Digital mindset: quali soft skill per affrontare l’era digitale in modo vincente
Per “cavalcare” la rivoluzione tecnologica l’impresa ha bisogno di nuove competenze, soft skill che permettano di cogliere le opportunità senza soccombere. È il tema del laboratorio tenuto a exploring eLearning (Milano) da Emanuele Mangiacotti, senior consultant di People Management lab
Siamo in piena rivoluzione digitale.
Le regole del business sono cambiate e per stare al gioco le aziende devono assumere nuovi modi di pensare, agire, lavorare.
Si parla di innovazione, strumenti tecnologici, investimenti, ma non lasciarsi travolgere e cavalcare il cambiamento è soprattutto una questione di soft skill, di competenze “altre” che consentono di cogliere le opportunità e leggere i fenomeni in maniera nuova. Un pacchetto di attitudini che oggi viene definito Digital mindset, e che può essere sviluppato con gli esercizi giusti, come spiega Emanuele Mangiacotti, senior consultant di People Management lab, e protagonista di un laboratorio all’evento milanese exploring eLearning 2018 – promosso da Amicucci Formazione – per avere successo nel mondo che cambia.
“Oggi le risorse aziendali devono possedere capacità che le rendano in grado di gestire situazioni in continua evoluzione. Sono abilità differenti a seconda del tipo di ruolo ricoperto all’interno del team, ma che hanno come comune denominatore la capacità di adattamento e di apprendimento. Chi occupa una posizione a livello executive, per esempio, più degli altri deve essere in grado di comprendere le opportunità legate a una trasformazione”, spiega l’esperto a Hr-Link.
“Secondo la studiosa Carol Dweck il digital mindset si può sviluppare, si costruisce con l’esperienza. È ciò che noi facciamo lavorando sia sugli individui sia sui gruppi, interessando tutte le risorse umane, partendo dal board fino a tutti i dipendenti”.
Mangiacotti ha elaborato un modello di Digital mindset, costruito sulla base della letteratura, definendo le principali soft skill che lo compongono.
Explorer mindset
È la caratteristica tipica delle persone curiose, l’attitudine a esplorare per cercare di capire come funzionano i meccanismi. Si tratta di una abilità fondamentale per capire come modificare i processi organizzativi.
Growth mindset
È l’opposto della Fixed mindset, l’atteggiamento mentale “statico” di chi teme il confronto e le novità. Possedere un growth mindset vuol dire avere il coraggio di osare e affrontare nuove situazioni, desiderio di imparare, interpretare le sfide come un’opportunità e gli sbagli come l’occasione per capire qualcosa di nuovo.
Change agility
È la fondamentale capacità di adattarsi senza scomporsi, rimanendo positivi di fronte a un imprevisto o una novità, concentrati e organizzati.
Learning agility
Non è facile riuscire ad apprendere qualcosa mentre si gestisce un imprevisto, ma chi sviluppa questa attitudine ci riesce. E anziché lasciarsi prendere dal panico è in grado di “impostare” il cervello in modo da trarre il meglio da ogni situazione.
Collaborative approach
Avere un approccio collaborativo è una dote che facilita il lavoro di tutto il team, risulta ancora più preziosa se la squadra si occupa di innovazione. Il saper collaborare con persone che hanno modi di pensare diversi dal proprio, e che esprimono idee differenti stimola la creatività.
Cognitive diversity
I processi digitali sono trasversali, vi si incrociano formazioni e competenze diverse: spesso l’ingegnere lavora fianco a fianco del creativo o di chi gestisce i flussi finanziari. Questa skill è la capacità di integrare i saperi con quelli di figure diverse dalla propria e farli lavorare insieme.
Digital knowledge e Digital usage
È il conoscere le tecnologie e capire quale utilizzare a seconda dell’esigenza. Una capacità che non può mancare in un manager o in una figura di livello executive.