Che cos’è un “Lavoro Ponte”? Perché è diventato una nuova tendenza e quali sono i benefici nel proprio percorso di carriera

In inglese si chiama “bridge-job”, ovvero un lavoro che permette di avere il tempo per capire bene quale direzione prendere, dal punto di vista professionale.

La rivista Forbes ha elencato i motivi principali per i quali è importante riflettere su questa possibilità: decidere di fare qualcosa che non richieda troppa concentrazione, ma che dia la possibilità di guadagnare tempo e denaro per poi compiere una scelta più consapevole e in linea con le proprie aspirazioni.

Che sia dedicarsi al baby sitting o al dog sitting o lavorare in un caffè, non si tratterà – secondo Forbes – di fare un passo indietro, benché molti possano pensarlo, ma di ottenere invece abilità in più e il tempo per riflettere sulle proprie motivazioni di carriera.

Cinque motivi per scegliere un “Lavoro Ponte”

Ecco perché si può considerare saggio fare questa scelta.

Innanzitutto, si riacquisterà fiducia in sé stessi, perché si riuscirà a svolgere il lavoro-ponte con facilità, si avrà poi più tempo e denaro per capire quale dovrà essere la seconda mossa.

Importante: resterà sempre acceso il desiderio verso qualcosa di migliore e appagante che deve ancora arrivare e si potrà prendere consapevolezza del fatto che è anche possibile sbagliare.

Tutto questo senza restare privi di reddito. E senza correre il rischio di cadere nel burnout, se si avverte che l’ambiente di lavoro, che si decide lasciare per il lavoro ponte, è ormai diventato “tossico” mentalmente.

Buttarsi nel lavoro-ponte, infine, per Forbes, è un suggerimento valido soprattutto per le donne, che avvertono sempre la sensazione psicologica di dover dimostrare a tutti il proprio valore.