Approfondimento sul Future of Job Report del WEF: impatto della tecnologia sul lavoro.

Monitorare l’impatto della Quarta Rivoluzione industriale che ha accelerato l’adozione delle nuove tecnologie è dal 2016, fin dalla sua prima edizione, obiettivo del rapporto semestrale del Future of Jobs del World Economic che si è concentrato sull’osservare l’impatto sul mercato del lavoro di questo processo.

future of jobs

Il modo di lavorare è pian piano cambiato e ancora si modificherà ed è per questo necessario accompagnare le persone in questa transizione. Inoltre, come sottolinea Saadia Zahidi, Managing director del World Economic nella prefazione del rapporto, alcune scoperte, come l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa (AI), sono accompagnate da contemporanei sconvolgimenti economici e geopolitici e da crescenti pressioni sociali e ambientali.

Il rapporto sul futuro del lavoro si basa su dati emersi da un campione ampio di importanti datori di lavoro: 803 aziende che complessivamente danno impiego a 11,3 milioni di lavoratori in tutto il mondo, 27 cluster industriali e 45 economie di tutte le regioni del mondo.

Questo rapporto non sarebbe stato possibile senza la loro disponibilità a contribuire con le loro opinioni e intuizioni, e li ringraziamo sinceramente tutti – afferma Saadia Zahidi-. Apprezziamo molto, inoltre, il supporto della nostra rete di istituti partner, che hanno migliorato la copertura geografica del rapporto, e le nostre continue collaborazioni sui dati con Coursera, Indeed e LinkedIn, che hanno integrato i risultati del sondaggio con una gamma di strumenti basati sui dati unici e innovativi”. L’auspicio della Managing director del World Economic Forum è quello di aiutare, con i dati raccolti nel rapporto, “a preparare meglio i lavoratori, le imprese, i governi, gli educatori e la società civile alle interruzioni e alle opportunità future e consentire loro di affrontare queste sfide sociali”. “I tempi sono maturi – aggiunge Zahidi – affinché i leader aziendali e i politici possano dare forma in modo decisivo a queste trasformazioni e garantire che gli investimenti futuri si traducano in posti di lavoro e opportunità migliori per tutti”.

Fondamentale, in questa epoca di passaggio, capire se le persone saranno in grado di passare dai ruoli che ricoprivano, ormai in declino, a nuovi posti.

Tra le nuove tecnologie in adozione, big data, cloud computing e intelligenza artificiale sono in cima all’elenco, con circa il 75% delle aziende che intendono adottare questi sistemi nel prossimo futuro. Il commercio, ad esempio, con l’impatto della digitalizzazione degli scambi, sta subendo una trasformazione tale per cui piattaforme e app potrebbero essere adottate dall’86% delle aziende e l’e-commerce e il commercio digitale potrebbero essere adottati dal 75% delle aziende, come si legge ancora nel rapporto. In generale, dall’analisi dei dati e delle informazioni raccolte, emerge la previsione che le tecnologie creeranno posti di lavoro nei prossimi cinque anni, contrariamente a quanto di solito si teme, eccezion fatta per “i robot, siano essi umanoidi o non umanoidi”, che “avranno un impatto complessivo negativo netto sull’occupazione, con gruppi più o meno uguali di aziende che si aspettano crescita, dislocamento e impatto neutro”.

Importante sottolineare che anche l’applicazione degli standard ambientali, sociali e di governance (ESG) all’interno delle organizzazioni avrà un impatto significativo.

Considerando che le prossime tendenze di maggior impatto sono quelle macroeconomiche – l’aumento del costo della vita e la lenta crescita economica – l’impatto degli investimenti per guidare la transizione verde è considerato uno tra i macrotrend più impattanti, seguito dalla carenza di offerta e dalle aspettative dei consumatori su questioni sociali e ambientali.

 

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