Le aziende moderne sono organizzazioni iper-complesse. Adattarsi a questa complessità, tenendo il passo con processi sempre più tecnologici e digitali, non è semplice e richiede un aggiornamento continuo di competenze e comportamenti. La formazione sta assumendo una nuova centralità nella visione delle persone, non solo per migliorarsi da un punto di vista tecnico, ma soprattutto per confrontarsi con altre persone, scoprire modi diversi di interpretare la realtà e accrescere le proprie abilità a livello lavorativo e relazionale.
Categoria: <span>Boost management skills</span>
Mobility manager, un ruolo più strategico?
La figura del mobility manager si evolve al passo della transazione ecologica, ma non solo. Tecnologia e nuovi modelli lavorativi hanno portato questo ruolo verso un’innovazione, più in linea con una visione più olistica del benessere lavorativo.
Ispirazione, coinvolgimento e creatività
Le aziende moderne sono organizzazioni iper-complesse. Adattarsi a questa complessità, tenendo il passo con processi sempre più tecnologici e digitali, non è semplice e richiede un aggiornamento continuo di competenze e comportamenti. La formazione sta assumendo una nuova centralità nella visione delle persone, non solo per migliorarsi da un punto di vista tecnico, ma soprattutto per confrontarsi con altre persone, scoprire modi diversi di interpretare la realtà e accrescere le proprie abilità a livello lavorativo e relazionale.
Innovativo, personalizzato, aperto al mondo. Ecco come sta cambiando l’apprendimento in azienda
Le aziende moderne sono organizzazioni iper-complesse. Adattarsi a questa complessità, tenendo il passo con processi sempre più tecnologici e digitali, non è semplice e richiede un aggiornamento continuo di competenze e comportamenti. La formazione sta assumendo una nuova centralità nella visione delle persone, non solo per migliorarsi da un punto di vista tecnico, ma soprattutto per confrontarsi con altre persone, scoprire modi diversi di interpretare la realtà e accrescere le proprie abilità a livello lavorativo e relazionale.
Attenzione, motivazione e coinvolgimento. In azienda è l’ora della leadership “circolare”
Secondo la Commissione Europea, entro il 2025 quasi la metà di tutte le offerte di lavoro richiederà qualifiche elevate. Poco meno del 40% dei posti di lavoro sarà destinato a persone in possesso di qualifiche medie e solo l’11,5% richiederà qualifiche basse o nulle. Nonostante il timore che l’aumento dell’automazione comporti una significativa perdita di posti di lavoro, l’OCSE ha rilevato che meno di un lavoratore su 10 svolge mansioni che rischiano di essere sostituite dalle macchine.
Più formazione e più qualità. L’upskilling come strategia di crescita
Secondo la Commissione Europea, entro il 2025 quasi la metà di tutte le offerte di lavoro richiederà qualifiche elevate. Poco meno del 40% dei posti di lavoro sarà destinato a persone in possesso di qualifiche medie e solo l’11,5% richiederà qualifiche basse o nulle. Nonostante il timore che l’aumento dell’automazione comporti una significativa perdita di posti di lavoro, l’OCSE ha rilevato che meno di un lavoratore su 10 svolge mansioni che rischiano di essere sostituite dalle macchine.
Formazione e self learning, l’apprendimento parte dal singolo
La domanda di conoscenza cambia nel corso del tempo. Con l’evoluzione del contesto sociale, economico e lavorativo, stanno già nascendo nuovi bisogni e anche nuove competenze in grado di soddisfarli. In un momento in cui si avverte un forte bisogno di sicurezza, di fronte alle incertezze del contesto globale e dei mercati di riferimento, la formazione continua può rappresentare per molti uno strumento per ampliare il proprio campo di conoscenze e mantenersi al passo con le novità del mondo del lavoro, anche al di fuori del proprio settore.
Felicità sul lavoro. Come migliorare il benessere aziendale
Un’azienda inclusiva è un’azienda più performante. Tutte le ricerche condotte in materia sono concordi nell’affermare che le organizzazioni con persone di diverso genere e di diversa provenienza hanno più probabilità di ottenere risultati economici migliori. Le parole “diversity” e “inclusion” sono ormai entrate a far parte del vocabolario aziendale di ogni settore e sono sempre più spesso messe in collegamento diretto con i risultati di business. Eppure, nonostante questa accresciuta consapevolezza, la “diversità” stenta ancora a diventare elemento strategico nella conduzione dell’impresa.
Diversity & Inclusion, da policy a fattore strategico
Un’azienda inclusiva è un’azienda più performante. Tutte le ricerche condotte in materia sono concordi nell’affermare che le organizzazioni con persone di diverso genere e di diversa provenienza hanno più probabilità di ottenere risultati economici migliori. Le parole “diversity” e “inclusion” sono ormai entrate a far parte del vocabolario aziendale di ogni settore e sono sempre più spesso messe in collegamento diretto con i risultati di business. Eppure, nonostante questa accresciuta consapevolezza, la “diversità” stenta ancora a diventare elemento strategico nella conduzione dell’impresa.
Innovazione e digitalizzazione, c’è bisogno di nuove competenze
Con l’avvento della pandemia, le aziende del Terziario hanno accelerato la trasformazione digitale. Per alcune imprese si è trattato di ottimizzare gli sforzi organizzativi, per le altre di attrezzarsi in tempi rapidi per restare competitive sul mercato. I quadri, chiamati a gestire gruppi di lavoro sempre più spesso a distanza, si sono trovati in prima linea nel dover gestire i cambiamenti organizzativi.