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Tutti i bonus mutuo e affitto previsti nel 2024

Agli HR Manager, non sarà certamente sfuggito, quanto andiamo a ricordare di seguito, ma, riteniamo utile tornare a scrivere di quanto previsto dalla legge di bilancio anno 2024, in merito a bonus mutuo e affitto.

Monica Melani

Tra le diverse misure a sostegno di famiglie e cittadini previste o confermate dalla nuova manovra di bilancio, ci sono anche quelle a sostegno di chi vive in affitto o ha stipulato un mutuo per l’acquisto della casa.

La situazione per il 2024 è quasi invariata rispetto a quella degli anni passati, fatta eccezione per il cosiddetto Bonus mutuo e affitto, un’agevolazione destinata ai lavoratori dipendenti che rientra nei fringe benefit e che sarà valida dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024.

Ricapitolando, quest’anno sarà possibile usufruire delle seguenti misure:

  • Bonus affitto 2024, cioè la detrazione Irpef prevista per gli inquilini a basso reddito;
  • Bonus affitto giovani 2024, destinato ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni;
  • Bonus mutuo prima casa: consiste nella possibilità di usufruire di una garanzia massima dell’80%, a valere sul Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, sulla quota capitale dei mutui;
  • Contributo affitti per studenti fuori sede: consiste in una detrazione fiscale del 19% del canone annuo di locazione sottoscritto dagli studenti universitari fuori sede che rispettano determinati requisiti;
  • Bonus mutuo e affitto (fringe benefit): è un’agevolazione che riguarda essenzialmente i datori di lavoro, che per l’anno fiscale 2024 potranno decidere di riconoscere in busta paga un rimborso per le spese di affitto o per gli interessi del mutuo fino a un massimo di 2.000 euro a lavoratore.

Queste sono le misure che è possibile richiedere, laddove si posseggano i requisiti previsti dalla Legge, a partire dal 1° gennaio 2024. Vediamoli più nel dettaglio.

Bonus affitto 2024: cos’è e chi può richiederlo

Il Bonus affitto è un’agevolazione che permette di portare in detrazione parte delle spese sostenute per il canone d’affitto per l’abitazione principale, oppure se ci si trasferisce in un’altra abitazione per motivi di lavoro.

Le detrazioni sono differenziate in base al tipo di contratto di affitto stipulato e al reddito complessivo del nucleo familiare richiedente. Per i contratti di locazione a mercato libero, le detrazioni sono così attribuite:

  • 300 euro, con un reddito complessivo inferiore a 15.493,71 euro;
  • 150 euro, con un reddito totale compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.

In caso di redditi superiori, non spetta alcuna agevolazione. Il limite di reddito di 30.987,41 euro vale anche per il Bonus affitti su contratti a canone concordato. In quel caso, spettano le seguenti detrazioni:

  • 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro, con un reddito compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.

Come anticipato, questo tipo di detrazione spetta anche ai lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro. Fatto salvo il requisito reddituale, al lavoratore spetta una detrazione di 991,60 euro se il suo reddito è inferiore a 15.493,71 euro, e di 495,80 euro se le sue entrate sono comprese tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.

Bonus affitto giovani 2024: a chi spetta e quanto vale

Confermato per il 2024 anche il cosiddetto Bonus affitto giovani, che consiste in una detrazione fiscale del 20%, fino a un limite massimo di 2.000 euro, sull’importo del canone di locazione.

La misura è destinata ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti (al momento della stipula del contratto), che abbiano un reddito complessivo annuale non superiore a 15.493,71 euro e che abbiano l’indirizzo di residenza in un immobile (in affitto) diverso dall’abitazione principale della famiglia d’origine.

La detrazione minima concedibile è pari a 991,60 euro: nel caso in cui il 20% del canone d’affitto risulti in un’agevolazione di portata minore, la misura sarà comunque riconosciuta nella misura di 991,60 euro.

Bonus mutuo prima casa: le novità per il 2024

Le novità rispetto agli anni passati iniziano con il Bonus mutuo 2024, che viene esteso alle famiglie con almeno tre figli di età inferiore a 21 anni.

L’accesso al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, che può offrire una garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui, resta ancorato a specifici requisiti di reddito, che oggi sono anche legati alla composizione del nucleo familiare.

Una delle novità riguarda le categorie prioritarie destinatarie della misura, che sono:

  • giovani coppie;
  • nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  • conduttori di alloggi IACP;
  • giovani di età inferiore ai 36 anni.

Per accedere alle garanzie del Fondo è necessario che il nucleo familiare abbia un indicatore ISEE non superiore a 40.000 euro (che salgono a 50.000 se i figli a carico sono più di 4).

Bonus mutuo e affitto 2024 nei fringe benefit

La novità dell’anno, in materia di mutui e affitti, è sicuramente quella contenuta all’Articolo 6 della Legge di Bilancio, dedicato ai fringe benefit. Per l’anno d’imposta 2024, infatti, i datori di lavoro potranno decidere di riconoscere ai propri dipendenti un contributo in busta paga per il rimborso dell’affitto o degli interessi del mutuo dell’abitazione principale.

Il massimo erogabile tramite fringe benefit quest’anno ammonto a:

  • 1.000 euro per tutti i lavoratori;
  • 2.000 euro per i dipendenti figli a carico (under 24 con reddito fino a 2.840,51 euro o di età superiore, se hanno reddito annuale inferiore a 4.000 euro).

Quest’anno, oltre ai classici buoni pasto e auto aziendali, rientrano nei fringe benefit anche le bollette di acqua, gas e luce, le spese sostenute per il canone d’affitto e gli interessi del mutuo dell’acquisto prima casa.

Come specificato dalla circolare 5/E dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 7 marzo, laddove il datore di lavoro decida di concedere il fringe benefit su mutui e affitto ai dipendenti, le spese rimborsate non potranno fruire degli sconti Irpef in Dichiarazione dei Redditi.

Bonus mutuo e affitto, cosa deve fare il lavoratore

Come anticipato, è il datore di lavoro ad avere l’ultima parola in merito alla possibilità di riconoscere al dipendente un rimborso, detassato entro 1.000 o 2.000 euro (limite annuo), delle spese sostenute per l’affitto della prima casa o per gli interessi del mutuo sulla casa principale.

Ciò tuttavia non significa che il dipendente non debba fare nulla: intanto, come si legge nell’articolo 6 della legge di Bilancio 2024, è comunque obbligo per il lavoratore, dichiarare al datore di lavoro di avere diritto al bonus maggiorato fino a 2.000 euro indicando il codice fiscale dei figli.

Inoltre è obbligatorio fornire la documentazione che giustifica l’erogazione del rimborso, fermo restando la possibilità di autodichiarazione. Dovrà poi esserci una seconda dichiarazione sostitutiva con cui si attesta di non avere già beneficiato del rimborso da parte di altri datori di lavoro.

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