Assunzioni over 50, incentivi per le aziende che assumono donne disoccupate
La legge di Bilancio 2021 rafforza quanto previsto dalla legge Fornero
Sgravio del 100% di contributi previdenziali fino a un limite massimo di seimila euro annui per chi assume donne over 50 disoccupate da 12 mesi e in condizioni svantaggiate. È quanto previsto dalla legge di Bilancio 2021, che ripropone e rafforza quanto prescritto dalla legge Fornero, considerando la congiuntura economica causata dalla pandemia e l’impatto che essa ha avuto sui livelli di occupazione femminile. È la Commissione europea a chiederlo, nel Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19.
Chi può beneficiare dell’agevolazione
La Fondazione Consulenti del lavoro ha prodotto uno studio che approfondisce il tema, spiegando chi può ricorrere a questo strumento e mettendone in luce pregi e difetti. Innanzitutto, è bene sottolineare che l’agevolazione riguarda i contratti a tempo indeterminato stipulati dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2022, ma anche la trasformazioni dei contratti a tempo determinato rivisti durante questo stesso periodo; secondo questa interpretazione «l’esonero totale non potrà essere applicato alle assunzioni con contratto a tempo determinato», per le quali potrà essere utilizzata una riduzione del 50%. Lo si ritiene, invece, applicabile «alle trasformazioni di contratti di lavoro a tempo determinato stipulati prima del 1° gennaio 2021 e trasformati successivamente», si legge nell’approfondimento della Fondazione. In ogni caso «dal momento della trasformazione, che deve avvenire prima dei dodici mesi dall’assunzione agevolata, il datore di lavoro potrà passare dalla riduzione contributiva del 50% all’esonero totale. Complessivamente, comunque, la durata dell’incentivo non potrà superare diciotto mesi».
Quali i requisiti
Oltre alle già citate over 50, disoccupate da dodici mesi, il provvedimento va a beneficio anche di donne di qualsiasi età «residenti in una delle aree ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e altre zone destinatarie degli aiuti)» e senza un lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi, che sia esso subordinato o autonomo. Lo strumento, inoltre, riguarda anche donne «con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere», come descritto nel DM del 16 ottobre 2020, e che non abbiano regolare retribuzione da sei mesi. Si apre, infine, anche a donne di qualsiasi età «ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi».
Esonero totale?
Per ciò che riguarda l’esonero totale si dovrà fare riferimento al Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19: di fatto l’efficacia dell’esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea e al rispetto di alcune condizioni, tra le quali non superare il limite massimo degli 800 mila euro ad impresa e non essere classificate come azienda in difficoltà al 31 dicembre 2019. Tutti i dettagli nella Circolare emanata dall’Inps.