Gli Open Badge sono distintivi digitali che certificano competenze, capacità, appartenenza a gruppi, partecipazioni a corsi o attribuzione di crediti. Sono basati su uno standard internazionale aperto e sono verificabili da chiunque e in tempo reale, costituendo uno strumento potente per stimolare l'apprendimento, certificare le proprie competenze sul mercato del lavoro e individuare i profili più adatti a ricoprire un ruolo aziendale. Abbiamo approfondito il tema con Luigi Susanna di Reiss Romoli.
Author: Simona P.K. Daviddi (Simona P.K. Daviddi)
Officina Risorse Umane: grande successo e tante proposte concrete
Si è svolta a Firenze lo scorso weekend, negli eleganti spazi del Grand Hotel Baglioni, la seconda edizione di Officina Risorse Umane, la manifestazione promossa da HR Link e Stati Generali Mondo del Lavoro per stimolare il confronto tra HR, stakeholder istituzionali e professionisti su alcuni dei temi top per l’agenda delle risorse umane e del Paese in senso più ampio.
Uffici green e a basso consumo, il parere degli esperti
A volte, la forma è sostanza. Particolarmente vero se si tratta di rendere sostenibile un ambiente, come, per esempio, quello di un’azienda. A4A è uno studio di architetti e designer specializzati nella progettazione di spazi sostenibili. Abbiamo chiesto a Nicoletta Savioni, e Giovanni Rivolta, fondatori e partner dello studio, alcuni consigli su come rendere gli uffici più “green”, in particolare in relazione al periodo di crisi energetica e climatica che stiamo attraversando.
Investire sul futuro, la formazione continua come chiave di sviluppo
Investire in formazione – rendendola strutturale – è uno dei temi in cima all’agenda delle imprese, strada maestra verso un mercato del lavoro più stabile, più digitale, più preparato, più inclusivo. Ma quali sono le condizioni che permettono alla formazione di innescare il cambiamento e quindi di generare valore in azienda? Come aumentare il ROI delle attività formative? Quale impatto deve avere la formazione sulla leadership? E infine, come avvicinare le persone a percorsi di upskilling e reskilling e facilitare il loro coinvolgimento?
Lo abbiamo chiesto a Gianluca Grondona, Chief HR, Organization & Systems Officer di WeBuild, che sarà tra i protagonisti della prossima edizione di Officina Risorse Umane, in programma il 19 e 20 novembre a Firenze.
Quiet quitting, cos’è e perché le aziende devono fare attenzione
Quiet quitting, Great resignation… gli inglesismi per descrivere i trend che caratterizzano il mondo del lavoro post Covid si sprecano. In questo caso, però, si tratta di un’etichetta applicata a un fenomeno in apparenza del tutto normale. Il “licenziamento silenzioso” non ha, di fatto, nulla a che vedere con le dimissioni. Ha piuttosto a che fare con lo stop netto a tutto ciò che non è strettamente parte della propria mansione e che esula dal proprio orario di lavoro o pay grade. È sbagliato mettere un freno agli extra non remunerati, allo stress e all’overworking? Assolutamente no. Dalla prospettiva del datore di lavoro, però, si tratta di un fenomeno da attenzionare perché racconta qualcosa di molto importante sulla nuova percezione del lavoro dopo la pandemia e sui sentimenti di frustrazione e demotivazione che possono serpeggiare, silenti, in aziende e organizzazioni anche floride.
Mercato del lavoro in Italia, luci e ombre nel post pandemia (terza parte)
Tra politiche attive, livelli salariali e divari da colmare, il mercato del lavoro italiano nel post pandemia si compone di luci e ombre: se da una parte l’occupazione dipendente ha dato segnali di ripresa – testimoniando la vitalità delle imprese – dall’altra persiste nettamente il gap di genere, così come il divario storico e cronicizzato tra le regioni del Sud e quelle del Nord, mentre il mismatch tra domanda e offerta è lontano dall’essere colmato.
Inflazione, ecco come cambiano gli stipendi
Continuano le ripercussioni economiche del conflitto ucraino, con una riduzione del 2,5% dei salari reali dei lavoratori di 13 stati europei, mentre i profitti delle imprese sembrano per ora attraversare indenni la crisi, con un aumento dell'1%. Secondo le previsioni dell'Etuc, la federazione europea dei sindacati, per far fronte a questa trasversale perdita del potere d'acquisto dei lavoratori servono politiche eque da parte delle aziende. Chi continua a generare utili deve condividerli con le proprie risorse mediante, tra le altre cose, tetti ai pagamenti dei dividendi e, soprattutto, aumenti salariali.
Gender equality, perché essere transgender sul posto di lavoro è ancora una sfida
Il mondo cambia e, grazie all’impegno di attivisti e membri della comunità LGBTQ+, la sensibilizzazione verso le tematiche gender cresce, con un graduale, seppur lento tentativo di integrazione e normalizzazione della fluidità di genere. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. A dimostrarlo sono i dati, nello specifico quelli relativi all’inclusione sul luogo di lavoro. Una ricerca firmata McKinsey, infatti, accende i riflettori su fatti allarmanti: gli adulti transgender hanno il doppio delle possibilità di essere disoccupati rispetto a quelli cis. Questi ultimi, come se non bastasse, guadagnano il 32% in più a parità di qualifiche. Ecco da dove partire per facilitare l’inclusione e la parità sul luogo di lavoro, per policy a beneficio di persone e aziende.
I macro-trend di domani protagonisti a Verona nella nuova edizione del Festival del Futuro
Dal 24 al 26 novembre torna a Verona il Festival del Futuro, promosso dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d'Impresa e da Harvard Business Review Italia. Tre giorni di previsioni, confronti e dibattiti con oltre 60 esperti, per discutere di tecnologia, economia, finanza, lavoro, società, sanità, geopolitica, alimentazione, energia e ambiente. Abbiamo chiesto a Enrico Sassoon, direttore di Harvard Business Review Italia e direttore scientifico del Festival, di darci qualche anticipazione sui macrotrend relativi al mondo del lavoro e alle risorse umane.
Digitalizzazione ed employability, quale relazione
La pandemia ha spinto il sistema impresa (aziende, lavoratori, sindacati) a dare un senso concreto alla digitalizzazione, cambiando non solo il modo di lavorare, ma anche lo spazio e la “geografia” del lavoro. Ma quali sono gli strumenti e le competenze che devono accompagnare questa trasformazione? Quali sono i suoi effetti nei rapporti interni all’azienda e in quelli con il territorio e le istituzioni? Può tutto questo diventare un driver di trasformazione dell’employability? Ne abbiamo parlato con Cetti Galante, CEO di INTOO (Gi Group Holding).