Consob “certifica” l’effetto donna: le quotate in rosa vanno meglio
Una analisi sugli effetti della legge 120 del 2011, che ha imposto una presenza minima di donne nei board delle società quotate in Borsa: le imprese che hanno una presenza di donne in Cda almeno tra il 17% e il 20% registrano migliori andamenti delle performance di tutti gli indicatori economici
Più donne al vertice d’impresa equivalgono a maggiore redditività e migliore gestione. Quello che hanno rilevato diversi studi di organizzazioni internazionali, lo ha messo nero su bianco anche la Consob: le imprese rosa vanno meglio, ma non basta una presenza sparuta di donne al vertice per far volgere l’azienda al bello, serve “massa critica”, cioè almeno il 17-20%. I dati sono contenuti nel quaderno Consob “Gender diversity e performance delle società quotate in Italia”, che ha analizzato gli effetti della legge 120 del 2011 che impone una presenza minima di donne nei board.
I dati
Alcune proiezioni: il Return on equity (redditività del capitale), ad esempio, crescerebbe di 17 punti percentuali se dal 30% di donne nei Cda si arrivasse al 40%. E se si salisse da questa soglia alla metà di quote rosa l’aumento della redditività sarebbe del 36%.
Diversificazione
L’ingresso delle nuove amministratrici ha contribuito a modificare altre caratteristiche dei Cda delle quotate, riducendo l’età media, aumentando la diversità per età e background professionale, il livello medio di istruzione e la presenza di donne interlockers, presenti in più board.
Le “quote”
L’analisi della Consob conferma come la legge abbia avuto un effetto positivo e significativo sulla percentuale di donne, aumentata in media di 17 punti percentuali subito dopo l’entrata in vigore del provvedimento (il cosiddetto instant reform effect) e di 11 punti percentuali successivamente (cosiddetto follow-up effect).
Effetto donna
Ci eravamo già occupati del tema, a seguito della pubblicazione di una ricerca di Ubs Wealth Management, presentata in occasione del lancio del primo ETF sulla Gender Equality quotato alla Borsa Italiana. La ricerca ha riguardato le aziende del FTSE Developed World Index e ha rilevato che le aziende in cui le donne rappresentano almeno il 20% dei membri del Cda o del top management hanno ottenuto rendimenti più elevati rispetto a società a loro comparabili. I dati di Ubs e Consob sono confermati anche da uno studio di Sodexo sul Gender Balance, da cui emerge che nelle aziende in cui è presente il 40% di dipendenti femminili aumentano produttività del lavoro e fedeltà dei clienti.