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I vantaggi della formazione linguistica aziendale: il cervello in azione
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I vantaggi della formazione linguistica aziendale: il cervello in azione

Attingendo dalle ultime ricerche, la formazione linguistica in ambito aziendale porta a vantaggi inaspettati sulla produttività. Imparare una lingua può, infatti, contribuire a far crescere la consapevolezza che l’impegno genera risultati, rendendo così il lavoro più efficiente e produttivo. L’apprendimento linguistico è quindi uno strumento potentissimo per sviluppare una mentalità votata alla crescita, come spiegano gli esperti di Babbel for Business, leader nel campo dell’apprendimento linguistico in azienda e prima app al mondo per lo studio delle lingue.

Il fenomeno delle dimissioni volontarie (great resignation) ed il c.d. patto di stabilità del rapporto di lavoro
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Il fenomeno delle dimissioni volontarie (great resignation) ed il c.d. patto di stabilità del rapporto di lavoro

Negli ultimi tempi tanto, si è parlato del fenomeno delle dimissioni volontarie (anche detto Great Resignation). Le persone che hanno deciso di lasciare il proprio impiego nel 2021 hanno sfiorato i 2 milioni. 1,9 milioni le persone che si sono dimesse in Italia nel 2021. Ovvero il 18,2% di tutte le cessazioni dei contratti di lavoro (10,6 milioni). Ma nel 2022 la quota è cresciuta, raggiungendo il 19,5%.

2024: si prevede un aumento degli stipendi
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2024: si prevede un aumento degli stipendi

Tra previsioni, calo dell’inflazione e taglio del cuneo fiscale, l’ultimo Salary Budget Planning report, realizzato dalla WTW (Willis Tower Watson) su un campione di 700 aziende, arriva a concludere che nel 2024 i budget salariali per i dipendenti italiani cresceranno del 3,7%. La questione salariale continua a essere, infatti, una priorità delle grandi imprese per i propri dipendenti.

A tu per tu con le Top HR Women: Teresa Ferro
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A tu per tu con le Top HR Women: Teresa Ferro

Le HRD si raccontano a HR Link. Abbiamo fatto una chiacchierata con Teresa Ferro, People Director HEINEKEN Italia, che ci ha raccontato della possibilità di carriere al femminile e dell’esperienza aziendale per favorire lo smart working per tutto il personale. L’obiettivo per massimizzare la qualità dei risultati è, infatti, quello di concentrarsi sull’equilibrio tra vita privata e professionale, anche garantendo il diritto alla disconnessione.

Fuga di cervelli: quanto guadagna un laureato italiano all’estero rispetto ad un collega che decide di rimanere in Italia?
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Fuga di cervelli: quanto guadagna un laureato italiano all’estero rispetto ad un collega che decide di rimanere in Italia?

Fuga dei cervelli, il saldo resta negativo. L’8% dei laureati italiani decide di trasferirsi all’esterno dopo la laurea. Il motivo: la retribuzione, nella maggior parte dei casi. Chi parte in media guadagna il 41% in più rispetto a chi resta. L’allarme in uno studio de Il Sole 24 Ore su dati Istat, Almalaurea, Unesco e SVIMEZ.

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