Creare e diffondere la cultura digitale: la metodologia skilla
Metodologia skilla: Affrontare il ribollire digitale con un metodico ribollire didattico
Sono passati 8 anni dalla prima volta che skilla – Amicucci Formazione si è occupata di supportare un’organizzazione nello sviluppo delle competenze digitali delle persone. Nel tempo abbiamo raccolto le principali necessità dei clienti, continuando a vederle evolvere nel tempo e fornendo soluzioni che potessero supportare le aziende nella sfida della digital trasformation, con un focus particolare sulle persone.
Ribollire digitale
Siamo testimoni di un’evoluzione frenetica e imprevedibile, alle spalle abbiamo un decennio di informatizzazione, social media e digitalizzazione. Nonostante le forti trasformazioni già avvenute, è in arrivo una nuova ondata di cambiamenti tecnologici e organizzativi. Tutto sembra in fermento come l’acqua in ebollizione. Davanti a questo scenario ci siamo accorti che non sempre si trovano le chiavi di lettura adatte per interpretare la situazione e tracciare una strada per sviluppare le competenze digitali delle persone.
Ancora oggi uno dei primi problemi delle organizzazioni è comprendere cosa significa digitalizzazione e competenze digitali e riuscire a focalizzarsi sulle reali priorità. Oltre alla necessità di avere una bussola che ci guidi nel processo di digital trasformation delle persone, spesso ci scontriamo con resistenze al cambiamento, risorse limitate per affrontare la sfida e un basso ingaggio dell’organizzazione sul tema.
Come è possibile affrontare questa situazione?
Una formula definitiva non esiste, nei paragrafi che seguono vi mostriamo cosa sia possibile fare ed abbiamo applicato nelle decine di progetti seguiti per piccole e grandi organizzazioni tra cui BNL- Gruppo BNP Paribas, Credito Emiliano Banca, EY, Fater, Groupama Assicurazioni, Unicredit.
Sviluppo di un modello di competenze digitali
Non è più sufficiente parlare di digitale e mega trends, inizia ad essere sempre più prioritario capire cosa significa digitale per il contesto specifico in cui si opera.
Le domande che ci possiamo porre sono:
- Qual è il mindset digitale che mi aspetto dalle persone?
- Quali sono le competenze digitali che mi aspetto che tutti debbano sviluppare?
- Quali sono le conoscenze legate ai prodotti digitali che le rispettive famiglie professionali dovrebbero possedere?
Sistematizzare il tema delle competenze digitali significa creare un modello di competenze interno che abbia l’ambizione di durare nel tempo, con la consapevolezza che va aggiornato e revisionato costantemente. Noi siamo partiti dal framework del DIGCOMP, per poi riadattarlo ad ogni contesto organizzativo.
Mappature delle competenze digitali
Una volta definito cosa ci aspettiamo dalle persone è possibile fare un bilancio delle competenze. Per comprendere le esigenze dell’organizzazione sono tre gli strumenti e metodi che utilizziamo:
Digital Assessment: un nostro questionario esclusivo che ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti e l’organizzazione a valutare conoscenze e abilità digitali.
Individuazione dei KPI: individuare alcuni kpi interni come il tasso di utilizzo di un determinato strumento piuttosto che l’accesso a una piattaforma elearning, può essere un indicatore del livello di maturità digitale dell’organizzazione.
Indagine sulla cultura digitale: alcune volte le persone hanno discrete competenze base, ma non hanno la giusta cultura e attitudine per utilizzarle. Tramite questionari, interviste e focus group e possibile comprendere la reale attitudine alla digitalizzazione.
Mappare le competenze digitali ci aiuta a capire quanto è fertile il terreno per piantare semi di innovazione.
Ribollire didattico – metodi per sviluppare e diffondere la cultura digitale
Ribollire didattico – metodi per sviluppare e diffondere la cultura digitale
Definire un modello e mappare le competenze digitali è importante ma svilupparle e diffondere la cultura digitale è ciò che ci appassiona maggiormente.
Provate a pensare: come imparano le persone con forti competenze digitali? Sono guidati dalla curiosità e soprattutto apprendono da fonti spesso frammentate e informali come internet, social learning o webinar. Il compito della formazione allora è proprio quello di stimolare la curiosità e la passione sul tema del digitale e fornire percorsi sia strutturati sia destrutturati e di libera esplorazione sul tema. Questo approccio lo definiamo ribollire didattico.
Vediamo alcuni strumenti concreti che possiamo utilizzare:
1. Campagne di comunicazione e storytelling: è fondamentale creare una narrazione attorno ai progetti di digitalizzazione, raccontando storie reali o creando narrazioni metaforiche. È importante creare Buzz e fare in modo che dentro l’azienda si parli di innovazione e digitalizzazione.
2. Dinamiche di gioco: un altro tema importante è quello del coinvolgimento costante. Non è sempre facile ingaggiare le persone, ma legare i processi formativi a delle dinamiche di gioco può aiutare nell’obiettivo. Negli ultimi mesi abbiamo creato dinamiche di gioco legate allo sport, all’avventura o ai film.
3. Percorsi per lo sviluppo delle competenze: skilla – Amicucci Formazione mette a disposizione decine di pillole formative multimediali® per promuovere lo sviluppo delle skill digitali. Solitamente con le pillole formative andiamo a costruire i percorsi di apprendimento più strutturati che chiamiamo learningPath.
Interfaccia della Pillola Formativa Multimediale® skilla – Amicucci Formazione
4. Tutorial e risorse dalla rete: anche la libera esplorazione è importante, per questo spesso affrontiamo il tema con centinaia di contenuti di microlearning e risorse selezionate dalla rete per permettere alle persone di esplorare liberamente i temi che più gli interessano.
5. Reverse Mentoring: ci saranno sempre persone restie, che spesso hanno paura o difficoltà ad utilizzare uno strumento digitale. Come fare in questi casi? Abbiamo sperimentato – con grande successo – il reverse mentoring. Persone dell’azienda adeguatamente formate (spesso junior) supportano e affiancano nell’utilizzo degli strumenti le persone con maggiori difficoltà. I maggiori casi di successo li abbiamo avuti quando l’obiettivo era preciso, ad esempio aumentare il tasso di utilizzo di un determinato strumento interno.
6. Digital breakfast: una semplice – ma molto efficace – operazione che potete fare sin da subito è organizzare alcune mattine alla settimana, un breve momento formativo in cui i singoli capi con i propri collaboratori parlano e discutono di come applicare formule innovative all’interno del team. Questo aiuta a individuare insieme alcuni importanti focus e ambiti di applicazione concreta.
Metodologia skilla: La formula magica per lo sviluppo delle competenze digitali
In sintesi la formula magica per lo sviluppo delle competenze digitali non esiste, ma i progetti che ci hanno dato maggiore soddisfazione sono stati quelli in cui:
- l’obiettivo della digitalizzazione era chiaro sia a noi sia al cliente e grazie al digital skill assessment si aveva consapevolezza delle reali esigenze;
- i progetti erano accompagnati da comunicazione interna, narrazioni e dinamiche di gamification;
- la formazione aveva sia un percorso strutturato (noi utilizziamo 12 pillole formative) sia elementi destrutturati come minitutorial, risorse dalla rete o webinar costruiti ad hoc;
- i momenti di incontro fisico sono stati parte integrante del percorso, come laboratori di e-leadership per manager, reti di reverse mentor o sessioni di digital breakfast.
Clicca qui per vedere una pillola formativa e per maggiori informazioni sui programmi skilla – Amicucci Formazione di Cultura Digitale.