Dati infortuni sul lavoro 2023

Gli open data di Inail sulla situazione degli infortuni in Italia nei primi 11 mesi del 2023

Infortuni sul lavoro

Nei primi 11 mesi del 2023 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 542.568, di queste 968 hanno avuto esito mortale, mentre le patologie di origine professionale denunciate sono state 67.094.  

Questi i dati analitici disponibili nella sezione “open data” del sito Inail, che – è bene precisarlo – hanno valenza provvisoria, in attesa del consolidamento dei dati dell’intero 2023 con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. 

Le cifre mostrano tuttavia una generale riduzione delle denunce, che Inail attribuisce quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19. Vediamo qualche dettaglio. 

Denunce di infortunio 

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di novembre 2023 sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8,0%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%). 

Tra le denunce, i casi di infortunio avvenuti sul posto di lavoro sono passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428. 

Per quanto riguarda i settori produttivi, a novembre 2023 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato -20,4% nella gestione Industria e servizi, +0,4% in agricoltura e +1,3% nel Conto Stato. Un decremento si è osservato anche nell’amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità -Asl- e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la sanità e assistenza sociale (-52,4%) e il trasporto e magazzinaggio (-38,5%). 

Si parla invece di aumento nel comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dell’abbigliamento (+6,6%). 

L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-21,4%) e nel Nord-Ovest (-20,3%), seguiti dalle Isole (-20%), dal Centro (-16,7%) e dal Nord-Est (-10,2%).  

Casi con esito mortale 

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’istituto nei primi 11 mesi del 2023 sono state 968, ossia 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019. 

Tra questi, sono diminuiti i casi mortali nel tragitto casa-lavoro scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti al lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia l’inustria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il conto stato (da 35 a 32), mentre l’agricoltura sale da 112 a 113. 

In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 817 a 788) sia quelle dei comunitari (da 49 a 44) e degli extracomunitari (da 140 a 136). Dall’analisi per classi di età si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 272 a 243 casi) e 45-59 anni (da 470 a 422) e aumenti tra gli under 25 (da 54 a 65) e tra i 60-74enni (da 194 a 223). 

Dall’analisi territoriale emergono diminuzioni nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel Nord-Est (da 224 a 219) e al Centro (da 204 a 176) e incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84).  

Denunce per malattia professionale  

Nei primi 11 mesi del 2023 sono state oltre 11mila le denunce per malattia professionale in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). L’incremento è del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% rispetto al 2020 e del 18,6% rispetto al 2019. 

Per quanto riguarda il genere, si rilevano 8.262 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 41.129 a 49.391 (+20,1%), e 3.100 in più per le lavoratrici, da 14.603 a 17.703 (+21,2%).  

Non cambiano rispetto agli anni precedenti le tipologie di patologia più interessate, come quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali. 

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