Disoccupazione giovanile: crescono quelli che non cercano lavoro

Nell’ultimo trimestre sono aumentati gli under 34 inattivi. Complessivamente il mercato del lavoro registra una diminuzione del numero di occupati nel terzo trimestre 2018, rispetto ai tre mesi precedenti. Sono 27.000 i lavoratori impiegati con i contratti che hanno sostituito i voucher

disoccupazione giovanile

All’interno di un dibattito tutto concentrato sui giovani e sulle opportunità, irrompe spesso la realtà, che dice che la disoccupazione giovanile sta aumentando (nell’ultimo caso in esame aumentano i giovani inattivi) e che l’Italia è sempre più un Paese per senior.

Ci siamo occupati diverse volte dell’argomento (qui un nostro ultimo approfondimento): la discussione su giovani e lavoro è sempre ricca di ricette miracolistiche, fino all’arrivo della doccia gelata. In questo caso è l’ultima Nota trimestrale congiuntasulle tendenze dell’occupazione, relativa al terzo trimestre 2018, a cura di Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ISTAT, INPS , INAIL e ANPAL.

Il quadro d’insieme

Nel trimestre in esame, si osserva una lieve diminuzione dell’occupazione rispetto al secondo trimestre 2018; gli effetti di trascinamento consentono comunque di registrare ancora una crescita tendenziale, più lenta rispetto al recente passato. “Le dinamiche del mercato del lavoro – si legge nella nota – risultano allineate a quelle del Prodotto Interno Lordo, anch’esse contraddistinte da un lieve calo congiunturale (-0,1% dopo quattordici trimestri di espansione) e da un aumento su base annua (+0,7%) rallentato in confronto al periodo precedente”.

I giovani e i senior

Innanzitutto una nota metodologica: tra gli under 34 calano il tasso di occupazione (coloro che lavorano) e anche quello di disoccupazione (chi cerca lavoro). L’effetto non è dovuto solo a questioni anagrafiche di passaggio nella categoria degli over 34: la nota dolente per i giovani è che crescono significativamente gli inattivi (chi non lavora e non cerca lavoro). Teoricamente: possono diminuire contemporaneamente i tassi di occupazione e disoccupazione, perché aumentano gli inattivi. Ed è quello che è successo: è diminuito il numero di giovani disoccupati, non perchè hanno trovato lavoro, ma perchè non lo cercano più.

La nota analizza gli andamenti delle tre fasce di età della popolazione lavorativa: “Per i giovani di 15-34 anni si arresta la crescita dell’occupazione e del relativo tasso, stabile in termini tendenziali e in diminuzione di -0,4 punti rispetto allo scorso trimestre. Tra i giovani, inoltre, è più forte rispetto alle altre classi di età il calo del tasso di disoccupazione e, in generale, la crescita del numero degli inattivi e del relativo tasso. Nella classe di età 35- 49 anni, malgrado il calo del numero disoccupati, il tasso di occupazione mostra una crescita tendenziale e congiunturale (+0,4 e +0,1 punti). Prosegue, infine, la crescita del numero di occupati e del tasso di occupazione tra gli over 50”.

Gli ex voucher

Nella nota è riportato anche il numero dei lavoratori impiegati con il Contratto di Prestazione Occasionale e il numero di quelli pagati con i titoli del Libretto Famiglia, le due forme contrattuali di lavoro occasionale introdotte o in sostituzione dei voucher. Hanno raggiunto rispettivamente le 20 mila e le 7 mila unità nel terzo trimestre 2018.

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