent shortage, che continuano a pesare sul mercato del lavoro.

Il ruolo delle università è altrettanto cruciale. Oltre il 57% degli atenei italiani ha aumentato i propri investimenti in tecnologie digitali, un segnale importante di un sistema accademico che sta cercando di allinearsi alle esigenze del mercato del lavoro. Molte università hanno implementato piattaforme di apprendimento digitale, laboratori virtuali e corsi online, ampliando l’accesso alla formazione anche per studenti lavoratori e residenti in aree remote. Tuttavia, permangono ostacoli significativi. Una delle principali sfide è rappresentata dalle competenze digitali limitate del corpo docente. Molti professori e ricercatori, abituati a metodi di insegnamento tradizionali, faticano ad adattarsi agli strumenti digitali. Questo gap rischia di rallentare l’efficacia delle innovazioni adottate. Secondo l’Osservatorio, la scarsa familiarità con le tecnologie digitali è uno dei principali ostacoli alla trasformazione digitale nel settore educativo​

Uno dei maggiori punti di forza dell’EdTech è la possibilità di offrire percorsi formativi personalizzati. Grazie all’intelligenza artificiale e ai dati di apprendimento, le piattaforme e-learning possono adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun utente, migliorando l’efficacia e l’engagement. Inoltre, la formazione online aumenta l’accessibilità, permettendo a chiunque, indipendentemente dalla posizione geografica o dagli impegni personali, di acquisire nuove competenze. Questo è particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia, dove le differenze territoriali possono limitare l’accesso a opportunità educative di qualità

Nonostante i progressi, l’adozione dell’EdTech in Italia è ancora frenata da diverse problematiche. Oltre alle competenze digitali limitate dei docenti, il divario digitale rappresenta un altro ostacolo critico. Non tutte le regioni italiane dispongono delle infrastrutture tecnologiche necessarie per supportare una formazione completamente digitale. Le politiche pubbliche potrebbero giocare un ruolo chiave nel colmare questi gap. Con investimenti significativi nella digitalizzazione del sistema educativo e nella formazione continua, l’Italia ha l’opportunità di diventare un esempio virtuoso nel panorama europeo​

Quali sono invece le tendenze emergenti e come sarà il futuro del settore EdTech in Europa?

Come anticipato, l’EdTech si trova oggi al centro di una rivoluzione che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui impariamo e lavoriamo. L’Europa e l’Italia stanno adottando tecnologie innovative che promettono di rendere l’apprendimento più coinvolgente, accessibile e personalizzato. Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale di queste soluzioni, sarà necessario affrontare le sfide esistenti con un approccio sistematico e lungimirante. Con investimenti mirati e politiche adeguate, l’EdTech potrebbe non solo rispondere alle esigenze educative del presente, ma anche contribuire alla formazione delle competenze di domani, garantendo una crescita inclusiva e sostenibile

Il settore in Europa sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti. Le tecnologie emergenti stanno ridefinendo i paradigmi dell’apprendimento, offrendo opportunità che spaziano dalla personalizzazione dei percorsi formativi all’adozione di esperienze immersive. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Enzima12, tra le principali tendenze emergenti nel continente vi sono l’apprendimento gamificato, l’utilizzo di realtà aumentata e virtuale (AR/VR) e l’adozione di sistemi basati su intelligenza artificiale (IA) per la personalizzazione dell’apprendimento​

La gamification rappresenta uno dei trend più rilevanti nel panorama EdTech europeo. Questo approccio integra elementi di gioco come punteggi, sfide e ricompense nei processi educativi, con l’obiettivo di aumentare il coinvolgimento e la motivazione degli studenti. Studi recenti dimostrano che gli ambienti di apprendimento gamificati migliorano non solo la partecipazione, ma anche la capacità di assimilazione delle informazioni. Piattaforme come Kahoot! e Duolingo sono esempi emblematici di come la gamification possa essere applicata con successo sia nell’educazione formale che in quella informale, raggiungendo milioni di utenti in tutto il mondo​

L’utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale sta rivoluzionando il modo in cui gli studenti apprendono, offrendo esperienze altamente immersive. Queste tecnologie consentono di simulare ambienti complessi e scenari reali, permettendo agli utenti di apprendere attraverso l’interazione diretta. In ambito accademico, istituzioni europee come l’Imperial College di Londra stanno già sperimentando l’uso di AR e VR per insegnare discipline scientifiche complesse, come la medicina e l’ingegneria. Gli studenti possono, ad esempio, praticare interventi chirurgici virtuali o esplorare ambienti fisici difficili da raggiungere

L’intelligenza artificiale infine sta giocando un ruolo sempre più centrale nella personalizzazione dell’apprendimento. Grazie all’analisi dei dati, i sistemi basati su IA possono adattare i contenuti educativi alle esigenze specifiche di ciascun utente, offrendo percorsi formativi su misura. Piattaforme come Coursera e EdX utilizzano algoritmi avanzati per suggerire corsi, monitorare i progressi degli studenti e offrire feedback personalizzati. Questa tecnologia non solo migliora l’esperienza dell’utente, ma aumenta anche l’efficacia della formazione​.

E in Italia?

In Italia, la crescita del settore EdTech è alimentata da soluzioni innovative come le piattaforme di gamification e gli open badge. Gli open badge sono certificazioni digitali che attestano il completamento di corsi o l’acquisizione di competenze specifiche. Questo sistema è particolarmente utile per il lifelong learning, poiché permette ai lavoratori di dimostrare le proprie competenze in modo rapido e verificabile. In ambito accademico e aziendale, strumenti di gamification stanno trovando applicazione non solo nella didattica tradizionale, ma anche nella formazione aziendale. Molte imprese italiane utilizzano piattaforme gamificate per il reskilling e l’upskilling dei propri dipendenti, migliorando la partecipazione e l’engagement

Nonostante le promettenti opportunità, il settore EdTech affronta ancora alcune sfide significative. Tra queste, il divario digitale rappresenta un ostacolo importante, soprattutto nelle aree rurali e meno sviluppate. Inoltre, la resistenza al cambiamento, specialmente da parte del corpo docente, e le competenze digitali limitate continuano a rappresentare una barriera per l’adozione su larga scala di queste tecnologie. Un altro tema centrale è quello della privacy e sicurezza dei dati. Con l’aumento dell’uso di piattaforme digitali, diventa cruciale garantire la protezione delle informazioni personali degli utenti.

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