Italia 63esima su 146 paesi quanto a gender gap, subito dopo Uganda e Zambia. Lo dice il Global Gender Gap Index 2022 del World Economic Forum, il rapporto che valuta il livello di parità tra uomini e donne in diversi ambiti e paesi. Nel frattempo, per le imprese pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti, si avvicina la scadenza – fissata al 30 settembre 2022 – per la pubblicazione del rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, mentre diventa operativa la certificazione della parità di genere.
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«Leadership al femminile significa dare responsabilità e fiducia; la complessità attuale lo richiede»
Esiste una leadership al femminile – nel senso di un modo diverso di amministrare un’organizzazione – o è una narrazione in voga nell’epoca del gender correct? È un modello che si sta affermando nelle organizzazioni? Continua ciclo di interviste ad alcune delle più importanti manager italiane ai vertici di azienda, per indagare il contributo delle donne nelle posizioni di leadership e comprendere i cambiamenti in atto nelle organizzazioni – ma anche, di riflesso, nella società in senso più ampio, accendendo i riflettori su stereotipi, cambiamenti generazionali, ostacoli e non solo. Ne abbiamo parlato con Maria Emanuela Salati, Training, recruiting and welfare manager di ATM.
Diversity e inclusion, l’approccio multilaterale come chiave per l’equilibrio
Ageing, LGBTQI+, Disability, Gender Gap: i temi correlati alla diversity & inclusion rappresentano un ecosistema che richiede forte investimento da parte di tutti gli stakeholder. Particolare attenzione, sotto il profilo gender, va posta agli aspetti legislativi, alla costruzione di percorsi di formazione che aiutino le donne a sviluppare la leadership, al supporto ai datori di lavoro per l’assunzione di figure femminili, alla parità retributiva, all'equilibrio tra lavoro e vita privata. Queste alcune delle tematiche chiave per Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia, sviluppate nel corso dell’ultima edizione di Officina Risorse Umane.
Politiche di genere, gli impatti del quadro normativo e gli effetti del PNRR
Lunedì 28 giugno, a Roma, presso la sede di Confindustria si terrà il seminario “Politiche di genere per imprese e manager. Azioni, strumenti e nuovi equilibri”, organizzato da 4.Manager. La giornata analizzerà gli sviluppi del quadro normativo considerando l’impatto che esso avrà sui manager e sulle imprese, concentrandosi sulla certificazione della parità di genere, sugli effetti legati al PNRR e sulla strategia europea per la gender equity. Previsto l’intervento della ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e del presidente di 4.Manager e Federmanager Stefano Cuzzilla.
Diversità e lavoro, il 26% della comunità LGBT+ dichiara di essere discriminata in ambiente professionale
Ancora oggi l’orientamento sessuale può essere fonte di discriminazione, anche sul lavoro. Lo rileva un’indagine Istat-Unar, che rivela come per un omosessuale/bisessuale su cinque l'orientamento sessuale abbia influito negativamente su aspetti come retribuzione, avanzamenti di carriera e riconoscimento delle capacità professionali.
Gender gap, ancora indietro il lavoro femminile
In Italia solo 4 lavoratori su dieci sono donne. Questi gli allarmanti dati sull’occupazione 2021 diffusi dall’Istat ed elaborati dalla Fondazione Moressa. Nel quadro di generale crescita dell'occupazione dopo il forte calo del 2020 determinato dalla pandemia, l'occupazione femminile cresce ma il problema resta l'incidenza di questa componente sul totale: il 42,2% è ancora troppo basso.
Promuovere una cultura della diversità che tenga al centro le persone
Un mondo del lavoro più inclusivo passa dalla necessità di fondare una cultura della diversità mettendo al centro le persone, con un focus particolare sull’ascolto dell'individuo, specie nei percorsi di reintroduzione al lavoro post maternità. Queste alcune delle priorità secondo Sabrina Sambati, Senior Associate LabLaw.
«Credo nella femminilità della leadership, al di là del genere»
Alessandra Di Cosmo, Global Head of Skills di Vodafone, ragiona sull’evoluzione di modelli e di stili di leadership.
A tu per tu con le Top HR Women: Amelia Parente
Capita sempre più spesso di trovare una donna ai massimi vertici della funzione Risorse umane, mentre più difficile sembra il passaggio ad altri ruoli dirigenziali. Qualche volta però le cose vanno diversamente, e la carica di Human Resources Director diventa uno snodo verso altre prospettive. È il caso di Amelia Parente, che – dopo aver ricoperto per anni il ruolo di HRD in Roche – nel febbraio di quest’anno è diventata Rare Conditions, Government Affairs & Transformation Director della multinazionale farmaceutica.
Gender equity, tra quote rosa e parità “fantoccio”. Ecco alcuni pareri dal mondo HR
Dopo la storica emarginazione da posizioni di rilievo, oggi, sempre più spesso, le posizioni leadership all’interno di aziende medio-grandi sono appannaggio di donne. Ma è sempre una cosa positiva? O si tratta di quote rosa per accreditare l'azienda in termini di Gender equity, mirando a una migliore qualificazione per certificazioni, gare o bilanci di sostenibilità? E come mai accade spesso che tali posizioni di leadership vengano confinate nell’ambito HR? Un fenomeno tanto delicato quanto importante da indagare, che abbiamo voluto approfondire ascoltando alcune voci autorevoli del settore.