L’innovazione nelle risorse umane passa dall’Agile HR
Sarà uno dei temi al centro dell’HR Innovation contest organizzato da GEMA Business School e dallo SHRM Global Forum Italy, di cui siamo media partner. L’evento è in programma il prossimo 12 giugno. Intervista a Marco Autorino: la funzione HR deve favorire la crescita della cultura agile nell’impresa ma essa stessa deve cambiare modello organizzativo
L’evento da non perdere nel mese di giugno è l’HR Innovation Contest (qui il nostro approfondimento con le modalità di partecipazione e i dettagli sull’evento), di cui siamo media partner. Protagonisti i giovani e le innovazioni in ambito HR. Uno dei temi al centro dell’appuntamento in programma il 12 giugno 2019 a Roma, nella sede di Q8, è l’Agile HR, argomento che abbiamo approfondito con Marco Autorino, organizzatore dell’evento, leader SHRM Global Forum Italy e partner di GEMA Business School.
Cosa intendiamo per Agile HR?
Diciamo che siamo dentro la categoria dell’agile management…
E come incrocia la gestione delle risorse umane?
Lo sviluppo di metodologie Agile management è una necessità, e non da ora, per l’impresa. Una funzione importante dell’azienda, come è quella HR, è direttamente coinvolta in questo processo. Io vedo quattro dimensioni di applicazione dell’Agile HR: La prima è quella di favorire l’utilizzo di “metodologie e strumenti Agile” nello sviluppo di software e applicazioni informatiche con cicli brevi, rilasci e feedback continui e team multidisciplinari, in alternativa a soluzioni più tradizionali; la seconda, direttamente collegata alla precedente, è quella di creare le condizioni per una favorire lo sviluppo di una “cultura Agile” per rispondere sempre meglio alle sfide delle organizzazioni moderne, ai continui cambiamenti del mercato e a quelli portati dalla digital transformation.
Sono attività che riguardano tutta l’impresa, che impatto ha l’agile sulle risorse umane in senso stretto?
La terza dimensione, appunto, impatta proprio sull’HR. Se applichiamo i principi agile all’interno della funzione risorse umane, ci troviamo di fronte a diverse possibili declinazioni.
Ad esempio?
Processi, servizi e soluzioni HR lungo il ciclo di vita del dipendente in azienda vanno ripensati in una logica “Agile”, facendo leva sulle immense opportunità che il digitale e le nuove tecnologie possono offrire. Però le principali innovazioni e sperimentazioni le troviamo in ambito attraction & selection (social employer branding, AI/chabot in selezione, digital onboarding), digital learning, performance management, recognition, smart working. In questi casi la funzione HR, oltre a disegnare le soluzioni, si trova a giocare un ruolo di formatore e agente del cambiamento per favorire l’introduzione e l’utilizzo di nuove soluzioni e servizi da parte dei capi, dei dipendenti, dei fornitori e dei candidati. Ci troviamo di fronte a cambiamenti che sono soprattutto culturali e richiedono un diverso approccio gestionale: un esempio è quello dell’introduzione di soluzioni di smart o remote working che richiedono un cambio negli approccio alla leadership e all’organizzazione.
La quarta dimensione?
È relativa al ripensamento del modello organizzativo della stessa funzione HR. I modelli maggiormente diffusi, come il three box model, cominciano a non rispondere appieno alle aspettative degli stakeholder interni ed esterni e del mercato. Le strutture e i modelli si stanno ibridizzando e flessibilizzando e si lavora sempre più in team multidisciplinari e per progetti. Questi approcci ibridi e agili stanno diventando sempre più la norma, in modo particolare nelle piccole e medie aziende, la stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano.
Come affronterete il tema dell’Agile HR all’interno dell’Innovation Contest?
Al momento siamo in grado di dare solo qualche anticipazione, per non svelare un momento importante dell’evento, che riguarda la “gara” tra i sei team di giovani HR. Due dei paper prodotti per l’Innovation Contest riguardano il tema Agile HR. Dico solo che un paper riguarda l’applicazione dell’Agile HR nel contesto italiano, fatto di pmi. Nel paper c’è un “gioco” tra il concetto agile, all’inglese, e agile, all’italiano. Il tema è quello dell’applicazione dei principi agile nelle aziende agili. Un altro team ha scelto di lavorare sulla dimensione HR del performance management e del feedback, che rientrano pienamente nelle logiche agile. Mi fermo qui, tutto il resto lo scopriremo il 12 giugno.