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Premi di produttività e partecipazione: c’è quasi solo il Nord
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Premi di produttività e partecipazione: c’è quasi solo il Nord

I dati del report del Ministero del Lavoro sull’andamento dei premi di produttività e accordi di partecipazione: oltre 50 mila accordi depositati, per il 79% realizzati al Nord. Quelli attivi sono oltre 11 mila, per 2,5 milioni di lavoratori interessati. Il premio medio annuo è di 1.200 euro ed ha una tassazione agevolata. Ma la partecipazione è una leva di competitività.

Politiche attive del lavoro, avanti pianissimo
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Politiche attive del lavoro, avanti pianissimo

Sono poco meno di 40 mila i percettori del reddito di cittadinanza che hanno trovato un lavoro, ma l’Anpal non ha comunicato quanti sono i posti intermediati dai navigator e quanti sono stati trovati in autonomia dalle persone. I percettori di reddito sono quasi un milione, i patti di servizi sottoscritti 260.000, ma i dati sono riferiti allo scenario pre Covid 19.

Quello che resta del jobs act
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Quello che resta del jobs act

La decisione del Comitato Europeo dei Diritti Sociali sui risarcimenti, la sentenza della Consulta, il Decreto Dignità… cosa resta del Jobs Act? I cambiamenti nel diritto del lavoro degli ultimi anni hanno lasciato aperte contraddizioni e incoerenze e molti degli obiettivi non sono stati raggiunti. Quali sono le riforme più urgenti nel nostro sistema giuslavoristico? La riforma varata dal governo Renzi ha ancora spinta o è stata picconata? Ne abbiamo parlato con i giuslavoristi Massimo Pallini e Francesco Rotondi e con Stefano Bottaro, direttore risorse umane di Avio Spa.

Emergenza Covid: smart working o emergency working?
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Emergenza Covid: smart working o emergency working?

Una analisi degli avvocati Ciro Cafiero e Paola Pezzali sui provvedimenti e i cambiamenti nel mondo del lavoro dovuti alla pandemia: non è lavoro agile ma una nuova “creatura”, perché mancano gli aspetti peculiari che regolano il lavoro smart. Una condizione da agevolare fiscalmente, alla stregua del welfare, perché limita il ricorso alla cassa e mantiene la produttività.

Lavoro e impresa, è il momento della ragionevolezza
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Lavoro e impresa, è il momento della ragionevolezza

L’analisi del professor Riccardo Del Punta sui provvedimenti del governo per la gestione dell’emergenza coronavirus: dal lavoro agile alla cassa integrazione. “Non è il momento del rigore applicativo, serve buonsenso. Mi piacerebbe che nel futuro ci portassimo dietro lo spirito di collaborazione di questi giorni, sarebbe un capitale importante per l’Italia”.

Coronavirus e lavoro: un vademecum per i lavoratori
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Coronavirus e lavoro: un vademecum per i lavoratori

Cassa integrazione, permessi, sostegno al reddito, smart working, misure sui licenziamenti, sicurezza dei lavoratori, nuove forme di organizzazione del lavoro. Un forum con gli avvocati di Legalilavoro per analizzare tutte le novità introdotte con i decreti del governo per limitare la diffusione del coronavirus

Smart working, puntare sugli accordi tra le parti
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Smart working, puntare sugli accordi tra le parti

L’analisi sulla fase di emergenza con il grande impatto sul lavoro (comprese pmi e mondo delle professioni) e le previsioni sui futuri modelli organizzativi. L’opinione della giuslavorista Paola Pezzali: l’auspicio è che gli accordi individuali rimangano residuali. Con il dialogo tra imprese e lavoro si tutelano al meglio le esigenze dell’economia e quelle della salute e sicurezza.

Lavoro e coronavirus: non chiamatelo smart working
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Lavoro e coronavirus: non chiamatelo smart working

Nella fase di emergenza, lavoro agile è diventato un “titolo” che raggruppa tutto quello che si sta facendo per contenere la diffusione del contagio, ma non si sta applicando un nuovo modello organizzativo. Cosa succede? Come cambierà il lavoro? Come affrontare l’emergenza? Ne abbiamo parlato con l’avvocato Rotondi, founding partner dello studio Lablaw.

Lo smart working oltre l’emergenza: diritti e doveri del dipendente agile
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Lo smart working oltre l’emergenza: diritti e doveri del dipendente agile

C’è stato un vero e proprio boom del lavoro da remoto (che non sempre è vero e proprio lavoro smart) per contenere la diffusione del coronavirus. Il decreto del governo sul COVID-19 consente di derogare ad alcuni obblighi delle parti, rendendo più snello il processo. L’emergenza ha ribaltato i paradigmi ma nella condizione ordinaria le parti hanno vincoli e obblighi per poter attivare lo smart working.

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