In un contesto volatile e incerto, le imprese devono puntare sulle persone. Attrarre talenti e bloccare il deskilling degli interni, ma avendo come obiettivo il miglioramento dei risultati d’impresa, non le competenze fine a se stesse. Ne abbiamo parlato con Gualtiero Mago, Group Vice President Italy Human Resources di STMicroelectronics.
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Hr Innovation Contest, l’evento da non perdere
L’appuntamento per conoscere le novità del settore Hr e per incontrare manager ed esperti nazionali e internazionali è per il prossimo 12 giugno (Roma). Ci sarà una sfida di diversi team sui temi dell’innovazione nell’HR e un momento interattivo che coinvolgerà tutti i partecipanti. Le iscrizioni all’evento, gratuito, sono aperte. HR-Link è media partner: sul nostro portale articoli e approfondimenti.
Il bilancio negativo del placement universitario
La nascita dei job center negli atenei era uno degli aspetti principali della legge Biagi, approvata nel 2003: non solo per il collocamento, ma come strumento per ripensare l’offerta formativa delle Università. Un bilancio a sedici anni di distanza dall’approvazione della riforma del mercato del lavoro: molte ombre, poche luci.
Capitale psicologico e skill 4.0 sono il vero petrolio delle imprese
I progetti di Ernst&Young a supporto delle imprese che vogliono riorientare il proprio business in chiave digitale, investire in formazione o dare la caccia ai talenti con caratteristiche vincenti nell’economia 4.0: non solo le competenze hard, ma serve un metodo scientifico per valutare anche aspetti quali la resilienza, l’ottimismo, la proattività.
Il paradosso della formazione professionale italiana
Siamo ancora indietro rispetto all’Europa, ma la particolarità è che le persone maggiormente disposte a seguire percorsi di formazione sono quelle che hanno maggiori competenze o titoli di studio elevati. C’è maggiore coinvolgimento nelle regioni del Nord, rispetto a quelle meridionali. L’Italia è in crescita, ma ancora indietro rispetto alla media UE.
Tre regole per avere una formazione professionale efficace
Gli investimenti in formazione professionale sono in crescita in tutto il mondo: le imprese Usa spendono 90 miliardi di dollari l’anno in formazione e sviluppo. I benefici sono chiari, ma se la struttura d’impresa non supporta i cambiamenti e se gli obiettivi non sono chiari “è meglio non spendere soldi per la formazione”.
Università telematiche e Mooc: la formazione professionale è online
Superato lo stereotipo di università di serie B, sono sempre più lo strumento per acquisire le competenze richieste dai mercati. E con i Massive Online Open Courses si può ottenere un master certificato dai prestigiosi atenei dell’Ivy League americana.
La formazione? La fanno le agenzie per il lavoro
La rivoluzione 4.0 ha investito il mondo del lavoro senza risparmiare le figure tradizionali. In questo scenario, le agenzie di somministrazione hanno assunto un ruolo di primo piano nella formazione di profili sempre più specializzati e qualificati. Le esperienze di 4 big del settore.
Formare manager del futuro, le Università rispondono alla sfida
Sviluppare le soft skill, promuovere esperienze all’estero, far entrare gli studenti nei contesti aziendali: così le università italiane rispondono alla domanda del mercato del lavoro. Giovanni Fiori, prorettore alle Relazioni Corporate dell’Università LUISS – Guido Carli, racconta l’esperienza dell’ateneo romano.
Quando il lavoro c’è, ma non si trovano i lavoratori
Il paradosso italiano: alle imprese servono 469 mila tecnici, ma l’offerta formativa non è in grado di soddisfare la domanda. Mancano meccanici, montatori, riparatori, costruttori di utensili, ingegneri. L’esempio virtuoso degli Its: l’82,5% dei diplomati trova un’occupazione nel giro di un anno dal diploma.